Le 180 sfumature di rosa di rosexpo- salone internazionale dei vini rosati


Brindisi inaugurale di Rosexpo con la Presidente Ilaria Donateo - prima da sx - di deGusto Salento promotrice dell'evento

Brindisi inaugurale di Rosexpo con la Presidente Ilaria Donateo – prima da sx – di deGusto Salento promotrice dell’evento

di Marina Betto

Giunta alla sua IV edizione la manifestazione sui vini rosati Roséxpo, promossa dall’associazione deGusto Salento, è sempre più rappresentativa e importante per questa tipologia di vino. Si è svolta i primi di giugno a Lecce presso l’antico Castello Carlo V, una cornice storica che da lustro e prestigio al vino rosato di Puglia e non solo, essendo in degustazione durante la manifestazione 180 etichette tra vini del Garda, Trentino, Lombardia , Abruzzo, Sicilia, Campania ma anche Spagna, Alsazia, Francia.

I colori dei rosati di deGusto Salento

I colori dei rosati di deGusto Salento

Un’occasione unica per capire le varie sfaccettature del rosato, così diverso per provenienza, metodo di vinificazione, per colore, sapore e prezzo. Il rosé è un vino versatile, beverino, fresco e succoso, piace ad un pubblico giovane che lo usa magari d’estate per tuffarlo in una sangria insieme a tanta frutta, durante un party in riva al mare o lo sorseggia come aperitivo in una serata con gli amici.

I magnifici colori dei rosati di deGusto Salento

I magnifici colori dei rosati di deGusto Salento

Il rosé può essere tuttavia anche un vino complesso e strutturato dall’aria più ricercata ed è questo tipo di vino che è acquistato da quella fascia di persone più colte in materia enogastronomica che hanno superato i cinquanta anni di età, compratori agiati e attenti che ricercano nel rosato soprattutto un brand che li rappresenti.

Straordinarie nuance di colore dei rosato di deGusto Salento

Straordinarie nuance di colore dei rosato di deGusto Salento

Se i più giovani non badano tanto al colore, i compratori colti e più avanti con l’età li amano chiari e tenui dalle nuance pastello più accattivanti forse perché sono queste le tonalità di colore che si ritrovano nei vini provenzali, regione d’elezione dei vini rosati, ma a mio avviso non avrebbe senso voler snaturare i rosati italiani rendendoli esangui, privandoli di quel colore acceso, ricco di luce e riverberi di sole, per farli assomigliare a qualcos’altro. Ai primi posti nel gradimento degli acquisti si posizionano i vini rosé francesi, seguiti da quelli pugliesi poi siciliani, abruzzesi, sardi, dell’Alto Adige, Lombardia,Toscana e in fine Campania.

Inutile dire che la Francia ha ancora da insegnare qualcosa in campo enologico essendo riuscita a fare della AOC Cotes de Provence una punta d’eccellenza dell’intero comparto nazionale; mentre in Italia rimane un fortissimo pregiudizio riguardo questo vino percepito come di scarsa qualità, legato ad una sola stagione dell’anno cioè l’estate, gradito solo ad un determinato tipo di pubblico in prevalenza femminile. Costruire una nuova immagine per il vino rosato è la sfida che si pone e lancia Roséxpo, tramite dibattiti e convegni che hanno animato la kermesse salentina con le partnership di Slow Wine, Ais, Concours Mondial de Bruxelles lo IULM con il dipartimento di Neuroscienze. Pensare in rosa è un concetto che forse deve passare attraverso la costruzione di una nuova denominazione che in caso della Puglia può essere “Salento” così come il sistema Garda ha partorito “Valtènesi” e “Bardolino” uniti sotto la denominazione “Chiaretto”. Il vino rosé si fa un po’ in tutte le aziende ma non deve essere un secondo o terzo vino bensì gli si devono dedicare vigne specifiche, blindarlo ad un vitigno e ad una regione precisa superando l’interesse personale. Un’immagine completamente nuova del vino rosé è la proposta di Ilaria Donateo Presidente di deGusto Salento l’Associazione del Negroamaro che riunisce un gruppo di aziende salentine( 18 realtà produttive) che credono con grande orgoglio nelle proprie capacità, organizzando eventi e degustazioni dove promuovere il Negroamaro. Sui banchi di assaggio di Roséxpo bisogna quindi concentrarsi sul Salento vinicolo, area che va dalla punta più a sud ( S.Maria di Leuca) includendo l’area jonico-tarantina e parte delle terre brindisine. Castello Monaci con il suo Kreos Negroamaro Rosato Salento IGT è tra i produttori che fanno un brevissimo contatto tra le bucce e il mosto creando un rosato acceso e fruttato. Castel Di Salve propone Santimedici Rosato un Negroamaro 100% che macera 12 ore a contatto con le bucce che dona un’intensa florealità al naso, un colore rosso cerasuolo, vino che si presenta con grande eleganza a cominciare dall’etichetta con buona mineralità e brio. Calitro Vigneti Lonoce è un Negroamaro Rosato che nasce nell’agro di Manduria, dopo la svinatura del mosto dopo qualche ora di macerazione e successiva fermentazione in bianco affina venti giorni in legno di terzo passaggio per un risultato gradevolissimo al palato; Calitro è un rosé fruttato e floreale dal timbro fumé una nota gustativa che lo fa distinguere. I rosati di Cantele azienda che rientra nella Doc Salice Salentino sono due: IGT Salento Negroamaro e Rohesia; quest’ultimo attira per il bel colore ciliegia e una beva fresca e fruttata. Apollonio propone due rosati Elfo da vitigno Susumaniello dal colore delicato di buccia di cipolla e Fanali di una tonalità arancio più intensa dovuta all’affinamento del vino in rovere nuove da 220 lt per un periodo di circa sei mesi, ciò ne fa un vino diverso da tutti gli altri, complesso e ricco di sfaccettature gustative, tali da poter sostenere un intero pasto strutturato e complesso. L’Azienda Vinicola Marulli di Copertino crea Tenuta Paraida rosé cerasuolo con sentori di rosa passita e mandorla, caramella e una particolare nota di tè sia al naso che in bocca dove si avverte più di una leggera astringenza tannica.

