Matierno 2003 Aglianico Sannio doc


SANTIMARTINI

Uva: aglianico
Fascia di prezzo: da 5 a 10 euro
Fermentazione e maturazione: acciaio e legno

Un vino dalla lunga vita. A quattro anni dalla vendemmia quest’aglianico si conferma con tutta la sua potenzialità e soprattutto e per una notevole vena di freschezza che segnala un nettare particolarmente longevo. A distanza di tredici mesi dal precedente assaggio il colore non risulta essere minimente scalfito, con la sua bella trama di rosso impenetrabile. Al naso inizia ad evidenziarsi un ventaglio più complesso, con la frutta rossa matura che compete con note più evolute, balsamiche. Stessa sensazione si avverte anche al palato dove il vino mostra la sua rotondità in maniera meno celata, anche se ancora non giunta a completamento. Ed è questa la grande fortuna, visto che tutto lascia presagire un percorso ancora verso l’alto per questa bottiglia della cantina solopachese. Un vino fatto per durare nel tempo, per affinarsi e migliorare. Che ci soddisferà ancora di più tra qualche anno, quando secondo noi tutta questa potenzialità giungerà al momento culminante. Un vino aristocratico, da spendere su piatti altrettanto ricchi di gusto come ad esempio l’arrosto di vitello in crosta farcito con funghi porcini e castagne che ci ha accompagnato in questa degustazione.

Assaggio del 19 settembre 2006 L’azienda vinicola Santimartini, dopo aver colto nel segno con le due versioni del Pietre Sparse (il Solopaca Classico insignito recentemente, nella versione Bianco, della corona de ‘I Vini Buoni d’Italia’), ci entusiasma con questo vino capace di esprimere in maniera incredibile il territorio. L’annata 2003 ha fatto la sua apparizione sul mercato nei primi mesi di questo 2006. Ma forse solo adesso si inizia a cogliere appieno la personalità di questa etichetta, in grado di sfidare ancora diversi anni. Il vino è arrivato in bottiglia dopo un intero anno di affinamento in barriques di rovere francese di primo passaggio a cui ha fatto seguito una fase di riposo in acciaio per completare con l’adeguato affinamento in bottiglia. Nel provarlo, dopo lo stappo, abbiamo voluto aspettare la necessaria fase di ossigenazione. Ed eccolo, un vino che ci ha colpito subito, già all’atto del versarlo nel bicchiere. Colpisce per la sua impenetrabilità, un rosso granata intenso, particolarmente vivace. E colpisce per la sua densità, scivolando con molta fatica sulle pareti del calice, segno di una grande concentrazione. Al naso è un’esplosione di frutta rossa matura, con il legno per niente invadente. Piacevolissimo in bocca, dove la concentrazione si coglie tutta con grande avvolgenza, una masticabilità tipica dei grandi rossi. Eleganti note balsamiche ed ancora frutta matura particolarmente esplosive con un persistenza lunga e gustosa. Un vino riconoscibile, un vino da bere. Noi l’abbiamo provato su una saporita salsiccia alla brace e per accompagnare un mix di salumi del Matese. I sapori, pur essendo intensi, reggevano a fatica l’abbinamento. L’accoppiata ideale? Con del formaggio caprino particolarmente stagionato. Non uno scontro, ma un confronto tra sapori decisi ancora ben impresso sulle nostre papille gustative.

Questa scheda è di Pasquale Carlo

Sede a Solopaca. Via Bebiana, 107/A Tel. 349 6603495 e 348 6613334, fax 0824 976910 [email protected] www.santimartini.it Enologo: Angelo Pizzi. Ettari: 8,85. Bottiglie prodotte: 50.000. Vitigni: falanghina, trebbiano, malvasia di Candia, aglianico, sangiovese, sciascinoso, piedirosso