La torta sfaticata


Torta sfaticata

di Carmen Autuori

Il nome non deve trarci in inganno, si tratta di un buonissimo dolce particolarmente aromatico – grazie ad un mix di liquori – e dalle consistenze ben equilibrate date dall’ involucro, un’inusuale pasta frolla morbida che prevede tra gli ingredienti il Marsalovo, ed il cremosissimo ripieno a base di ricotta, Strega e cioccolato fondente.

Torta sfaticata, la pasta frolla morbida

Ma dove deriva questa torta? Dobbiamo fare un passo indietro.

Torta sfaticata, la preparazione

Premesso che la passione per la cucina è stata una costante che ha accompagnato tutta la mia vita, ogni periodo, dall’ adolescenza, agli anni dell’università a quello della maturità, è stato caratterizzato da una o più figure che mi hanno fatto da mentore.

A partire da mia nonna Giovanna che mi ha accompagnato nei primi passi, anche in cucina. Ricordo ancora il mio stupore nel veder addensarsi la crema pasticcera e la soddisfazione nei suoi occhi affettuosi; poi il periodo montesanese con maestre del calibro delle sorelle Ormando: sono loro le ricette del baccalà in tortiera o dell’agnello con le patate di cui ho scritto su questo blog. E la pecora alla pastorale della mia adorata balia Rosa Cestari, meglio conosciuta come Rosa ‘a pattanese.

Poi il periodo napoletano, quando ho imparato ad amare la città e la sua straordinaria cucina grazie alla signora Annamaria Di Napoli. Conservo ancora un suo stampo da babà, il mio talismano per la riuscita di questo dolce che non si può certo definire facile, e in un vecchio ricettario (che non mi abbandona mai) la mitica pasta e fagioli con le cotiche del signor Umberto, suo marito.

Poi c’è stato il periodo delle Amiche Buongustaie, la mia associazione composta da signore unite dalla passione per la cucina e per la propria terra.

E proprio grazie all’associazione ho conosciuto la straordinaria Anna Carbone, cuoca appassionata, raffinatissima pasticciera, la cui generosità sia nel donare le ricette che il proprio cuore è indimenticabile.

Torta sfaticata, Anna Carbone

Questa torta l’ha inventata lei, a cominciare dal nome, ironico come una delle sue caratteristiche che la rendevano immediatamente simpatica a tutti.

Parlo al passato perché Anna non c’è più, è andata via troppo presto, ma rimane indelebile il suo ricordo. Anche grazie a questa torta dal nome buffo che cela un gusto straordinario.

Ricetta di Anna Carbone raccolta da Carmen Autuori

  • Tempo di preparazione 15 minuti
  • Tempo di cottura 43 minuti
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Ingredienti per 10 persone

  • 300 g di farina Caputo pasticceria
  • 150 g di zucchero semolato
  • 100 g di burro
  • 1 uovo intero + 1 tuorlo
  • 1 bicchiere di Marsalovo
  • Buccia grattugiata di un limone bio
  • 1 pizzico di sale
  • 1 bustina di lievito Paneangeli
  • Per il ripieno
  • 350 g di ricotta di bufala
  • 150 g di zucchero a velo
  • 150 g di gocce di cioccolato fondente
  • 2 bicchierini di liquore Strega
  • Zucchero a velo per decorare

Preparazione

In una ciotola, mescolare tutti gli ingredienti dell’involucro, avendo l’accortezza di fondere il burro prima di utilizzarlo.
Questa operazione è velocissima e va fatta in unico contenitore, forse da questo deriva il nome del dolce.
Si deve ottenere una sorta di crema ben soda.
Nel frattempo, preparare il ripieno.
Setacciare la ricotta, mescolarla accuratamente con lo zucchero a velo e lo Strega.
Aggiungere le gocce di cioccolato e tenere da parte.
Imburrare ed infarinare uno stampo da 20 centimetri di diametro.
Spalmarvi i 2/3 della pasta frolla morbida con l’aiuto di un cucchiaio spolverizzato di farina rivestendo anche i bordi.
Riempire con la crema di ricotta, terminare il dolce con la restante pasta frolla aiutandosi sempre con il cucchiaio bagnato nella farina.
Infornare a 180 gradi, forno statico, per circa 45 minuti. Una volta freddo, spolverizzare con zucchero a velo.