Oreno 2010 Tenuta Setteponti: un vino aretino dal passaporto bordolese


Oreno 2010 Tenuta Setteponti

Uva: merlot, cabernet sauvigon e petit verdot
Fascia di prezzo: oltre i 30 euro franco cantina
Fermentazione e maturazione: legno

Nel corso dell’ultimo decennio, per essere precisi dalla prima vendemmia nel 1999, l’alfiere della Tenuta Setteponti ha passo dopo passo conquistato numerosi riconoscimenti tra cui quinto miglior vino al mondo annata 2003 nella classifica stilata dalla rivista americana Wine Spectator, l’inserimento nella prestigiosa carta dei vini della compagnia aerea Fly  Emirates, massimi punteggi nella varie guide di settore (vedi Espresso, Bibenda, Luca Maroni) e non per l’ultimo il terzo gradino del podio al Best Italian Wine Awards 2013, preceduto solamente dal Barbaresco Asili Vecchie Vigne 2007 di Roagna e dal Brunello di Montalcino Riserva 2007 Poggio di Sotto.

La Tenuta, il cui nome evoca il numero dei ponti che attraversano l’Arno fra Arezzo e Firenze (tra cui il suggestivo Ponte Buriano, si ritiene secondi alcuni ritratto alle spalle della Gioconda da Leonardo da Vinci),  è di proprietà della famiglia Moretti ed attualmente il suo “reggente” il Dott. Antonio Moretti si divide tra il mondo del business e la grande passione per il “nettare di Bacco”. Tornado all’Oreno, dal nome  del torrente attraversante l’azienda, ha nel corso del tempo mutato la su composizione passando nelle prime annate da un uvaggio composto da Sangiovese e Merlot in percentuali quasi paritarie, con un apporto ridotto di Cabernet Sauvignon ad una presenza sempre maggiore di quest’ultimo. Fino ad arrivare all’annata 2008, dove il tratto toscano fornito dal Sangiovese è andato a sparire per far spazio al blend attuale composto da Merlot e Cabernet  al 45% ciascuno e 10%, di un altro tipico vitigno bordolese, quale il Petit Verdot.

La qualità del vino si è comunque mantenuta inalterata, virando però in maniera più evidente sui canoni di classe ed eleganza,  conformandosi quindi ad una beva più vicina al gusto internazionale, perdendo però  in parte il carattere “vibrante” direi  “sanguigno”  del sangiovese, che ritroviamo invece  nelle altre  due espressioni di rosso aziendali quali il Crognolo ed il Vigna di Pallino.

Arrivando alla degustazione il vino presenta un bel colore rosso rubino vivo, con leggeri riflessi violacei. Alla prima roteazione del bicchiere, viene subito fuori un’importante consistenza con archetti stretti e piccole lacrime che scendono lentamente grazie alla massiccia presenza delle componenti fenoliche. La prima olfazione rileva un netto sentore fruttato, mirtillo nero in particolare, seguito poi da leggera vena floreale, spezie dolci ed un accento balsamico sul finale molto gradevole. In bocca entra morbido, setoso, con componente tannica ancora in evoluzione ma già piacevole. La parte alcolica importante, ma ben bilanciata dalla sapidità, completa una struttura possente ed al tempo stessa molto snella con una beva ottima già oggi ma sicuramente superba se  avrete occasione di degustare lo stesso vino a distanza di un decennio.

Rimanendo fermi al concetto che in tema di abbinamento cibo/vino, i gusti di ciascuno devono sempre prevalere, mi permetto di consigliare la degustazione dell’Oreno di fronte ad un filetto di chianina secondo la preparazione cara al grande compositore Gioacchino Rossini.

 

Tenuta Setteponti è in Via Sette Ponti,71 Loc. Vigna di Pallino 52029 Castiglion Fibocchi (Arezzo) www.tenutasetteponti.it

 

Questa scheda è di Fabio Panci