Kbirr Charming House, un sorso di Napoli tra arte, gusto e ospitalità
di Tonia Credendino
Via del Parco Margherita, nel cuore del quartiere Chiaia, è una strada che respira storia e stile. Le sue architetture liberty raccontano una Napoli elegante e autentica, fatta di linee floreali, balconi in ferro battuto e palazzi che sembrano sospesi nel tempo. È qui che, in un giorno luminoso di fine aprile, ho lasciato l’auto e, insieme a lei, ogni pensiero. Ad accogliermi, non una struttura, ma un luogo che si offre con grazia, che non ospita soltanto: accoglie.
La Kbirr Charming House non è un semplice B&B. È un’idea di Napoli che si può toccare, bere, osservare, vivere. È il progetto di Raffaela Cavezza, donna luminosa e appassionata che ha saputo tradurre l’anima partenopea in uno spazio che racconta attraverso i dettagli. Una casa elegante, curata, in cui l’arte e l’enogastronomia diventano linguaggi quotidiani, vivi, immediati.
Qui tutto parte da un’intuizione precisa: trasformare una birra artigianale in esperienza urbana e identitaria. Kbirr, nata dalla visione di Fabio Ditto, è molto più di un marchio brassicolo: è un manifesto. Le sue etichette – Jattura, Pullicenhell, Paliat, Cuoredinapoli – raccontano storie napoletane con ironia, cultura visiva, carattere. Alla Charming House queste birre non sono semplici ospiti del frigobar: sono presenze. Stanno lì, perfettamente al loro posto, tra quadri e luci soffuse, pronte a essere stappate.
Accanto a loro, i taralli della Taralleria Napoletana, custoditi in scatole nere e dorate, fragranti, speziati, fatti a mano secondo la ricetta di Nonno Leopoldo. Non un omaggio di benvenuto, ma un gesto d’identità, che accompagna ogni sorso e radica l’ospitalità nel gusto più vero di Napoli.
Appena si entra, si percepisce che qui l’arte non è cornice: è contenuto. Le pareti raccontano. Le stanze osservano. I corridoi invitano. Camminare nella Kbirr Charming House è come attraversare una galleria d’arte privata, un percorso visivo dove ogni opera nasce da mani napoletane e cuore contemporaneo.
Ci sono i San Gennaro pop di Roxy in the Box, le sagome dorate di Alessandro Flaminio, i volti obliqui in cartapesta di Pasquale Manzo, i collage di tappi metallici di Luigi Masecchia. Materiali poveri, simboli religiosi, oggetti comuni diventano icone, frammenti di memoria trasformati in presenza.
Ho stappato una Cuoredinapoli, e con lei è arrivato il profumo agrumato e gentile della birra artigianale, perfetta da accompagnare a un tarallo napoletano classico, quello ‘nzogna, pepe e mandorle, friabile, dorato, profumato di forno e di memoria. Quel sapore deciso, intenso, ruvido e sincero, ha incontrato la freschezza del sorso in un equilibrio perfetto. Intorno, la luce filtrava morbida dalle tende, le opere d’arte sembravano proteggere più che decorare, e io, seduta sul letto con in mano un bicchiere e la città fuori che respirava lenta, ho sentito che tutto aveva senso.ùù
La Kbirr Charming House non è un rifugio, è una visione. È un intreccio armonico di gusto, cura, accoglienza e cultura, un progetto che si esprime anche attraverso il comfort concreto e raffinato degli spazi. Le cinque camere, ognuna diversa, sono curate fin nei minimi dettagli, con letti ampi e morbidissimi, luci calde, materiali naturali, arredi scelti con attenzione e uno stile che unisce design contemporaneo e anima partenopea. Ogni stanza è dotata di tutti i comfort necessari per vivere un soggiorno indimenticabile, fatto di bellezza, silenzio e piccoli piaceri.
Un piccolo mondo a sé, dove la birra si fa racconto, il tarallo memoria, l’arte compagna di silenzi e sguardi. Un luogo in cui ogni dettaglio parla di Napoli in modo colto, sincero, sorprendente.
Via del Parco Margherita 49, Napoli
www.kbirrcharminghouse.com
[email protected]
+39 370 342 8725