Oliver Piras e Alessandra del Favero: da San Vito di Cadore a New York, giovani che portano l’Italia fuori dall’Italia


Oliver Piras

di Laura Guerra

Ultimo servizio, nell’ultimo week end di settembre dell’Aga di Oliver Piras e Alessandra del Favero, a poche ore dalla partenza da San Vito di Cadore, per Paestum destinazione Lsdm, poi a dicembre imbarco per New York per organizzare l’apertura, prevista a marzo, nella Grande Mela.

Chiudere la serie dei profili di presentazione dei relatori della 12esima edizione del congresso con questa coppia ha un significato simbolico  importante, diventando un train d’union ideale fra la sezione dedicata al futuro della cucina interpretata dai giovani chef e quella della cucina tricolore fuori dall’Italia.

La coppia vive un momento di grande energia progettuale ed entusiasmo rispetto alla nuova avventura che li attende oltreoceano dove porteranno il loro modello di cucina ed imprenditoriale tutto  basato sulla relazione.

“Siamo una piccola realtà – racconta Oliver Piras e tutto il nostro modo di fare si nutre del contatto con le persone: i clienti, i fornitori, i produttori; mi chiedo sempre,  quando preparo  un piatto se io lo mangerei volentieri e con piacere; quando acquisto un ingrediente o un vino voglio sempre conoscere la storia di chi lo produce, il pensiero e il sacrificio che esprime.

“Non è quindi semplice comprare o vendere qualcosa  – sottolinea – ma entrare in relazione, comprendere con apertura e voglia di mettersi in gioco”.

E il senso di  scommessa, la voglia di cogliere al volo l’opportunità  a questa coppia davvero non manca. Con consapevolezza e – ci tengono a precisarlo – senza fuggire da nulla, senza voler denunciare niente, semplicemente si sta aprendo una via che voglio percorrere con tutta l’adrenalina dei 30 anni.