Rock Angel e Whispering Angel di Chateau D'Eclans Cote de Provence 2016

Rock Angel e Whispering Angel di Chateau D’Eclans Cote de Provence 2016

Cantine Bonsegna è nel cuore di Nardò, presenta Danze della Contessa fatto da un 90% Negroamaro e 10% di Malvasia Nera, uve altamente selezionate, raccolte a mano. Colore ramato brillante ha una tessitura minerale e marina che ricorda la terra dalla quale proviene. Santi Dimitri casa vinicola fondata da Vincenzo Vallone ha una storia antica che risale alla fine del “600; il Negroamaro Rosato è delicatamente aranciato contenuto in una bottiglia dall’etichetta dalla grafica moderna,elegante e minerale questo rosé porta al naso note agrumate di pompelmo rosé. Tenute Rubino si trova a Brindisi ed è su un terreno sabbioso e calcareo dove sorgono i vigneti prospicienti il mare Adriatico; due i rosè di questa azienda: Torre Testa è fatto con vitigno Susumaniello mentre Saturnino con Negroamaro, entrambi dimostrano vigore e beva corposa capace di sostenere i piatti saporiti della cucina pugliese. Diversa è la Malvasia Rosato di Vigneti Reale dal naso leggiadro di frutti rossi,lampone e ribes. Tutta al femminile è l’azienda Vetrere di Annamaria e Francesca Bruni e le figlie Fanny e Enrica Trinchera il loro Taranta di Negroamaro e Malvasia è un inno alla gioia di vivere, fruttato, fresco e minerale mentre Aureo rosé è uno spumante perfetto come aperitivo.

Ma il vino rosé è anche spumante metodo classico e le versioni trentine sono quelle più rappresentative a cominciare dal + 4 di Letrari rosato Trento DOC ( Chardonnay 60% e Pinot nero40%), pieno di mineralità e struttura e nello stesso tempo morbido e ricco di profumi agrumati, canditi,brioches e nocciole soprattutto nell’annata 2008. Ferrari Perlé delle tenute Lunelli è fresco e pulito, odora di fiori e pane, ciliegie sottospirito, con note complesse di tostatura, mandarino, in equilibrio tra sapidità e acidità ( ottima l’annata 2006)caratteristiche che lo possono far stare a tavola durante un pranzo importante servito come intermezzo come si potrebbe fare con un sorbetto. Altro spumante rosé e altro vitigno viene proposto da Feudi San Gregorio che ha creato Duble da uve Aglianico; vino dal ventaglio olfattivo scuro, più fondo in cui si riconoscono soffi di goudron e frutta sotto spirito una mineralità più carica, più vulcanica data dal territorio irpino nel quale si forma.

Tra i vini esteri spagnoli, libanesi, alsaziani e francesi da ricordare sono i due rosé di Chateau D’Eclans Rock Angel e Whispering Angel Domaine Sacha Lichine Cote De Provence Rosé 2016 due petali di rosa che volano nel vento.