La vendemmia secondo Gaja


Prezzi in crescita, il fiato degli stranieri sui vini sotto i tre euro

Riceviamo e volentieri pubblichiamo

di Angelo Gaja

Ha battuto tutte le previsioni. Dati certi non ci saranno prima dell’anno nuovo.  Si ritiene però che l’Italia produrrà circa 40 milioni di ettolitri di vino, il calo si aggirerebbe attorno al 20% rispetto alla vendemmia del 2006; non si era mai prodotto così poco vino in Italia. Della qualità del vino forse è ancora presto per parlare ma prevale fra i produttori un esteso ottimismo.
Quali fattori hanno influenzato un calo di produzione così marcato ? E’ ormai risaputo essere stata la siccità ovunque, le giornate calde e ventilate al Nord ed al centro che hanno prosciugato le uve, il caldo africano al Sud accompagnato in Sicilia dal difficoltoso controllo della peronospora.
Sei mesi fa’ l’Australia aveva già registrato un forte calo. Il calo più o meno accentuato si è verificato anche negli altri paesi del nuovo mondo ed in quasi tutti i paesi europei.
Ma quali saranno sul mercato gli effetti  della vendemmia 2007 ?Essa produrrà un benefico riequilibro del mercato del vino, nazionale ed internazionale. In Italia sono saliti i prezzi delle uve; saliranno nel corso del 2008 i prezzi del vino sfuso. E’ inevitabile che gli aumenti si ripercuotano sui prezzi delle bottiglie. Però non tutti i mercati li assorbiranno allo stesso modo.
SUL MERCATO ITALIANO c’è una situazione molto confusa: l’offerta preme fortemente, i consumi di vino continuano a calare, la clientela che paga “come gli pare” cresce di numero. Quello dei pagamenti è diventata ormai una piaga scoperta. Il mai abbastanza compianto Giacomo Bologna suggeriva con sarcasmo per i clienti supposti cattivi pagatori di adottare una tecnica conciliante: “fargli un grande sconto subito, così dopo si perderà di meno”.
Sui vini italiani che vendono al pubblico a meno di 3 euro a bottiglia, nel giro di pochi mesi diventerà impossibile non “correggere” i prezzi. In questa fascia di prezzo vedremo aumentare nei supermercati l’offerta di vini provenienti dall’estero. Per i vini che vendono nelle fasce di prezzi superiori l’aggiustamento dei prezzi risulterà più graduale e largamente diluito  nel tempo
SUI MERCATI ESTERI i vini italiani che vendono nelle fasce dei prezzi più bassi avvertiranno forte la competizione dei vini del nuovo mondo. L’Italia del vino, grazie alla bravura dei nostri imprenditori, è invece molto agguerrita nelle fasce di prezzo comprese tra i tre ed i dieci euro a bottiglia partenza cantina e siamo anche bravi nella fascia di prezzo immediatamente superiore: dove l’aggiustamento dei prezzi potrà essere eseguito con gradualità. E comunque i paesi concorrenti dell’Italia saranno obbligati ad aumentare i prezzi anche loro perchè di vino nel 2007 ne hanno prodotto di meno. E’ risaputo che la debolezza del dollaro non favorisce i produttori europei: se essa persiste i nostri imprenditori saranno chiamati a spingere la loro bravura al limite. Il semaforo rosso si accenderebbe invece nel 2008 se in Italia dovesse ripetersi una annata calda, siccitosa e scarsa.
Nel 2008 occorrerà ancor più attivare i controlli per scoraggiare gli indisciplinati dal cadere nella tentazione della moltiplicazione del vino. I vini maggiormente a rischio saranno quelli più fortemente richiesti sul mercato internazionale, quelli che vanno tutelati maggiormente perchè gli incidenti di percorso vengono sempre meno tollerati.