Le migliori colombe e le migliori pastiere italiane in un solo colpo: sono le vincitrici del Premio Regina Colomba Regina Pastiera 2021 con una giuria di esperti e chef stellati


Si sono svolte le sedute delle giurie a porte chiuse del Premio Regina Colomba Regina Pastiera 2021.

I giurati hanno valutato i dolci dei 30 pasticcieri concorrenti, provenienti da 11 diverse regioni italiane.

I dolci in gara erano accomunati dal fatto di essere realizzati con lievito madre e ingredienti del tutto naturali, senza additivi artificiali, senza aromi artificiali e/o naturali identici, senza semilavorati (i cosiddetti “mix”), senza coadiuvanti tecnologici, perché in tutte le manifestazioni organizzate sotto l’egida di Re Panettone® vige la filosofia “Tutto naturale, solo artigianale”.

Ecco la classifica finale:

Categoria Colomba

(la ricetta classica: lievito madre, farina, canditi di agrumi in sospensione, burro, tuorli d’uovo, zucchero; in superficie, glassa di zucchero, uova e mandorle)

Pasticceria: Terzo MillennioPasticceria: La DeliziaPasticceria: Di Iorio 1750 Montemiletto
Capo pasticciere: Andrea BarileCapo pasticciere: Antonio Di RosaCapo pasticciera: Bernardette Nardone
FoggiaTorre del Greco, NAMontemiletto, AV
Colomba Primo Posto

Colomba Primo Posto

Colomba Secondo Posto

Colomba Secondo Posto

Colomba Terzo Posto

Colomba Terzo Posto

Categoria Pastiera

(crostata con involucro e strisce superiori di pasta frolla; ripieno a base di grano, ricotta, scorze d’arancia candite, zucchero, aromi naturali)

Pasticceria: Ischia PanePasticceria: Ro WorldPasticceria: Clivati
Capo pasticciere: Alessandro SlamaCapo pasticciere: Antonino MarescaCapo pasticciera: Eleonora Signorini
Ischia, NANola, NAMilano
Pastiera Primo Posto

Pastiera Primo Posto

Pastiera Secondo Posto

Pastiera Secondo Posto

Pastiera Terzo Posto

Pastiera Terzo Posto

I commenti rilasciati a caldo dai giudici a Stanislao Porzio:

 

GIURIA COLOMBA

  • Alberto Paolo Schieppati (direttore So Wine So Food) – Presidente

« Riuscire a valutare trenta colombe che arrivano da tutt’Italia è una straordinaria opportunità per conoscere lo stato dell’arte della pasticceria artigianale italiana. Il livello medio degli assaggi è stato molto elevato. C’è una buona corrispondenza tra l’idea che ognuno di noi si è fatto di questo dolce artigianale che è la colomba e ciò che abbiamo assaggiato. Poche forzature. utilizzo intelligente delle materie prime e prima ancora che voglia di stupire, voglia di lavorare bene»

  • Antonio Guida (Chef Ristorante Seta Hotel Mandarin, Milano – 2 stelle Michelin)

« È stata per me un’esperienza molto formativa. Assaggiare tante colombe in così poco tempo è molto interessante. Il livello globale era alto. La cosa mi rende particolarmente felice, ed è l’ennesima testimonianza che negli ultimi anni la cucina e la pasticceria stanno ottenendo livelli altissimi. Questi prodotti ci rendono orgogliosi del nostro Paese.»

  • Roberta Rampini (Il Giorno)

«Essere a fianco di un maestro come Achille Zoia è stato memorabile. Quanto alle colombe, complessivamente la qualità era alta, come era notevole la ricerca delle materie prime. Curioso che in qualche colomba ci sia stata discrepanza fra l’aspetto esterno, l’aspetto interno e il sapore»

  • Claudio Sadler (Chef Ristorante Sadler, Milano – 1 stella Michelin)

« La qualità era molto alta in quasi tutti i campioni. Si vede che c’è un interesse generalizzato a fare un buon prodotto artigianale. Soprattutto una grande ricerca delle materie prime: prodotti biologici, ottimi canditi… Qualche punta straordinaria, ma la media molto bene»

  • Achille Zoia (Chef Pasticceria La Boutique del Dolce, Concorezzo, MB e Cologno Monzese, MI)

«È stato un piacevole convivio, hai scelto una buona compagnia. E poi le tue idee sono sempre caratterizzate dall’unicità. Il livello delle colombe? Buono. Se posso esprimere una riserva, devo dire che da parte di alciuni l’uso della ghiaccia meriterebbe più attenzione, perché non è una decorazione, ma l’elemento caratterizzante della colomba, quello che la distingue dal panettone»

 

GIURIA PASTIERA

  • Mariella Tanzarella (La Repubblica) – Presidente

«Sono contenta di aver partecipato perché è una novità, interessante perché colma una lacuna. La pastiera sta diventando un dolce importante anche fuori dalla Campania e Milano è sempre pronta ad adottare il meglio del campo alimentare. Inoltre una giuria mista di giornalisti e di addetti ai lavori ha permesso di avere uno scambio d’idee molto produttivo soprattutto per noi. Grazie a Stanislao per averci offerto quest’opportunità»

  • Renato Andreolassi (Teletutto di Brescia e Italia a Tavola)

«È stata un’esperienza nuova, molto piacevole. Non conoscevo la pastiera napoletana e sono stato assai colpito dalla capacità dei partecipanti del Premio di amalgamare gli ingredienti base. Non tutti hanno rispettato la tradizione. Qualcuno è stato eccellente.

La pastiera è un dolce che merita un disciplinare apposito e che deve essere riconosciuto dalle autorità competenti. Un dolce che può rappresentare a pieno titolo l’intero paese, tentando di sfidare – perché no – il panettone. Sarebbe una bella gara all’insegna del dolce. E da buon bresciano, in questa fase delicata oso lanciare la sfida alla pastiera con il dolce tipico bresciano, il bossolà»

  • Andrea Aprea (Chef Ristorante Vun Hotel Park Hyatt, Milano – 2 stelle Michelin)

«Mi sono divertito. E ho constatato quanto questo dolce della tradizione napoletana stia cominciando a entrare nella corde di pasticcieri non campani. Certamente, mancando un bagaglio di vissuto, qualcosa può scappare, perché l’ingrediente tempo, inteso come sedimentazione dell’esperienza, non può essere cancellato. Trovo comunque molto interessanti i diversi approcci»

  • Margo Schächter (filologa di food trend e giornalista di costume freelance)

«Far parte di una giuria  è sempre un’esperienza formativa. Sia per il numero di assaggi contemporanei, sia per la discussione con gli altri giurati. A un dolce tradizionale come la pastiera mancava un concorso come questo, non tanto per decidere qual è la migliore d’Italia, ma per stimolare i pasticcieri a fare un prodotto sempre migliore, come è successo con il panettone. Grazie a questo concorso si alzerà sicuramente il livello medio e questo farà bene a tutti»

  • Viviana Varese (Chef Ristorante Viva, Milano – 1 stella Michelin)

«È un buon inizio riuscire a catalogare la tradizione della pastiera napoletana. È giusto valorizzarla, darle ancora più importanza come dolce italiano.»

L’organizzatore, Stanislao Porzio, ringrazia i sostenitori del premio – il Molino Dallagiovanna, sponsor dalla prima ora di Re Panettone®, e la Giuso, che fornirà anche i premi ai vincitori – per aver facilitato anche in questo momento così difficile la realizzazione di quest’attività.