Un Negroamaro intramontabile: il Cappello di Prete 2013 è tornato… dell’azienda Candido


Alessandro Candido

Alessandro Candido

di Andrea de Palma

Decido di riunire un gruppo di appassionati come me per sentirci alcune etichette e porle al loro giudizio. Fra cui l’annata 2013 di Cappello di Prete. Beh… nasconderlo sarebbe da stupidi, ormai sono andato oltre i cinquanta di età e quando giravo fra i tavoli come cameriere erano pochi i vini di qualità che si potevano proporre e, il Cappello di Prete era una di quelle, quindi mi è rimasta nel cuore… e poi ero sommelier di primo pelo (primi anni ottanta) con la voglia di mettere in atto le nozioni acquisite.

Candido - Prospetto Cantina San Donaci

Candido – Prospetto Cantina San Donaci

Questo vino, ha sempre avuto e mantenuto negli anni un cliché di vino legato alla tradizione, dove il vitigno Negroamaro si esprimeva sempre alla grande. E poi è sempre stato un vino sincero e schietto che non voleva stupire ma accompagnare sommessamente tutto un pasto con la sua veste di salentino verace.

Candido - Ingresso Cantina San Donaci

Candido – Ingresso Cantina San Donaci

Poi, la lettura del bicchiere di annate precedenti, mi davano altre indicazione contrarie alle precedenti, ma, con la 2013 mi sembra che siamo tornati al passato.

Candido - barrique room

Candido – barrique room

Old barrique room

Old barrique room

Il vino è prodotto da Candido, una famiglia storica salentina, che non ha bisogno di molte presentazioni: produce vino dai primi del novecento, e da sempre orientati a fare qualità.

Cappello di Prete 2013

Cappello di Prete 2013

La degustazione:

Nel bicchiere il Negroamaro è netto e si mostra subito con le note resinose e piccoli frutti rossi come il ribes poco maturo e bacche selvatiche, il tutto su fondo di leggerissima tostatura di caffè. E poi i profumi sono molto intesi e riescono ad allungarsi con le classiche nuance di cuoio dolce, balsami, macchia mediterranea e sbuffi di incenso. Mi stupisce soprattutto la nota floreale netta dove si riconosce una rosa rossa: ma sono ancora aggrovigliate fra di loro. Sicuramente hanno bisogno di ancora un pò di tempo per dare il meglio.

Al palato la nota balsamica sostiene e mitiga la notevole spalla acida e dei tannini setosi ma vivi, con un frutto ancora integro che lo rende succoso e piacevolmente morbido. Buona la sapidità e il finale succulento ed elegante.

Tutta la cucina fra primi e secondi ne godrebbe di questo vino a partire da un succulento piatto di Ciceri e Tria o il ragu di pezzetti di cavallo con il sugo.

Punteggio: 85/100

Ragu cavallo

Ragu cavallo

Candido vigneto

Candido vigneto

Cappello di Prete Rosso Salento Igp 2013
Fermentazione: Inox

Affinamento: Barrique
Costo in enoteca da 12 a 14 euro

 

2 Commenti

  1. Bravo Andrea, come sempre. Anche per me il Cappello del Prete è uno dei migliori Negroamaro in assoluto. E poi se andiamo a scorrere il palmarés aziendale troviamo una gamma insuperabile.

  2. Io un punteggio di 85/100….solitamente lo do ad un Pinot Grigio Igt delle Venezie…prodotto a decine di migliaia di bottiglie…

    Grazie Andrea…

I commenti sono chiusi.