La 50 Best Restaurant: vince Maido a Lima, solo sei italiani in classifica
La 50 Best conferma la moda sudamericana
dalla nostra inviata Chiara Giorleo
La 50best si è imposta negli anni tra i riferimenti mondiali per il mondo della ristorazione. Sarà il format “classifica” più smart ed efficace, la capacità di mettersi ogni anno in discussione o il tono esclusivo alimentato dal limitato numero di posizioni o un po’ tutto questo.
E poi c’è la premiazione che ogni anno si svolge in un diverso Paese per coinvolgere attivamente le comunità locali che ambiscono ad accendere i riflettori sulle proprie capacità affinché questo possa portare risultati sempre migliori.
Quest’anno è stato il nostro turno, quello dell’Italia, e più precisamente la magica lista 50 è stata svelata a Torino.
Tra le altre cose, in conferenza stampa siamo stati rappresentati da Massimiliano Alajmo, Le Calandre, il quale ha chiarito bene come la vittoria di Bottura (2016 e 2018), ad esempio, abbia portato molto lavoro anche a loro (e sicuramente a molti altri chef e ristoranti italiani) perché crea il giusto movimento, quello alimentato dagli appassionati veri, dagli avventori migliori oltre al contribuire all’immagine di un Paese.
Il mondo dei 50 best si rafforza sempre di più, non solo con 50 Best Bars ma anche grazie all’ingresso ufficiale nel gruppo editoriale della classifica all’enoturismo lanciata nel 2019 (già The World’s Best Vineyards) che è appena stata trasformata in The World’s 50 Best Vineyards a sottolineare l’appartenenza allo stesso gruppo editoriale. E allora, in attesa delle migliori cantine al mondo per ospitalità che saranno svelate a novembre in Australia, ci siamo divertiti con le attività organizzate a Torino e dintorni tra talk, show cooking in ristoranti piemontesi che hanno ospitato alcuni dei migliori chef di tutto il mondo, e così via, in una Torino in festa ma con sobrietà visto il taglio del prestigioso evento aperto solo agli addetti.
Tante le considerazioni emerse, specialmente in termini di sostenibilità. Secondo Bruno Verjus (Table Bruno Verjus, Paris), la cui mano è stata ospitata nel nuovo Studio+ di Crippa all’interno di Piazza Duomo, Alba: “il cibo non deve essere spiegato ma difeso”. E poi l’importanza delle spezie per Jeremy Chan dell’Ikoyi di Londra, senza le quali – sostiene – il piatto non è mai completo. Non è mancato il dibattito sulla questione di genere visto il premio annuale alla migliore chef donna, amato e contestato, quest’anno andato a Pam Soontornyanakij, Bangkok la quale si è detta esterrefatta al momento della rivelazione. Si è chiesta se meritava il premio, se davvero non ci fossero altre donne più brave di lei ma poi il senso del premio e la possibilità di incoraggiare colleghe più giovani l’ha inorgoglita e stimolata.
Ma ecco, finalmente, la 50best di quest’anno: vince Maido a Lima, ben sei gli italiani in lista (in grassetto).
La classifica include ristoranti provenienti da 22 regioni in cinque continenti e 10 sono le nuove entrate in classifica
1 Maido Lima
2 Asador Etxebarri Atxondo
3 Quintonil Città del Messico
4 Diverxo Madrid
5 Alchemist Copenhagen
6 Gaggan Bangkok
7 Sézanne Tokyo
8 Table by Bruno Verjus Parigi
9 Kjolle Lima
10 Don Julio Buenos Aires
11 Wing Hong Kong
12 Atomix New York
13 Potong Bangkok
14 Plénitude Parigi
15 Ikoyi Londra
16 Lido 84 Gardone Riviera
17 Sorn Bangkok
18 Reale Castel di Sangro
19 The Chairman Hong Kong
20 Atelier Moessmer Norbert Niederkofler Brunico
21 Narisawa Tokyo
22 Sühring Bangkok
23 Boragó Santiago
24 Elkano Getaria
25 Odette Singapore
26 Mérito Lima
27 Trèsind Studio Dubai
28 Lasai Rio de Janeiro
29 Mingles Seoul
30 Le Du Bangkok
31 Le Calandre Rubano
32 Piazza Duomo Alba
33 Steirereck Vienna
34 Enigma Barcellona
35 Nusara Bangkok
36 Florilège Tokyo
37 Orfali Bros Dubai
38 Frantzén Stockholm
39 Mayta Lima
40 Septime Parigi
41 Kadeau Copenhagen
42 Belcanto Lisbona
43 Uliassi Senigallia
44 La Cime Osaka
45 Arpège Parigi
46 Rosetta Mexico City
47 Vyn Skillinge
48 Celele Cartagena
49 Kol Londra
50 Restaurant Jan Monaco
Maido, il ristorante di Lima gestito dallo chef e proprietario Mitsuharu ‘Micha’ Tsumura prende il posto del vincitore del 2024, il Disfrutar a Barcellona, da oggi nella hall of fame Best of the Best e viene così presentato: “Classificato alla posizione No.5 nel 2024,
il
Maido rappresenta una vera e propria masterclass della cucina Nikkei, dove le raffinate tecniche giapponesi si fondono armoniosamente con gli ingredienti peruviani dal gusto vivace, dando vita a un’esperienza gastronomica al tempo stesso radicata nella tradizione e proiettata verso l’innovazione. Il nome del ristorante si rifà a un’espressione giapponese di benvenuto: ‘Maido!’ – la primissima parola che gli ospiti sentono pronunciare, con calore, dal team dello chef Micha all’ingresso del locale. A oltre 15 anni dalla sua apertura, Maido resta fedele alla sua filosofia originaria, celebrando i migliori ingredienti locali, selezionati secondo le stagionalità, in un menù degustazione articolato in oltre 10 portate”. Il ristorante Maido nella classifica è seguito dall’Asador Etxebarri (No.2) ad Atxondo, in Spagna e dal Quintonil (No.3), a Città del Messico.
- Albert Adrià, lo chef e proprietario del ristorante Enigma (No.34), si aggiudica l’Estrella Damm Chefs’ Choice Award 2025, l’unico premio assegnato direttamente da altri chef e professionisti del settore gastronomico. I nostri Massimo Botturae la compagna Lara Gilmore sono stati entrambi premiati con il Woodford Reserve Icon Award.
Maxime Frédéric, di Parigi, si aggiudica il The World’s Best Pastry Chef Award 2025, sponsorizzato da Sosa.
The World’s Best Sommelier Award 2025 va a Mohamed Benabdallah dell’Asador Etxebarri ad Atxondo, in Spagna.
Angélica Ortiz vince la borsa di studio di 50 Best Restaurants Scholarship, in collaborazione con Parmigiano Reggiano.
Celele, a Cartagena, è il vincitore del Sustainable Restaurant Award.
Il ristorante Potong a Bangkok riceve l’Highest New Entry Award.
L’Highest Climber Award, sponsorizzato da Lee Kum Kee, va al Ikoyi di Londra.