Malvasia delle Lipari doc, il concentrato di sole di Paola Lantieri


Le vigne - foto di Paola Lantieri

di Mimmo Gagliardi

Fine febbraio 2012 a Roma, in una fredda giornata dal cielo plumbeo, alla manifestazione dei vini naturali, ebbi modo di degustare un vino, un passito. Quel sorso di vino cancellò il grigiore della giornata perché sapeva di sole e di mare.

Fine marzo, Vinitaly 2012, esploro il padiglione dei vini naturali VIVIT alla ricerca di quel vino e delle sue sensazioni…..lo trovo. O meglio, trovo il sorriso di Paola Lantieri, la produttrice di questo speciale passito di Malvasia delle Lipari DOC che me lo offre e mi osserva divertita mentre lo degusto; sarà la mia origine isolana e flegrea (sono procidano
), la mia natura, calda, salina e vulcanica, ma in questo vino mi sono riconosciuto pienamente e mi ha emozionato ancora una volta.

E’ giunto il momento di saperne di più e così, complice il momento di calma, Paola mi racconta la sua storia. Produce il suo passito a Vulcano, la terza delle isole Eolie per grandezza, nel terreno di sua proprietà dell’estensione di circa 8 ettari (di cui solo 5 sono vitati), nella località che prende il nome di Punta dell’Ufala. Paola parla del suo fondo come di un’oasi miracolosa, poiché ha resistito agli scempi urbanistici incontrollati degli anni ‘70 e ‘80 del secolo scorso, conservando la sua natura autentica e incontaminata. Il terreno è in declivio, abbastanza scosceso e prevalentemente sabbioso, l’acqua corrente non c’è, bisogna difendere le piante dai conigli selvatici e il sole estivo di Vulcano è di quelli che non perdona chi sceglie di lavorare sui terrazzamenti di fronte allo splendido mare blu di Sicilia. Nelle sue parole c’è il racconto di mille sforzi fatti (specie contro l’imponente burocrazia)  e di tanta fatica spesa, ma anche la grande soddisfazione di essere riuscita nel proprio intento.

Le vigne - foto di Paola Lantieri

Mi racconta che, dopo tante tribolazioni, la prima microvendemmia è stata effettuata nel 2006, migliorando nel corso degli anni successivi (anche grazie ai consigli di Giovanni Scarfone, dell’Azienda Bonavita) fino ad arrivare al quantitativo attuale di circa 25 quintali per ettaro, ancora inferiore alla resa indicata dal disciplinare (90q/ha), ma che per le particolari connotazioni del territorio e dell’ambiente sono già un ottimo risultato. E’ giunta alla terza annata imbottigliata con un massimo di 6000 bottiglie prodotte. Una vera chicca.

L'appassimento - foto di Paola Lantieri

Data la limitata produzione, Paola, dopo l’appassimento sui graticci, che avviene nel cortile della sua casa di Vulcano di fronte al mare, non avendo una cantina attrezzata, fa vinificare le sue uve a Malfa, vicino Messina, dall’Azienda  Colosi; quindi anche il trasporto dall’isola diventa una ulteriore fase del lavoro immane che c’è dietro la realizzazione di questo prodotto.

Etichetta - foto di Paola Lantieri

A Roma ho degustato l’annata 2009 (14,50%), mentre a Verona la 2010.
(15,50%), abbastanza simili tra loro. Il colore è uno splendido giallo dorato carico, cangiante e trasparente. Il naso è di una fine complessità che è facile perdersi nel riconoscimento degli aromi. Si varia dalla frutta secca a quella candita, al miele, alle nocciole tostate, ma con un fondo di mineralità che richiama l’odore del terreno vulcanico, arso dal sole, dove cresce la macchia mediterranea e che ben conosco. Al gusto è un vino morbido, caldo, che ti avvolge il palato con sapori agrumati, fresco e salino con una bellissima nota minerale nel finale.

Immagino cosa significa poterlo bere stando comodamente seduti ad una terrazza di fronte al mare al tramonto, come quella della casa di Paola.

foto ricordo

Lascio Paola agli altri appassionati e curiosi con la promessa di una gita a Vulcano, con annessa degustazione al tramonto in terrazza. Nel frattempo vedrò di procurarmi un po’ del suo vino, così un concentrato confortante di sole non mancherà mai in casa mia.

 

“PUNTA DELL’UFALA” Azienda Agricola di Paola Lantieri

Contrada Gelso
Vulcano – 98050 Lipari (ME)
Tel:+39 336712905

3 Commenti

  1. La scoperta di Paola Lantieri e della sua splendida Malvasia (l’unica prodotta da uve dell’isola di Vulcano!) è avvenuta mesi fa, scorrendo le pagine dell’emozionante volumetto di Andrea Gabbrielli “Il vino e il mare – Guida alla vite difficile delle piccole isole”; sarà stata l’unicità di cui sopra, sarà stato il romantico colore rosa dell’etichetta, così simile alla luce dei tramonti eoliani, ma dopo qualche settimana, e non poche tribolazioni per la difficoltà di spedire il vino da Vulcano, le bottiglie erano qui a Napoli.
    Concordo con te, Mimmo, circa la complessità e la ricchezza degli aromi sin dal momento dell’apertura, con una progressione talmente caleidoscopica da non consentirne quasi l’identificazione; al gusto, poi, tanto sole, ma anche una salinità quasi spiazzante nel finale.
    Aggiungo una breve notazione esplicativa del toponimo “punta dell’ufala”: “ufala” indica, nel dialetto eoliano, quel particolare frutto di mare da noi noto come “patella”.

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