L’amore ai tempi del Coronavirus /3 Francesco Martucci e Lilia


Francesco e Lilia

Francesco e Lilia – credit: wearefactoryagency

di Monica Caradonna

Quella di Francesco e Lilia è una storia d’amore oltre il tempo. Nata per caso e andata oltre ogni immaginazione. Avete presente il classico “…e vissero felici e contenti”? Ecco, per loro potrebbe essere questo il payoff da inserire sotto la più bella delle foto che li ritrae insieme. Si sono conosciuti nel 2002, subito si sono innamorati, hanno vissuto il classico amore a distanza. “Lui era bellissimo il primo giorno in cui l’ho visto, nel suo completo bianco, la pelle abbronzata e gli occhi color ghiaccio. Quando lo vidi scendere dalla sua auto con la musica a tutto volume, me ne innamorai subito” racconta Lilia. Un amore durato un paio di anni, poi ognuno per la sua strada. Francesco al timone de I Masanielli a costruire il futuro, Lilia in giro per l’Italia come pastry chef in una catena ristorativa.

Sempre per caso, nel 2018, si sono ritrovati. Francesco rivede la sorella di Lilia, si scattano una fotografia, cerca nella sua rubrica quel numero di telefono impolverato dagli anni e sfida il destino. Ma lui è un guerriero nel lavoro e nella vita. A sfidare il destino è abituato e vuole vincere o quantomeno prendersi ciò che desidera. È così che nel 2018 Francesco va a Corato, ritrova Lilia e da qual momento hanno attraversato il dubbio metafisico dell’amore, il loro personalissimo Matrix, e non hanno avuto dubbi nello scegliere secondo libero arbitrio per fare insieme il salto nel futuro.

Francesco Martucci

Francesco Martucci

E insieme oggi hanno affrontato l’emergenza Coronavirus. “Già una decina di giorni prima dell’ordinanza che ha bloccato l’Italia – racconta Francesco – avevamo dimezzato i tavoli, ma la gente continuava a venire. Mi sentivo quasi in colpa per l’affluenza senza sosta e la decisione di chiudere, in accordo con i miei 40 ragazzi, la mia famiglia allargata, è stata sulla strada della responsabilità, nella speranza id dare un segnale forte anche a chi nonostante tutto voleva ancora venire nella nostra pizzeria”. Con i suoi ragazzi si sentono tutti i giorni, fanno video chat, si mancano, ma dal 10 marzo in poi, per Francesco e Lilia è iniziata una nuova dimensione umana e della coppia, una grande storia d’amore affacciata sulla maestosa Reggia di Caserta.

Lilia

Lilia

Nome e professione:

F: Francesco, come il nonno paterno, pizzaiolo.

L: Lilia come la nonna materna. Anche se mia nonna per intero si chiamava Consilia ma mia madre scelse solo Lilia e sono una pasticcera.

 

Da quanti giorni sei a casa?

F: lunedì 9 scorso abbiamo registrato con Tinto “Mica pizza e fichi” per la7 perché il lunedì è il nostro giorno di chiusura e il 10 avevamo già deciso di non riaprire

L: sì, da martedì 10.

 

Pigiama o outfit ricercato?

F: outfit ricercato, ma tendenzialmente pantaloncino senza indossare la maglietta. Un vero vichingo.

L: outfit ricercato perché mia aiuta a mantenere la routine mattutina. Mi fa bene essere sempre sistemata perché mi tira su il morale. Nonostante la reclusione, mi trucco e metto anche le scarpe. Come se fossi pronta per uscire.

 

Nel lavoro chi comanda?

F: (ridono-ndr) Che domande? Io. Però Lilia ha carta bianca.

L: comanda lui. È ovvio. Ma Francesco oltre a essere un bravo boss è una persona dal cuore enorme. Bisognerebbe desiderarlo un capo così. Lascia spazio alla creatività anche a livello commerciale. Ti fa seguire una disciplina. Mi piace il rapporto che abbiamo a lavoro.

 

A casa chi comanda?

F: Lei.

