La Dispensa Toscana a Lamporecchio: un ristorante da provare, formaggi, carni ed olio da amare
di Marco Bellentani
La Dispensa Toscana si erge su un colle di Lamporecchio, con veduta sulla Val di Nievole, in provincia di Pistoia. L’incipit per questo percorso non è semplice, perché è necessario condensare tutte le anime di Stefano Spinelli, imprenditore, pastore, casaro, maestro dì olio e, grazie alla collaborazione di uno staff rodato, anche ristoratore.
Da una parte si può cominciare dal b&b che può accogliervi in luminose e silenziose stanze con la vostra voglia di campagna toscana, ma poi vien subito smania di fare un giro per la stalla, dove un gregge di pecore fornisce carni e latte di altissima qualità. Di fianco, un frantoio a freddo che ha reso Stefano famoso nella zona: per conto terzi e per se stesso, ne escono oli extravergine pluripremiati, slow food o da altre riviste. Per fare questo, Spinelli si può vantare di essere una delle aziende toscane più green di sempre, visto che grazie ad un progetto insieme alla Regione Toscana e Università di Pisa chiamato Sans3bbie usa gli scarti della lavorazione del frantoio per alimentare le pecore, tra impianti di riciclo energetico e fotovoltaici.
Si vabbeh, ma il ristorante?
La Dispensa si denota come ristorante toscano agrituristico. Ma a saltare all’occhio è la scelta di base: piatti che godono dei rifornimenti aziendali; formaggio, olio e carni di pecora e agnello o di altre aziende toscane limitrofe. Non solo, grazie all’estro dello chef Daniele Zingoni La Dispemsa azzera il rischio di conformarsi alla proposta agrituristica tutta verace, magari, ma tutta uguale e si bada bene, al contempo, di scimmiottare la cucina gourmet. La raffinatezza va di pari passo all’abbondanza, al gusto, al sapore e alla genuinità del vero km zero, magari una chimera in altri luoghi: non qui a Lamporecchio.
Cominciare dal Tagliere di Formaggi ci pare d’obbligo (buoni anche i salumi locali) con le creazioni del Caseificio sottostante, dal sublime Cecco a pasta morbida passando per il pecorino o una ricotta, che ripassata dall’olio della casa diventa pura droga legale.
Ne il Fai da te, esordiscono anche i fegatini toscani ovviamente di agnello. Circoletto super-rosso sul Pecorino in tre Consistenze: sorta di tortino cotto al forno, con scaglie crunch e mousse di se stesso.
Favoloso. Deliziosa anche la Tartare di Pecora, ormai un piatto tipico di questo ristorante. La razza è Assaf, e dobbiamo dire che non rilascia i sentori dolciastri e selvatici a cui siamo abituati, ma rimane gradevole , delicata e fa di questo piatto l’introduzione in un mondo nuovo.
La mano dello chef, generosa e raffinata, si saggia sui primi: dal risotto cacio pepe e baccalà, delicatissimo, ai Pici di cinghiale e mandorle.
Meravigliosa la brace: tra Agnello al Forno, la classica fiorentina o le Costine di Maiale laccate al mirto per poi tornare in cucina con la prepotente Cotoletta Toscana: cotoletta di maiale ripiena di prosciutto, Caciotta del caseificio di Stefano e una perfetta panatura. Non esitate poi un tuffo sulla Bistecca di Pecora, per chiudere il cerchio: ne rimarrete folgorati.
I vini sono tutti rigorosamente Toscani: tra rifermentati local e non, Chianti e vermentino o trebbiano.
Ricerca oculata anche sulle birre. La Dispenda Toscana vale un doppio viaggio, vista la sua variegata e colta proposta. Non se la tira sul prezzo, anzi, e dona un esperienza culinaria non comune da cui, magari, andar via la mattina dopo, con un pezzo di formaggio o uno straordinario olio a firma di un genio stakanovista dal nome Stefano Spinelli. Provare per godere,
Via Giugnano, 83 – 51035 Lamporecchio (PT)