Iss Passito I Pentri Voto: 92/100


, Dionisio Meoli, Angelo Valentino

Lia Falato e Dioniso Meoli foto monicapiscitelli

Uva: falanghina, fiano, malvasia
Fascia di prezzo: da 10 – 15 euro
Fermentazione e maturazione: acciaio e legno
Vista 5/5. Naso 28/30. Palato 26/30. Non omologazione 33/35

“E’ propr’ Iss” (è proprio lui) hanno detto con un moto di sollievo, Lia Falato e Dionisio Meoli, produttori del cuore della Valle telesina, quando il loro passito ha visto la luce alcuni anni fa.
Ne raccontano divertiti la storia al Foro dei Baroni dove il loro vino ha concluso, abbinato ai dolci del pasticcere Sabatino Sirica, la bella performance dello chef di casa Raffaele D’Addio con i colleghi Michele Leo e Nicola Miele del Gambero Rosso, Lino Scarallo di Palazzo Petrucci e Renato Martino de Il Vairo del Volturno. Non avevano mai avuto, e non hanno, particolare predilezione per il vino dolce, confessano. Tuttavia, un bel giorno, Lia, raffinata, volitiva e inquieta agricoltrice, si mise in testa di farne uno. Con l’aiuto del figlio predispose quanto necessario. Falanghina, Fiano e Malvasia l’uvaggio.


Ma, chissà, forse per punirli di non sentirsi un figlio sufficientemente desiderato (mi vien da pensare), Iss (lui), il passito, si mise a far loro dispetto.

E da allora, come per tradizione, riserva ai due sempre una sorpresa delle sue. La vendemmia 2011 richiede ancora notevoli cure; nella 2010, dai 35 quintali d’uva raccolti, son venuti fuori 200 litri di passito. Chiamiamola resa.
Memorabile resta, però, la 2007. Annata caldissima, si sa. La raccontano. Loro, come d’abitudine, incidono i grappoli perché la linfa smetta di defluire e di alimentarli e inizia il lungo appassimento in pianta. Si fa la vendemmia (solitamente le uve di questo passito si raccolgono nella terza metà di ottobre per lasciare che le ultime escursioni e le basse temperature diano la benefica spallata finale al corredo aromatico degli acini). Le uve vengono sistemate e lasciate ad asciugarsi all’aria sui graticci. Un intero capannone è ingombro per 16 settimane circa fino alla pigiatura. Molto lavoro e poco succo. Presto Dioniso si rende conto che il fermentino da 500 litri che pensava di utilizzare è troppo grande. Si “mettono in mezzo” le damigiane. Lui si mette in macchina e va a prendere della neve fresca per circondare con amore i recipienti ma, suo malgrado, il mosto, invece star lì quiescente, inizia a fermentare violentemente. Angelo Valentino, interpellato, non può che constatare il fatto. Suggerisce di aspettare e di travasarlo sei o più volte al giorno perché si mantenga pulito. Aspettare e travasare. Da I Pentri “aspettare” non è per fortuna una parola nuova e allora Dioniso, armato di pazienza e buone braccia, lo travasa. E lo travasa. E lo travasa. All’infinito. Lo travaserà fino a quasi a due anni dopo, quando Iss si quieta. Finalmente, poi, l’assaggio. L’impertinente passito de I Pentri darà, alla fine, soddisfazione : è pronto. Ed è proprio Iss!. Il carattere non manca affatto ad “Iss”. Il bicchiere lo conferma.
Ambrato e luccicante. Naso esplosivo: ricco nelle suggestioni orientaleggianti. Dattero, pepe bianco, noce moscata, uva passita, papaya disidratata su un gradevole sfondo di fiori secchi e minerale. In bocca la gran corsa della acidità regala una beva gradevole. Il vino è pieno e lungo, ricco nei rimandi di frutta secca e fiori gialli di campo. Sfodera una decisa corrispondenza tra naso e bocca che lo rende appagante in quanto non tradisce la promessa con il quale balla scatenato sotto il naso del degustatore.
Bell’esemplare di carattere. Perfetto per concludere il pasto su un dolce a base di cioccolato bianco o da meditazione a margine di un pasto luculliano come quello al Foro dei Baroni.

Questa scheda è di Monica Piscitelli

Sede a Castelvenere, via Sannitica Km 72 – Tel. e fax 0824.940644 – Enologo: Angelo Valentino -Bottiglie 35.000 – Ettari: 10 di proprietà – Vitigni: piedirosso, sciascinoso, aglianico, cabernet sauvignon, falanghina, fiano e malvasia