La mozzarella DOP ha trovato marito: è un friulano


Da sinistra: Vito Amendolara, Serena Mangiulli, Paolo Russo e Domenico Raimondo

LA MOZZARELLA DI BUFALA CAMPANA DOP

HA TROVATO IL MARITO IDEALE: È UN FRIULANO

Caserta 12 marzo 2012
La Mozzarella di Bufala Campana Dop ha trovato marito. Lo sposo ideale è il bianco friulano Lupi Terrae Friuli Grave 2008” Igt Venezia Giulia di Borgo delle Oche (blend di friulano, malvasia e verduzzo friulano, parzialmente affinato in barrique), che ha superato gli altri ventiquattro “pretendenti” ed è stato proclamato vincitore, al termine della serata finale di “Bufala & Wine Wedding, il tour nazionale promosso dal Consorzio di Tutela della Mozzarella di Bufala Campana Dop alla ricerca del miglior vino da abbinare alla mozzarella.

Il vino vincitore

Sabato scorso, alla Città del Gusto del Gambero Rosso di Napoli, tutti i vini qualificatisi nel corso delle selezioni regionali sono stati esaminati dalla giuria presieduta dal giornalista Luciano Pignataro e composta da Nicoletta Gargiulo (presidente Ais Campania), Mariella Caputo (Taverna del Capitano, sommelier), Marianna Vitale (chef stellata del ristorante Sud di Quarto), Rosanna Marziale (chef e ambasciatrice della mozzarella nel mondo), Arcangelo Dandini (ristorante L’Arcangelo di Roma) e Marina Alaimo (wine writer). Oltre al primo classificato, la giuria ha assegnato alcune menzioni speciali  per i migliori abbinamenti regionali. I riconoscimenti sono andati al Veneto con il Bardolino Chiaretto Classico 2010 di Cantina Caorsa; all’Emilia Romagna con lo Spumante rosato metodo classico 2010 (negretto 100 per cento) di Erioli; al Lazio con Alborea 2010 di Casale Certosa e all’Abruzzo con il Trebbiano Notari  2010 di Nicodemi e il Cerasuolo Terra d’Aligi 2010 Spinelli.

I lavori della giuria

L’altro concorso: la miglior ricetta

Alla Città del Gusto è giunta al termine anche l’iniziativa parallela voluta dal Consorzio di Tutela per esaltare il talento creativo delle giovani promesse della cucina italiana: nel dicembre scorso gli studenti di dieci istituti alberghieri italiani sono stati in Campania per un educational tour alla scoperta della bufala. Da lì è partita la gara per ideare il miglior piatto ispirato alla mozzarella Dop. Quattro i finalisti che si sono contesi il titolo di miglior ricetta a base di mozzarella di bufala campana Dop. A vincere è stato “Bufala per colazione”, piatto ideato dall’alunno Lorenzo Bighini dell’Ipssar “Artusi” di Riolo Terme, ricetta con mozzarella di bufala, marroni di Castel del Rio Igp, fagioli, pancetta e olio di Brisighella Dop, abbinata dalla giuria al fiano pugliese di Villa Schinosa. Ex aequo per gli altri piatti: l’antipasto cous cous di verdure e molluschi di mare dell’Ipssar “Piazza” di Palermo, abbinato alla falanghina molisana Nysias di Cantina Salvatore; i bocconcini di salsiccia di Bra dell’Ipssar “Velso Mucci” di Bra (abbinato al Re Manfredi Rosato 2011 di Terra degli Svevi)
e il dessert “Necci imbufaliti” dell’Ipssar “Buontalenti” di Firenze, affiancato all’umbro Cervaro della Sala 2009 di Antinori.

Ottime comunque le performance dei 3 vini campani finalisti: Roseto del Volturno 2010 di Terre del Principe; Bianco di Bellona Coda di Volpe 2010 di Tenuta Cavalier Pepe; Trentenare Fiano Paestum 2010 di San Salvatore.

Nel corso della serata è stato presentato in anteprima anche il cartoon voluto dal Consorzio, che vede protagonista di uno spot un nuovo personaggio: “Mozzy”, una simpatica bufala dedicata soprattutto ai più piccoli.