L: non confermo. Siamo sullo stesso piano. Siamo in un equilibrio perfetto. Io sono precisina, mi ricordo tutto, coordino l’arredo, ma lui è grandioso ai fornelli.

 

Cose fatte per la prima volta in casa.

F: si può dire? abbiamo fatto l’amore.

L: abbiamo subito accusato il colpo, ama Francesco ha aperto una bottiglia di champagne, Selosse credo di ricordare, e abbiamo bevuto. In sottofondo abbiamo messo Billy Waters.

 

Chi fa la spesa?

F: a turno, ma scendiamo pochissimo.

L: siamo andati una volta per ciascuno. Facciamo la spesa in modo da non scendere molto.

 

Chi cucina?

F: sto cucinando io. Io seguo un’alimentazione programmata col mio food advisor. E mi sono impossessato della cucina.

L: io adoro cucinare perché mi rilassa. Essendo pugliese ce l’ho nel sangue. Le pugliesi hanno il rituale della casa. Di solito se ho tempo mi piace cucinare qualcosa di carino. Mi piace la cucina godereccia. Qualche sera fa gli ho fatto la “cialledda pugliese” (piatto della tradizione a base di pane raffermo -ndr) e lui ha fatto le mozzarelline impanate con i taralli frullati al posto del pan grattato aggiungendo sugna e pepe. Lui ha la capacità di cucinare con i soli ingredienti che trova in frigo.

 

Chi fa le pulizie?

F: cosa? (Ridono-ndr). Lilia è il fulcro della casa.

L: Francesco è un mulinello in casa, è un tornado. Con le braccia può toccare ogni angolo della casa. Ha un certo savoir faire.

 

Cosa ti manca?

F: mi mancano i miei figli che sono con la loro mamma. Quando passo li vedo dalla finestra. Poi mi manca la mia quotidianità. Il mio mettermi in discussione ogni momento. La mia pizza che sta diventando da soggettiva a oggettiva. Il mio mondo fatto di persone e del mio donare me stesso incondizionatamente agli altri.

L: mi manca la gente e le che si creano con gli incontri; mi manca il caffè la mattina al bar con Francesco quando facciamo il punto della situazione. Mi manca la mia cucina.

 

Cosa non ti manca?

F: La verità?  Non mi manca un cazzo.

L: un po’ di piccole preoccupazioni che in teoria si possono risolvere in poco ma che spesso creano tensione nel servizio.

 

Cosa hai riscoperto avere un valore?

F: l’essere più slow. Anche quell’attimo in più se stai facendo qualunque cosa in casa, quell’attimo di potersi guardare negli occhi.

L: Il tempo per noi. Abbiamo una casa che abbiamo arredato da soli. Di solito il più delle volte avevamo al massimo un’oretta per passare del tempo insieme perché di solito il tempo non è quello della coppia ma quello del lavoro.

 

Petting o letti separati?

F: ma qual let separat Letto con le funi intorno come un ring.

L:  Mia nonna diceva che quando un ragazzo va a mangiare in più ristoranti non è mai sazio, quando sceglie il ristorante della vita trova il suo equilibrio che noi ormai abbiamo.

 

Cose che detesti dello stare in casa.

F: non poter uscire. Non poter viaggiare.

L: io la casa la vivo bene. Ne sto approfittando per viverla di più in un movimento fluttuante dal letto al divano.

 

Prima cosa che farai quando tutto sarà finito.

F: andrò a prendere i miei figli. Poi fuori al mio locale mi immagino lì davanti a urlare come Tarzan

L: in questi giorni vorrei coniare l’hashtag #aiutatemiatenereMartucciacasa. Faremo una grande grande festa. Perché vorrà dire che ce l’avremo fatta. E poi pronti a ripartire.

 

Se potessi parlare a un politico cosa gli diresti?

F: Maccarro’ t vue sceta’ nu poc (ti vuoi svegliare un poco?)

L: che in questi tempi la politica dimostra di essere inefficiente ed egoista.

 

Il primo abbraccio a chi lo darai?

F: ai miei figli, Lorenzo e Giulia

L: a tutti i ragazzi della pizzeria che mi mancano tantissimo e ai bimbi di Francesco.