LAVICA – L’evento all’ombra dell’Etna firmato Les Collectionneurs: 
il racconto della serata d’apertura


LAVICA

LAVICA

Che il territorio dell’Etna sia in continua crescita è ormai notizia ben noto. Tanto nel mondo dell’alta ristorazione che del vino, il vulcano che veglia sulla città di Catania si sta rivelando capace di fungere da polo attrattivo per tutti gli amanti e gli operatori del settore enogastronomico.

Non a caso, tra il 29 e il 31 maggio, Les Collectionneurs ha tenuto tra Milo e Calatabiano un evento che ha preso il nome di ‘Lavica’.  Ogni serata ha avuto un tema differente. La prima, presso cui siamo stati ospiti, ha avuto il fuoco ed è stata ospitata dalla azienda vitivinicola ‘Barone di Vilagrande’. Le proposte dei vari chef presenti, infatti, dovevano rispettare il tema delle fiamme, dunque carne e ortaggi. E così è stato.

Barone di Villagrande

Barone di Villagrande

Barone di Villagrande esterno

Barone di Villagrande esterno

Barone di Villagrande giardino

Barone di Villagrande giardino

Tra i tanti nomi stellati ospiti si può citare, ad esempio, Caterina Ceraudo. Già insignita dalla guida Michelin sia della stella rossa che della verde, la chef del ristorante ‘Dattilo’ ha presentato un piatto dal nome ‘Lattuga arrosto e cedro al sale’.

Caterina Ceraudo

Caterina Ceraudo

Lattuga arrosto e cedro al sale

Lattuga arrosto e cedro al sale

L’agrume in questione, lavorato con sale e grosso e sale fino per tre mesi, condito poi con olio al legno di cedro, era coperto da una lattuga marinata in acqua e sale per 48 ore. Dalle foglie esterne e dalle parti interne è stata poi ricavata una glassa. Il piatto risultava molto piacevole al palato, gustoso, ma al contempo fresco. Il cedro alla fine puliva tutta la bocca, preparandola ad un nuovo boccone. Ma la Ceraudo non è stata l’unica stellata ospite. Vi erano infatti anche Viviana Varese, del ristorante ‘Viva’, 1 stella Michelin, e Theodor Falser, ristorante ‘Johannesstube’, 1 stella Michelin. Ambedue le loro portate avevano come ingrediente principale la carne: da un lato, una tartare di manzo dell’Etna (condita con midollo alla brace, insalata fresca, cipolla all’aceto e maionese alla senape), dall’altro una tomahawk di vitello cotta sulla pietra lavica (con carote sotto la cenere, ortica e miso di orzo).

Theodor Falser

Theodor Falser

Tomahawk di vitello, miso di orzo e carote nella cenere

Tomahawk di vitello, miso di orzo e carote nella cenere

La proposta gastronomica è stata ulteriormente arricchita dalla presenza di un primo firmato Matteo Carnachi, ex secondo della Varese, ora alla guida del ‘Villadorata Country Restaurant’ a Noto. Una pasta che odorava e sapeva di Sicilia, grazie al pecorino siciliano e al pesto di pistacchio di cui si arricchiva. Ma i banchi d’assaggio non finivano qui: si passava dai produttori locali al mondo del vino, con la ‘Strada del Vino’, l’associazione che si è occupata della proposta enologica della serata. Tra i vini presenti, ovviamente, anche quelli dei padroni di casa, Barone di Villagrande. Menzioniamo tra i tanti l’Etna bianco superiore: al naso fiori freschi e frutta a polpa bianca non troppo matura, alla bocca elegante, fresco e dalla spiccata mineralità.

La strada del vino

La strada del vino

E a proposito di strada del vino, abbiamo fatto quattro chiacchiere con Federica Eccel, consigliere del direttivo dell’associazione Strada del Vino: “Siamo stati contattati quasi un anno fa da Les Collectionneurs per collaborare con Lavica. Certamente non potevamo esimerci, vista il luogo scelto (l’Etna ndr). L’associazione si è subito prodigata per fornire sia i vini per tutte e tre le serate sia per far vivere una full immersion del territorio con il treno dei vini il giorno centrale dell’evento. Chef e giornalisti sono stati accompagnati in questa esperienza con la circumetnea sul versante Nord dell’Etna (Palmento Costanzo, Cottanera e La Gelsomina ndr). La strada – ha dichiarato – il 29 ha contribuito girando la proposta agli associati che volessero essere presenti all’evento. Barone di Villagrande in primis e poi tanti altri”. Tra le altre cantine che hanno aderito possiamo citare anche Cottanera, Gambino, Murgo, Iuppa, La Gelsomina, Terrazze dell’Etna, Palmento Costanzo e Cantine Nicosia (l’elenco naturalmente non si esaurisce qui).

Codone di manzo con Maionese alla senape, cipolla e neve all'aceto

Codone di manzo con Maionese alla senape, cipolla e neve all’aceto

Pasta e patate affumicata, pecorino siciliano, basilico e pesto di pistacchio

Pasta e patate affumicata, pecorino siciliano, basilico e pesto di pistacchio

E così sotto la guida vigile di Stefano Pesce (responsabile del network ristoratori Les Collectionnerus in Italia) si è svolta la serata d’apertura, poi seguita dall’intermezzo di giorno 30 e dalla serata conclusiva del 31, dove nella suggestiva location del ‘Castello di San Marco’ chef come Sara Scarsella e Matteo Compagnucci (ristorante Sintesi, 1 stella Michelin), Cristina Bowerman (Glass Hostaria, 1 stella Michelin), Accursio Craparo (ristorante Accursio, 1 stella Michelin), Giuseppe Bonaccorso e Bianco Celano presenteranno dei piatti en pendant con il tema della serata, questa volta dedicata al Mar Ionio.

Arancino Slow

Arancino Slow

Bottaia

Bottaia

Lavica è quindi ciò che si può definire un evento che riesce al contempo sia a celebrare che a far conoscere il territorio etneo, teatro d’incontro di diverse culture, capace di unire il vulcano al mare, due elementi solo apparentemente agli antipodi, ma poi difatti complementari.