Leone de Castris, 350 anni di vino nel Salento


i 350 anni di Leone de Castris, un Porta a Porta tutto Pugliese

i 350 anni di Leone de Castris, un Porta a Porta tutto Pugliese

di Andrea De Palma

Un traguardo ricco di successi, che non poteva passare inosservato, festeggiato presso la cantina. Cast d’eccezione come per i grandi film e presentazione dei nuovi vini, come il Susumaniello Igt 2013 e l’annuncio della prossima uscita dell’Ottavianello ancora in fase di definizione.

“Una scelta che rispecchia il carattere e gli obiettivi di un’azienda che da sempre ha voluto valorizzare il proprio territorio”, queste le parole di Piernicola Leone de Castris.

Alessandro Lodico e Piernicola Leone de Castris

Alessandro Lodico e Piernicola Leone de Castris

L’attività vinicola parte dal lontano 1665 e, il 2 ottobre 2015, segna lo storico traguardo dei 350 anni di attività, contrassegnato da numerosi successi, ma al vertice c’è il merito di aver veicolato la forza, la cultura, le tradizioni e la passione del Salento in tutto il mondo e, soprattutto l’orgoglio dei contadini, che con duro lavoro anno saputo addomesticare una terra dura e valorizzare i suo vitigni autoctoni.

tre generazioni di de Castris

tre generazioni di de Castris

Altro grande merito di questa famiglia è la primogenitura dell’imbottigliamento del primo rosato in Italia, con il “Five Roses” storica etichetta che vede la nascita nel 1943, quando il generale Charles Poletti, commissario per gli approvvigionamenti delle forse alleate voleva un vino dal nome anglofono e, visto che i vigneti si trovano in una contrada chiamata “Cinque Rose” venne facile dargli il nome che ha esportato in tutto il mondo l’orgoglio salentino a base di Negroamaro; questo vino fu imbottigliato nelle bottiglie della birra riciclate dai consumi delle truppe americane a brindisi visto che le vetrerie del nord erano in mano tedesche: però, che storie affascinanti ci regala il vino…oggi il Five Roses è prodotto anche nella versione anniversario (da vecchi vigneti) e metodo classico.

storica bottiglia Five Roses destinata alle truppe americane nella bottiglia della birra

storica bottiglia Five Roses destinata alle truppe americane nella bottiglia della birra

 

Five Roses Anniversario

Five Roses Anniversario

 

Leone de Castris e Bruno Vespa

Leone de Castris e Bruno Vespa

Nella degustazione, che è seguita a oltre 200 ospiti, il nuovo arrivo “Susumaniello” si è difeso egregiamente nei confronti dei fratelli maggiori, come lo storico Salice Salentino Riserva 2013 e il Primitivo 2013, ed è andato ad infoltire una squadra di vini dal “sangue blu” e già pronto ad affrontare a testa bassa il mercato; tutti fanno parte di una selezione chiamata “Per Lui” dedicata al padre di Piernicola, l’Avv. Salvatore Leone de Castris che è stato il vero motore dell’azienda portandola ai successi che oggi il figlio porta avanti con lo stesso impegno e lungimiranza.

i 350 anni di Leone de Castris, la degustazione

i 350 anni di Leone de Castris, la degustazione

 

l'elegante villa con camere

l’elegante villa con camere

Il Susumaniello, come per tanti vitigni autoctono è stato abbandonato dai contadini, perché difficile da lavorare o per ragioni di mercato, che oggi chiede proprio quei vitigni identitari grande vanto della sola Italia.

Questa prima versione, sfoggia da subito un naso intrigante, dai tratti giovanili e accattivanti, con sfumatura floreali e ricche di frutto, come l’amarena macerata in evidenza e la ciliegia nera succosa, un rinfrescante agrumato da arancia sanguinella, non manca la spezia, e come dice l’enologo Riccardo Cotarella, “i legni non hanno una valenza significativa, l’utilizzo varia in funzione dell’esigenza e non devono prevalere sul vino”. Bello anche il colore con toni impenetrabili, che ricorda il Primitivo, ma con l’unghia più marcata verso tonalità bluastre. La sorpresa arriva dal gusto che esordisce da subito con, si frutto rosso marcato, ma anche dei tannini uniformi e vibranti, che ricordano il Nero di Troia; ritorna la florealità e il frutto con abbondante succulenza data dalla notevole acidità, in un gioco di contrasti piacevoli: l’acidità produce salivazione e i tannini asciugano, a tutto vantaggio della persistenza.

i 350 anni di Leone de Castris, il museo

i 350 anni di Leone de Castris, il museo

Austero e intriso di eleganza sia gustativa che olfattiva è il Salice Salentino 2013, anfitrione della folta famiglia di vini della storica casata, con profumi che ci riportano alla macchia mediterranea e tonalità che spaziano dal mirto al balsamico resinoso, senza mai abbandonare il solco della tradizione segnata da cuoio dolce; al palato è signorile e incisivo, con acidità e tannini eleganti che gli danno struttura e lo rendono abbinabile a svariati piatti tipici della cucina tradizionale e non solo.

Il Primitivo 2013 è segnato da note di prugna, ciliegia e cacao in un gioco di sensazioni morbide gusto olfattive davvero uniche e accattivanti.

Questi i contenuti di una serata che hanno visto alternarsi al microfono calibri come l’inossidabile Bruno Vespa in veste di moderatore, Il Presidente della Regione Puglia Michele Emiliano, il padrone di casa Piernicola Leone de Castris, Riccardo Cotarella e tanti altri ospiti illustri.

i 350 anni di Leone de Castris, vecchie targhe

i 350 anni di Leone de Castris, vecchie targhe

La ben organizzata degustazione si è conclusa con un buffet in piscina, con prelibatezze del territorio e come aperitivo la prima prova di metodo classico rosato 2008 da uve Negroamaro, esperimento riuscitissimo, vista l’eleganza e la freschezza che esprimeva sia nei profumi che al gusto.

i 350 anni di Leone de Castris, il buffet

i 350 anni di Leone de Castris, il buffet

 

Metodo Classico 2008 Leone de Castris

Metodo Classico 2008 Leone de Castris

 

i 350 anni di Leone de Castris, annullo filatelico

i 350 anni di Leone de Castris, annullo filatelico

E per rimarcare l’importanza della ricorrenza Poste Italiane ha realizzato un annullo filatelico e un folder dedicato alla famiglia De Castris, in vendita in tutti gli uffici postali.