Matteo Baronetto: il conforto lo si ritrova nei nostri classici, quelli che ci fanno sentire a casa.


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di Antonella Petitti

Dal Piemonte lo chef Matteo Baronetto (Del Cambio – Torino) è arrivato carico di rivisitazioni, in nome di un concetto molto amato oggi: “confortevole”.

“Ed il conforto” spiega Baronetto “lo si ritrova nei nostri classici, quelli che ci fanno sentire a casa”. Così compaiono i suoi gamberetti in salsa rosa, il suo vitello tonnato, le acciughe in salsa verde, chiudendo con l’ uovo sodo che voleva essere un calamaro. Giochi ricchi di tecnica e materia prima eccellente.

Matteo Baronetto per LSDM10. Foto di Francesca Massa.

Matteo Baronetto per LSDM10. Foto di Francesca Massa.

“Un gioco di assonanze visive e di consistenze che ci porti a goderci un vero e proprio comfort food”, spiega. Con il suo stile perfettamente riconoscibile sottolinea l’ importanza di conoscere la storia e l’ origine dei piatti per poter dare loro una nuova veste, pur continuando a mantenere un fil rouge con i sapori e le tradizioni che conserviamo nella nostra memoria organolettica.

Matteo Baronetto per LSDM10. Foto di Francesca Massa.

Matteo Baronetto per LSDM10. Foto di Francesca Massa.

“E’ importante badare a entrambe le cose: qualità e quantità, oggi sono entrambi aspetti che non possono essere ignorati”, sottolinea Baronetto nel mentre prepara i suoi “nuovi” classici piemontesi.

Matteo Baronetto per LSDM10. Foto di Francesca Massa.

Matteo Baronetto per LSDM10. Foto di Francesca Massa.

Da veneto ha dovuto approfondire una cucina intensa e ricca di storia come quella piemontese, ma anche questa non è stata un’ incombenza fastidiosa ma uno stimolo in più in quel solco di creatività e ricerca che ha imparato alla corte di Carlo Cracco.

Matteo Baronetto per LSDM10. Foto di Francesca Massa.

Matteo Baronetto per LSDM10. Foto di Francesca Massa.