Masterchef alle Invasioni Barbariche da Daria Bignardi, endorsement per Renzi e previsioni nere per i talenti in Italia


Daria Bignardi con Bruno Barbieri, Carlo Cracco e Joe Bastianich

“Il grande talento dei cuochi italiani è destinato ad andare via, l’Italia non è un paese che può reggerli economicamente: troppa burocrazia, troppi problemi. I cuochi più bravi stanno andando via, in Asia e in America”. Parola di Joe Bastianch intervistato da Daria Bignardi ieri sera alle Invasioni Barbariche.
Ma tu Joe, chi voti? “Non voto, sono cittadino americano, il vostro Obama è appena andato via” risponde riferendosi a Matteo Renzi (intervistato in precedenza).

Che Daria Bignardi fosse brava si sapeva, ma ieri ha sfoderato tutto il suo mestiere di animale televisivo coniugato alla sua cultura fatta di letture di libri e non di riassunti redazionali. Non dimentichiamo, infatti, che ha presentato le prime due edizioni del Grande Fratello e un programma di successo lo sa annusare, per questo ha deciso di sdoganarlo (“anche se non lo trasmette La 7, diciamolo, è il progrmma dell’anno, loro sono gli uomini del momento”)
Una contro tre, quasi sempre padrona del campo nonostante i tentativi di Joe di tenere il pallone (“ma tu Daria, cucini? Tuo marito è contento. Gli amici vengono da te a mangiare? Cosa pensi del ritorno alla cucina tradizionale”).

Chiaramente in vantaggio perché padrona del mezzo, ha iniziato con il botto chiamando Renzi, Lorenzo Amurri e Tiziano Ferro. Daria si è divertita a smontare il programma e, grazie ad una redazione che funziona molto bene, rivelare particolari inediti al grande pubblico: Cracco che voleva farsi prete da ragazzo, Joe quando era grasso (“ma Joe eri orribile, un ciccione”), Bruno ai tempi del Trigabolo che era più bello (“perciò è rimasto single”, infila la battuta perfido Cracco).

Poi il coup de théâtre finale facendo in prima persona quello che tutti vorrebbero e di cui tutti avrebbero paura, e spiegandoci alla vine il vero segreto del successo di Masterchef: “Bene, ora che vi ho fatto arrabbiare un po’, giudicate il piatto anche se non ono brava come Benedetta Parodi”. Quale? Sceglie anche un bel nome irritante: l’arrosto fatto senza guardare.

Daria Bignardi presenta il suo arrosto fatto senza guardare

Così facendo richiude i tre giudici di Masterchef nel loro ruolo nonostante qualche tentativo di Bruno Barbieri di uscirne sancendo benissimo, in modo magistrale, il sottile confine tra realtà e reality: “Sapete, ditemi almeno che non fa schifo, oggi dovevo preparare quattro interviste e non ho potuto starci troppo dietro”.

Prima tante critiche, poi alla fine due a tre: promossa.

Cliccando qui potete vedervi l’intervista (35 minuti)

Un commento

  1. Nei primi cinque minuti c’è il classico buongiorno che si vede dal mattino. A 2.33 Cracco viene mandato a quel paese dalla Bignardi e dai colleghi dopo aver detto che “il tema è la qualità del cibo”. Al 3.17 Bastianich ammette, con la stessa schiettezza delle sue insalivazioni, che ne approfitta per fare un po’ d’indotto coi libri. Al 4.25 Barbieri si offre per qualche posa con Rocco Siffredi, come dire dal Trigabolo al Trigambolo. E ancora Joe, poco dopo i 5′, fa capire che non recita affatto, lui è proprio irruento, e nel suo italiano da immigrato di seconda generazione non dice “cacciarla fuori”, parlando di una concorrente furba, ma “calciarla fuori”, laddove un calcio in c… fa pendant con i piatti lanciati e le aspersioni orali. Superare i cinque minuti è roba per stomaci forti.

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