Lega Pesca a ecochef: il tonno rosso non è in pericolo, usatelo


 

Il tonno rosso da 1,3 milioni di dollari

 

«È necessario trovare sempre il necessario equilibrio tra produzione e cattura di tonno rosso. Un organismo internazionale come l’Iccat ha aumentato la quota di pesca per la Ue e per il nostro Paese. E questo vuol dire quindi che la specie non è in declino, non è in difficoltà».

Così il presidente di Lega Pesca, Ettore Ianì, commenta, con Labitalia, la scelta di alcuni eco-chef e ristoranti di non includere più nel loro menu il tonno rosso, per il quale è in vigore una specifica regolamentazione di pesca.
Secondo Ianì, però, «il tonno è una specie su cui bisogna stare molto attenti, ma non è in una situazione d’allarme. Certo – ammette – la decisione degli eco-chef di toglierlo dal menù comporta la perdita e la rinuncia a un gusto, a una tradizione, a saperi e sapori»
Scelta, quella di chef e ristoranti, che Ianì giudica esageratamente drastica: «Attenti a drammatizzare la situazione: avrei capito di più se gli eco-chef avessero detto ai clienti ”non lo togliamo dal menù, ma ve lo serviamo solo una volta al mese”. E invece c’è questa gestione sbagliata della risorsa, che non credo sia il modo migliore per tutelare il tonno rosso, che si fa invece con una logica razionale»

 

Filetto di tonno rosso

Anche perchè, sottolinea Ianì, «se ci accorgessimo di un sovrasfruttamento della risorsa, saremmo i primi a dirlo». «Certo gli eco-chef possono mettere nel menù, e nel piatto, dell’altro. Noi invece che facciamo? E gli investimenti realizzati per la pesca e la cattura?», si chiede. E da Ianì, quindi, arriva una proposta a ristorati e chef: «Perchè non facciamo un’alleanza -conclude- per gestire al meglio allo stesso tempo la tutela del tonno e la tutela del lavoro?»