Memorabile serata Slow Wine allo Stuzzichino a Sant’Agata sui Due Golfi, le chiocciole nella chiocciola


Slow Wine. Fiori per Rita Abbagnale

di Tonia Credendino

Continua il lungo tour per far conoscere Slow Wine, che offre la fotografia reale dell’attuale situazione in Italia, in una rappresentazione della bontà dei vini e delle incredibili potenzialità di crescita di un territorio che vanta un sistema fortemente radicato e basato sulla produzione di stampo artigianale.

Slow Wine, le bottiglie protagoniste

La presentazione della Guida slow wine, questa volta ha fatto sosta nella “Terra delle Sirene”, al centro del grazioso e tranquillo villaggio di Sant’Agata sui due Golfi, culla dell’alta cucina, in cui il mare regala la modernità, il turismo, il fascino, i monti confermano la tradizione dei contadini, con buoni caseifici e grandi macellerie e, soprattutto, orti strepitosi e vigne secolari, uno dei luoghi più seducenti ed emozionanti dItalia e del mondo.

Chiocciola slow food, osteria tra le migliori in Italia, Lo Stuzzichino apre le porte della sua cucina per un sold out memorabile.

Slow Wine, una parte della sala gremita

Tanti i convenuti per l’occasione, tra i tanti amici e stimatori del pianeta Slow Food, Rita Abagnale Consigliere Nazionale Slow Food, Alberto Capasso condotta Vesuvio di Slow Food, Nicola Venditti chiocciola slow wine, l’ex capo ufficio stampa di Finmeccanica Sasà Toriello, Stefano Bonilli con Cristina e Maurizio Cortese, e poi ancora Enzo Ercolino, Amelia Mazzola della Torre di Massa Lubrense ed Enzo Cacialli dell’omonima pizzeria.

Luciano Pignataro, coordinatore della guida, introduce la serata.

Con Gigino Reale di Tramonti

Al suo fianco Marisa Cuomo, che per l’occasione ha presentato la neo Grappa di Fiorduva, e Luigi Reale che sottolinea la sua piena adesione alla filosofia della guida della quale lui, piccolo produttore e artigiano di Tramonti non può che essere contento. Due volte grato, dice: per Slow Wine e per la Guida Osterie.

Con Marisa Cuomo e Andrea Ferraioli

Con naturale cordialità e rinomata generosità, i De Gregorio mettono in tavola piatti dal sapore autentico, immancabili gli stuzzichini di baccalà su vellutata di pomodoro san marzano, divini i gamberetti di Crapolla sale e pepe, in abbinamento Ravello Bianco di Marisa Cuomo, per un abbraccio dolce, ma al contempo sapido, coinvolgente la freschezza in un finale lungo e coerente.

La minestra primaverile con borragine, verza, erbe spontanee

Getis Costa D’amalfi di Reale, al naso fresco e timido, ci regala un assaggio fruttato e smagliante, esaltato dai profumi dei quadrotti al limone con fiore di zucchine, assolutamente deliziosi, per giungere a un capolavoro da “standing ovation”, la minestra primaverile, con cicoria, borragine, verza, scarola incappucciata, semi di finocchietto, e un’accattivante aggiunta di caciocavallo podolico del Gargano.

Slow Wine, Palamito alla pizzaiola

Secondo piatto, palamito in tortiera esaltato da un pomodorino del piennolo (casa barone) che dice Mimmo De Gregorio- “è come il Vesuvio, che deve scoppiare in bocca”, in abbinamento Furore Rosso di Marisa Cuomo, caldo ed elegante.

Slow Wine. Luciano con Mimmo e il papà Paolo

Sul finire una nuvola lubrense fa capolino ma tranquilli, non porta pioggia, soffice con pan di spagna al cioccolato, crema inglese, granella di nocciole, cioccolato e crema al caffè. La Grappa Barricata di Marisa Cuomo, distillata a Furore, un anno in barrique e sei mesi in bottiglia, è una vera novità che esprime subito la coerenza al territorio, suadente al naso, vellutata e fresca in bocca.

Il mitico Enzo Ercolino

 

Con Mimmo e il pizzaiolo dei Tribunali Enzo Cacialli

Una serata, dunque, divina, tra piaceri della tavola e una guida per scoprire sempre più le tante cantine d’Italia.

Slow Wine. Rita Abbagnale con le sommelier Tonia Credendino (gruppo Slow Wine) e Teresa Mincione

Un commento

  1. La serata è stata davvero memorabile, ed è servita a far conoscere un altro luogo magico della gastronomia della Costiera sorrentina; è ormai opinione comune che lo “Stuzzichino” si collochi, a buon diritto, fra i ristoranti che “valgono il viaggio” e che rappresentano una valida (e molto più informale) alternativa agli svariati “stellati” di cui quell’area fortunata è ricca.
    L’impegno di Mimmo e di tutta la sua splendida famiglia è stato encomiabile ed il tempo ha dato loro ragione: da semplice rosticceria “da asporto” a “osteria fra le migliori d’Italia” la strada è stata lunga e non facile, ma ogni difficoltà è stata affrontata con spirito ottimistico e con il sorriso accattivante di Mimmo, che da solo ha, a mio avviso, risolto almeno la metà dei problemi.
    Oltretutto, il nuovo look del locale, nella sua allegra sobrietà, è un invito ad entrare e sedersi; il resto lo faranno gli eccellenti piatti proposti, dei quali venerdì sera abbiamo gustato ottimi esempi; ancora una volta, bravi!!

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