Il mio primo caviar bump: non un lusso, ma una rivelazione. Incontro con Nancy D’Aiuto e la Royal Food Caviar


Degustazione- il mio primo caviar bump

Degustazione- il mio primo caviar bump

di Tonia Credendino

Fino a poco tempo fa, il caviale per me era solo un simbolo. Un dettaglio lussuoso intravisto in fotografie patinate, un alimento elegante, ma distante. Lo guardavo da fuori, senza desiderio né curiosità, come si osserva qualcosa che non ci appartiene.

Tutto è cambiato durante una serata speciale. Al ristorante Élevage, tra luci soffuse e calici di Champagne, ho avuto l’occasione di assaporarlo nel modo più autentico e antico: poggiato sulla pelle, tra il pollice e l’indice, a contatto diretto con il corpo. Nessun filtro, nessuna distrazione. Solo il gusto, puro, e un tempo lento.

RoyalFoodCaviar - Beluga

RoyalFoodCaviar – Beluga

E’ un gesto, antico e semplice, che ha cambiato il mio sguardo, si chiama caviar bump: una piccola quantità di caviale appoggiata tra le dita, lasciata lì un attimo prima di assaggiarla. Il calore della pelle fa il resto. Senza pane, senza burro, senza intermediazioni. Solo tu, la tua pelle, e il sapore pieno del tempo.

Pensavo di conoscere il caviale, ma non lo avevo mai davvero incontrato e quell’esperienza mi ha attraversata. È stata un risveglio, un invito a guardare oltre. Non ho più potuto restare ferma. Ho sentito il bisogno di sapere di più, di capire chi c’è dietro quella delicatezza, chi lo produce, chi lo custodisce, chi lo racconta. Così ho incontrato Nancy D’Aiuto, fondatrice della Royal Food Caviar.

RoyalFoodCaviar - Carlo Dalla Rosa e Nancy D'Aiuto

RoyalFoodCaviar – Carlo Dalla Rosa e Nancy D’Aiuto

Una storia di famiglia che diventa visione imprenditoriale

Quando Nancy D’Aiuto mi accoglie, è come se mi aprisse la porta non solo dell’azienda, ma di un mondo sommerso. Mi racconta con dolcezza e rigore che Royal Food Caviar nasce nel 2011, ma le sue radici sono più antiche. L’allevamento era già attivo con il nome di Acipenser srl, fondato da suo marito, Carlo Dalla Rosa, uno dei pionieri italiani nella storionicoltura.

«Sentivo che quel lavoro meritava un’identità forte. Doveva parlare, raccontarsi, arrivare con coerenza alle persone giuste. Così è nato il nostro marchio.»

L’allevamento sorge a Calvisano, in provincia di Brescia, su una superficie di 10 ettari, con 80 vasche esterne e 75 interne, tutte alimentate da acqua sorgiva naturalmente ossigenata e ricambiata più volte al giorno. Nessuna fonte energetica artificiale, nessun sistema accelerato: solo tempo, natura, controllo.

Il risultato è un caviale lavorato secondo il metodo malossol, che in russo significa “poco salato”. È un trattamento che richiede competenza ma restituisce la massima espressione organolettica del prodotto.

«Oggi il mio obiettivo non è solo produrre caviale eccellente, ma trasmettere la cultura che lo accompagna. È un lavoro educativo, profondo, che passa anche dai piccoli gesti.»

Leadership al femminile: la qualità come linguaggio quotidiano

Nancy non parla mai per slogan. La sua è una leadership che si muove in silenzio, ma lascia segni evidenti. Si percepisce nella selezione delle etichette, nella coerenza visiva del brand, nel tono misurato con cui ogni cosa viene raccontata.

«Ho voluto costruire un’azienda che fosse lo specchio dei miei valori: qualità senza compromessi, bellezza discreta, sincerità nelle relazioni.»

Anche la scelta dei canali distributivi è frutto di questa visione: niente larga scala, ma ristoranti, botteghe e clienti privati che condividano lo stesso rispetto per il prodotto. La sua cultura aziendale si basa su tre pilastri: cura artigianale, tracciabilità completa e sostenibilità vera.

Le sfide di chi sceglie la via più difficile

Il mercato del caviale oggi è dominato da grandi produttori internazionali. Spesso si lavora con logiche industriali, tempi forzati e volumi spinti. Nancy, invece, ha scelto una via diversa. Più lenta. Più complessa. Più autentica.

«Ogni storione che alleviamo vive in un ambiente controllato e naturale. La nostra produzione è limitata, ma ogni lotto è unico. Per questo abbiamo scelto di certificare il nostro lavoro con il marchio Friend of the Sea, garanzia di sostenibilità reale e tracciata.»

RoyalFoodCaviar - un piccolo storione

RoyalFoodCaviar – un piccolo storione

Ogni dettaglio, dalla qualità dell’acqua alla nutrizione, fino all’estrazione manuale del caviale, è pensato per rispettare la biodiversità e ridurre l’impatto ambientale.

Educare al gesto: come si gusta davvero il caviale

Durante la nostra conversazione, Nancy mi racconta quanto sia importante insegnare al pubblico come degustare il caviale.

«Tutti parlano di caviale, ma pochi lo conoscono davvero. Noi accompagniamo i clienti nella scoperta: spieghiamo come si osserva, come si ascolta, come si lascia sciogliere. È un’esperienza sensoriale e culturale.»

Ci sono regole semplici ma fondamentali:

  • niente metallo, solo cucchiaini in madreperla, osso o plastica neutra;
  • niente accompagnamenti forti, solo pane neutro, o meglio ancora, niente;
  • degustazione a palato nudo, possibilmente con il caviar bump, per cogliere ogni sfumatura;
  • attenzione al burst, quella piccola esplosione che segnala la freschezza e la qualità delle uova.
RoyalFoodCaviar - le vasche

RoyalFoodCaviar – le vasche

Curiosità dal mondo del caviale

  • Solo le uova di storione possono essere chiamate “caviale”. Le altre sono “uova di pesce”.
  • Lo storione è una specie preistorica, presente da oltre 200 milioni di anni.
  • Tra le varietà più rare e pregiate c’è il caviale albino, con tonalità dorate e sapore delicatissimo.
  • Il caviale più costoso al mondo proviene dallo storione beluga e può superare i 25.000 euro al chilo.
  • In Iran e in Russia, esistono tradizioni antichissime legate alla conservazione e al consumo rituale del caviale.

Un assaggio che resta. Un gesto che insegna.

Quella sera a Élevage non ho solo assaggiato il caviale. Ho capito che il gusto può essere anche silenzio, ascolto, gratitudine.

Royal Food Caviar mi ha regalato un nuovo sguardo sul tempo e sulla terra, e Nancy D’Aiuto è stata la voce che lo ha reso possibile. Una donna che ha trasformato il caviale da status symbol a manifesto culturale. Oggi, ogni volta che mi capita di vedere una piccola perla nera, so che dentro ci può essere molto più che un sapore: ci può essere una storia intera.

Royal Food Caviar
Via Zilie Inferiori, 53 – 25012 Calvisano (BS), Italia
+39 335 8302480
[email protected]

 www.royalfoodcaviar.com

Visite all’allevamento e degustazioni guidate disponibili su prenotazione.

 

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