Un momento della premiazione

I commenti

“Il tour di Bufala & Wine Wedding ha rilanciato in ogni regione italiana il marchio Dop e messo in luce la grande versatilità di abbinamento sia con i vini sia in cucina della Mozzarella di Bufala Campana Dop, che si conferma un prodotto universale, uno straordinario esempio del Made in Italy, capace di integrarsi con le tradizioni enogastronomiche di tutto il mondo”, ha sottolineato il presidente del Consorzio di Tutela, Domenico Raimondo.

“La nostra iniziativa, realizzata con la collaborazione della Regione Campania, – ha aggiunto il direttore Antonio Lucisano – è durata sei mesi e ha contribuito a radicare due concetti: innanzitutto che la vera mozzarella di bufala è quella a marchio Dop e poi che non è vero che questo prodotto va consumato solo così com’è, ma trova la sua esaltazione nella creatività degli chef. Su questa strada continueremo a puntare, collaborando sempre più non solo con l’alta ristorazione, ma anche con i food blogger, che rappresentano oggi un veicolo di informazione particolarmente importante”.

A rappresentare il governo regionale era presente il consigliere delegato all’agricoltura, Vito Amendolara: “Il Consorzio di Tutela della Mozzarella di Bufala Campana Dop – ha dichiarato – è un esempio di come i Consorzi debbano aprirsi al resto d’Italia e del mondo, senza restare chiusi nei loro territori di riferimento. Sono felice di annunciare che i tre vini campani che hanno preso parte a questa finale saranno protagonisti di un evento promosso dalla Regione in occasione del prossimo Vinitaly, in programma a fine marzo a Verona”.

La ricetta vincitrice, bufala a colazione

Accanto ad Amendolara il presidente della Commissione Agricoltura della Camera, l’onorevole Paolo Russo, che ha così concluso: “Il connubio vino-mozzarella di bufala è anche il primo volano economico della Campania e del Mezzogiorno. Il settore della mozzarella è il simbolo dell’agricoltura che vogliamo, perché integra bisogni, capacità dell’uomo e storia dei luoghi. Anche in tempi di crisi questo prodotto testimonia la capacità del nostro sistema di fare impresa”.

Gli altri vini finalisti

Ecco l’elenco degli altri vini che hanno partecipato alla finale di Napoli:

Valle d’Aosta Blanc de Morgex et La Salle 2010 di Ermes Pavese.

Liguria: Cinqueterre Costa da Posa di Volastra 2010 di Cantina Sociale Cinqueterre.

Piemonte: Dolcetto Monferrato “Trevigne” 2010 dell’az. Franco Mondo.

Lombardia:  Franciacorta Docg Saten Magnificentia di Uberti; Profilo Oltrepò Pavese metodo classico 1996 di Picchioni.

Trentino Alto Adige: Adige Weißburgunder/Pinot bianco Vial 2010 di Cantina Caldaro.

Toscana:  Melograno 2007 di  Podere Concori.

Marche:
Pecorino di Offida 2010 “Ciprea” dell’Azienda Vitivinicola Capecci.

Puglia: Fiano 2010 Valle dell’Asso.

Calabria: Greco 2010 di Statti.

Sicilia: Don Luca Nero D’Avola  Contessa Entellina 2010  di Cantina Entellano.

Sardegna: Canayli Vermentino di Gallura 2010 di Cantina Gallura.

 

4 Commenti

  1. Ha vinto e sono andati in finale vini non campani e questo é indice di integrazione e apertura culturale della nostra Italia a tavola,culla di una mediterraneità ricca e variopinta.Da promuovere,qui al Sud l’idea di concorsi gastronomici,aperti oltre che a studenti e chef anche a chi cucina solo per passione.Un esempio é proprio Riolo Terme con il concorso,dell’ Ipssar Pellegrino Artusi, Il Piatto verde,che inizia oggi e si conclude venerdi 16

  2. Per una ideale “Unità d’Italia a tavola”, il connubio è perfetto. Ma lasciatemi sottolineare (e credo che l’amico Paolo Russo sia d’accordo) che il top resta l’accoppiata Fiano di Avellino (consiglio Picariello, per me, il miglior Fiano in assoluto) e mozzarella di bufala aversana.

  3. Complimenti ai giovani chef, è stato un momento veramente emozionante e…. lasciatemi dire che i bocconcini di salsiccia era un piatto eccezionale
    Brava Federica!!!!

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