Nel cuore del Salento, la cucina profonda di Marco Trotta – La mia esperienza al Marenea Suite Hotel


Marenea Suite Hotel Litoranea Castro-Tricase 158
73030 – Marina di Marittima Diso (LE)
Reception
+39 0836 1968970
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Chef Marco Trotta

Chef Marco Trotta

di Gianfranco Laforgia

A volte un luogo smette di essere semplice geografia e diventa memoria.
Non tanto per la bellezza dei paesaggi – che qui ti catturano comunque, con scogliere a picco sul mare e ulivi che sembrano vegliare da secoli – quanto per l’intensità di ciò che succede dentro di te mentre lo vivi.

È quello che mi è accaduto al Marenea Suite Hotel, a Marina di Marittima, dove il Salento si rivela in tutta la sua essenza: schietto, autentico, potente. Un angolo di mondo in cui la natura non è solo sfondo, ma parte viva dell’esperienza.
E in mezzo a tutto questo, la cucina di Marco Trotta è stata il vero punto di contatto emotivo: un racconto fatto di piatti, memoria e visione. Un incontro prima ancora che un pasto.

Un inizio che apre i sensi

Mi sono seduto a tavola senza aspettative, con la sola voglia di lasciarmi guidare.
E già dal primo assaggio – gambero rosso crudo con la sua maionese, carciofino alla brace, confit di limone e olio alla menta – ho capito di trovarmi di fronte a una cucina capace di parlare chiaro, con eleganza e senza esibizionismi. La dolcezza del mare, l’acidità calibrata, la freschezza vegetale: un equilibrio che non si dimentica.

Gambero rosso crudo, la sua maionese, carciofino alla brace, confit di limone e olio alla menta

Gambero rosso crudo, la sua maionese, carciofino alla brace, confit di limone e olio alla menta

Poi è arrivato un piatto che mi ha fatto sorridere per la sua capacità di essere insieme semplice e raffinato: polpo cotto a bassa temperatura, fritto nella farina di mais, su crema di piselli freschi e ravanelli croccanti. Un gioco di consistenze e stagioni, che sa di primavera e di memoria rivisitata.

Polpo cbt fritto con farina di mais, crema di piselli freschi e ravanelli croccanti

Polpo cbt fritto con farina di mais, crema di piselli freschi e ravanelli croccanti

Identità e cuore: il Salento più vero

Il piatto che mi ha commosso – sì, davvero – è stato il turcinieddhru, l’involtino di agnello della tradizione, qui servito con purea di fave e cicorielle ripassate.

Turcinieddhru (involtino di agnello), purea di fave e cicorielle di campo ripassate

Turcinieddhru (involtino di agnello), purea di fave e cicorielle di campo ripassate

Un piatto identitario, schietto, sincero. Una dichiarazione d’amore per il territorio, raccontata con rigore ma senza nostalgia.
In quel boccone, ho sentito tutto il peso – e la bellezza – di una cultura gastronomica che non ha paura di mostrarsi.

Pasta che parla di tecnica e sentimento

Quando sono arrivati i raviolini pizzicati al brasato di cavallo, con crema di ricotta forte e basilico, ho fatto silenzio. C’era tutto: l’intensità del ripieno, la profondità aromatica della ricotta, l’abbraccio del basilico. Un piatto costruito con mestiere e cuore.

Raviolini pizzicati ripieni di brasato di cavallo, crema di ricotta forte e basilico

Raviolini pizzicati ripieni di brasato di cavallo, crema di ricotta forte e basilico

E poi un colpo d’ala: spaghettoni aglio e olio con tartare di pescato del giorno, “cacio dei poveri” e limone candito. Un piatto apparentemente semplice, ma con un’anima contemporanea, vivace. Una danza continua tra umami, freschezza e acidità, che lascia il palato acceso e curioso.

Spaghettoni aglio e olio, tartare di pescato del giorno, cacio dei poveri e limone candito

Spaghettoni aglio e olio, tartare di pescato del giorno, cacio dei poveri e limone candito

Secondi che sussurrano storie

Il rollè di coniglio con rigatino, erbe spontanee e patate al timo è il tipo di piatto che ti prende con delicatezza e non ti lascia. Tecnica precisa, gusto pieno, attenzione al dettaglio. Un comfort food raffinato, reso speciale dalla cura.

Rollè di coniglio ripieno, rigatino e erbe, patata morbida al timo e scalogni caramellati

Rollè di coniglio ripieno, rigatino e erbe, patata morbida al timo e scalogni caramellati

E poi lo sgombro caramellato con barbabietola in consistenze, aglio nero e lampone: qui Marco Trotta mostra il suo lato più audace, più internazionale. Ma anche in un piatto così spinto, non perde mai il legame con la terra rossa che ha sotto i piedi. Contrasti forti, sì, ma sempre sensati. Una voce nuova, che ha qualcosa da dire.

Sgombro caramellato, barbabietola in diverse consistenze, aglio nero e lampone

Sgombro caramellato, barbabietola in diverse consistenze, aglio nero e lampone

Dolci che ti prendono per mano

Il momento dolce non è stato solo una chiusura, ma un ritorno all’intimo.
Pera cotta nel vino rosso, ricotta di pecora dolce, cioccolato fondente: calore, morbidezza, profondità. Un abbraccio.

Pera cotta nel vino rosso, ricotta di pecora dolce e cioccolato fondente

Pera cotta nel vino rosso, ricotta di pecora dolce e cioccolato fondente

Ma è stato l’ultimo dessert a sorprendermi davvero: carosello in osmosi, mousse di ricotta forte dolce e gelato alla mandorla salata. Un ortaggio umile, quasi dimenticato, che qui diventa protagonista in una creazione poetica. Un dolce che parla in dialetto, ma sogna in grande.

Carosello salentino in osmosi, mousse di ricotta forte dolce, gelato alla mandorla salata

Carosello salentino in osmosi, mousse di ricotta forte dolce, gelato alla mandorla salata

Conclusione

Marco Trotta non cucina per stupire. Cucina per raccontare.
E il suo racconto è profondo, autentico, radicato.
Ogni piatto ha dentro un pezzo del suo vissuto, delle sue origini e di un Salento che non vuole restare cartolina, ma trasformarsi in esperienza viva, sincera.

Al Marenea Suite Hotel, quel racconto trova casa.
E se cercate un luogo dove il gusto incontra l’anima, segnatevelo: è uno di quei posti a cui si pensa ancora, anche dopo essere tornati a casa.

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