La Top Ten di Enopoli in degustazione ai Castelli Romani


di Gianmarco Nulli Gennari e Maurizio Valeriani

Torna come ogni anno l'appuntamento “Enopoli in degustazione” nella consueta cornice dell'Hotel Villa Vecchia di fronte alle vigne di Monteporzio Catone e Frascati, sui Castelli Romani. Tante le aziende di solido livello qualitativo tra i partecipanti, distribuite da questa sorprendente azienda (Enopoli : www.enopoli.it), che tra l'altro ha nel suo portafoglio anche tutti i vini di Proposta Vini (www.propostavini.com)  e Selezione Fattorie (www.selezionefattorie.com) . Ecco i dieci vini che ci hanno colpito più favorevolmente, con qualche segnalazione in più per le produzioni a nostro avviso più brillanti.

1)    Morei 2011 – Foradori (Trentino). Da uve teroldego coltivate su terreni sassosi, macerazione di sei mesi sulle bucce, affinato un anno in anfore spagnole di terracotta. Note balsamiche al naso, erbe aromatiche e di montagna, frutti neri, lato vulcanico/affumicato; grande freschezza acida in bocca, dritto ma anche pieno, complesso e molto persistente. 94. Di gran valore anche il fratellino Sgarzon 2011, da uve coltivate su terreni sabbiosi e vinificate con la stessa tecnica, con olfatto di corteccia e sottobosco, tabacco, inchiostro; al palato è “buccioso” ma nella giusta misura, sapido e lungo (91).

2)    Etna Rosso Rovittello 2007 – Benanti (Sicilia). Nerello mascalese con saldo di nerello cappuccio, affinamento in barrique di vari passaggi, anche nuove. Visciole, capperi, erbette aromatiche, cotè minerale; in bocca è morbido, succoso, avvolgente, con tannini perfettamente maturi; grande persistenza con ricordi di arance rosse. 92

3)
Barolo Prapò 2008 – Ettore Germano (Piemonte). Davvero notevole la batteria dei Barolo di questa bella azienda di Serralunga d'Alba, che produce anche buone bollicine Alta Langa e un riesling in purezza di impressionante costanza (l'Herzu 2012, molto giovane, 88). Nel nostro taccuino le distanze col Cerretta 2008 (89) e con la Riserva Lazzarito 2007 (89) sono minime, derivate principalmente da una maggiore prontezza e piacevolezza, al momento, del Prapò, che presenta note di cioccolato fondente, frutti di bosco, liquirizia; ingresso in bocca di inattesa leggerezza, frutto purissimo, gran contrasto gustativo, chiusura lunga e fresca. 91

4)    Montepulciano d'Abruzzo Cocciapazza 2010 – Torre dei Beati (Abruzzo). Anche qui le distanze col fratello maggiore Mazzamurello 2010 (ancora indietro nello sviluppo ma dal grande potenziale, 88) sono minime. Naso di grande intensità fruttata (mora), affumicato, ematico; palato succoso, tannini abbondanti ma finissimi, finale slanciato e terroso. 89

5)    Rosso di Montefalco Riserva 2007 – Antonelli San Marco (Umbria). Bel naso speziato, floreale e fruttato (bacche rosse e nere), gran carattere da sangiovese in bocca (l'uva prevalente, col contributo di sagrantino, cabernet e merlot, affinati in legni di varia grandezza), tannini ancora vivi e taglienti, chiusura elegante. 86

6)    Ribolla Gialla 2009 – Damijan Podversic (Friuli V.G.). Produttore che si è formato sulla scia di Josko Gravner e della tecnica dell'affinamento sulle bucce. Questa ribolla macera per tre mesi per poi affinare, a seconda dell'annata, 30/36 mesi in botte grande. Resina, miele, scorza di agrumi, lato più etereo; al palato è tannico ma mantiene una freschezza invitante e beverina, frutto croccante e sapido, un tocco di calore alcolico; chiusura lunga sulla frutta matura. 85

7)    Talento Metodo Classico Extra Brut s.a. – Arunda Vivaldi (Alto Adige). È in pratica un pas dosé non dichiarato, da pinot nero e chardonnay; naso poco espansivo, con lievi note boisé e di pasticceria; carbonica molto intensa ma assetto di straordinaria acidità e drittezza. Compagno ideale della tavola. Una bollicina severa, senza compromessi e ammiccamenti, non per tutti. 85

8)    Carlaz 2010 – Primaterra (Liguria). Procede sicuro il progetto dello storico produttore delle Cinqueterre Walter De Battè, basato su un agricoltura non interventista e sulla tecnica della macerazione sulle bucce. Questo campione è un vermentino coltivato in Lunigiana e affinato in botti di secondo e terzo passaggio. Presenta note di uva spina, erbe aromatiche, resina, frutta matura, e un lato più cosmetico; in bocca è impegnativo ma stimolante, tannico, con un deciso carattere affumicato, dal finale intenso e saporito. 84. Buono anche l'Harmoge 2009, blend tipico delle Cinqueterre (vermentino, bosco e albarola), quasi un rosso sotto mentite spoglie. 83

9)   Blanc de Morgex et de La Salle Metodo Classico Extreme 2010 – Cave du Vin Blanc de Morgex et de La Salle (Valle d'Aosta). Un'ottima bollicina d'alta quota da uve priè blanc: naso tipico e netto di erbe di montagna, buccia di limone, lato minerale; bella carbonica cremosa, acidità e contrasto, saporito, lunga persistenza agrumata. 84

10)  Pietraincatenata 2011 – Maffini (Campania). Da uve fiano coltivate nel Cilento e affinate per sei mesi in barrique nuove. È un bel bianco realizzato pensando agli chardonnay di Borgogna: crema pasticcera, pompelmo, nocciola sbucciata, lato minerale e iodato; bel sorso pieno, succoso, contrastato, sapidità e dolcezza, buona persistenza fruttata. 83