Napoli, ristorante Rosiello a Posillipo


Marina tra Carmela e Salvatore Varriale con lo chef Mauro Improta

Via Santo Strato 10
Tel. 081 7691288,  081 5752341.
www.ristoranterosiello.it
[email protected]
A Napoli chi vuole mangiare del buon pesce, pescato nel golfo, tradizionalmente va al ristorante Rosiello, sulla collina di Posillipo, dal quale si gode una vista incantevole.

Qui Salvatore Varriale, insieme alla sorella Carmela, custodisce la storia della gastronomia di una delle zone più belle di Napoli, in piena coscienza della ricchezza del patrimonio culturale del quale è in possesso e del valore profondo della bellezza di questi luoghi. Personalmente cura l’orto di famiglia, 25.000 mq. che dal ristorante diradano verso la costa, tutti gli ortaggi e le verdure, la frutta, utilizzati in cucina provengono dal fondo di proprietà. Il legame con la terra di Salvatore e Carmela è molto forte, forse più di quello con il mare, essendo figli di coloni che qui abitavano una tipica casa colonica, ancora esistente, dove appunto coltivavano l’orto, gli olivi, il frutteto ed allevavano animali da cortile.
La nonna Gelsomina Rosiello, avendo a disposizione tanta materia prima, nel 1933 decise di aprire una piccola trattoria la cui cucina era improntata principalmente sui prodotti del proprio orto, la carne dei conigli, polli e maiali allevati in proprio, pochissimo pesce, qualche fritturina di paranza e impepata di cozze, scarseggiando all’epoca la disponibilità dei prodotti del mare. Tra gli anni 60 e 70 Salvatore trasforma la trattoria di campagna posta sotto il pergolato di glicine, ancora esistente, nel ristorante Rosiello, spostando l’orientamento della cucina sul pescato del golfo, quello pregiato, corvine, spigole, saraghi, astici blu, poi dalle lampare  polipi, seppie, scorfani, granchi, lucerne. Cambiamento un po’ obbligato dalle normative che ormai vietano di allevare animali in proprio, ma che ha segnato l’ascesa continua e costante di questo ristorante, che oggi, a differenza di tanti altri, non conosce crisi.

Molti dei vini serviti sono prodotti in proprio, Salvatore coltiva con grande amore nel proprio fondo, un vigneto da considerarsi un museo ampelografico del territorio. Infatti vi alleva i vitigni tipici di questa zona: uva rosa, caca mosca (moscato piccolo), catalanesca, sanguinella bianca e rossa, falangina e per’ e’ palumm’, dai quali ottiene vini semplici e beverini. Anche l’olio extravergine d’oliva è prodotto in proprio, come i dolci ed i rosoli preparati  da Carmela con la frutta di produzione propria. In carta ci sono ancora tantissimi piatti della tradizione gastronomica partenopea, zuppa di ciurilli, vignarola (zuppa di fave, piselli e carciofi), gran crudo di pesce, carpaccio di polipo, ma anche ziti al ragù che ha pappuliato per ore nella pignata di terracotta, e soprattutto i pesci della costa posillipina, preparati con estrema semplicità per non mortificare  una materia prima tanto pregiata. A fare da ponte tra la tradizione e la creatività di grande tendenza in questo momento storico culinario, è lo chef Mauro Improta, che ha apportato al ristorante Rosiello una ventata di freschezza.

E’ arrivato nel 2000, con il nuovo millennio, appena ventenne, confermando anno per anno la valida scelta di correre su due binari paralleli, mantenere i piatti tradizionali che hanno reso celebre il Rosiello, ed introdurne di nuovi con grande attenzione all’innovazione, in modo da accontentare tutti. In carta non ci sono solo i vini dell’Azienda Agricola Varriale, ma sono tante le proposte delle migliori aziende italiane.
Ed ecco le ricette che vi proponiamo

Tartare di merluzzo di coffa con battuto di limone e menta

Rosiello, tartare di merluzzo


Insalata di seppie in agrodolce

Paccheri con carciofi e gianciale di ricciola

Paccheri con carciofi e guanciale di ricciola

Mezzemaniche con cozze di scoglio, zucchine e ciurilli

Mezzemaniche con cozze di scoglio, zucchine e ciurilli

Corvina al forno con foglia di limone

Rosiello, la corvina al forno

Crostata di crema con marmellata di d’uva e Per ‘e Palummo

Rosiello, Crostata con crema pasticcera e marmellata d’uva

4 Commenti

  1. Ci manco da tantissimo !
    Penso sia arrivato il momento di colmare quest’altra lacuna……………

  2. Ben venga una ventata di freschezza in un locale che gode di una delle più belle location immaginabili a Napoli, io ci manco da tanto ma di quell’ultima esperienza ho un ricordo drammatico (una cicala gigante cucinata con i pelati :-( )
    SIC

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