Osteria il Tabacchino | Nebrodi
di Marco Contursi
Nebrodi. Una insegna nel nulla. Poco più che una luce. Due gestori non più giovani e una ragazza in sala. Posti da proteggere. Che vanno sparendo. Travolti da pizze urlate, panini che sbavano e giovani stolti.
Ma come fai a non mangiare questo agnello?
Osteria vera. Uscita dalle nebbie di un tempo in cui io mi rifugio, per ritrovare l’essenza più intima del cibo.
Ti siedi ed ordini vino della casa o birra dello Stretto. Con gassosa.
Birra dello Stretto, è una bella storia da raccontare, i 15 dipendenti dell’ex Birrificio Messina, che Heineken dopo averlo rilevato aveva chiuso e spostato la produzione in Puglia, non rinunciando però al marchio, decidono di costituirsi in cooperativa e ricominciare a produrre ad una manciata di chilometri da Messina.
Buona, una lager beverina e piacevolissima. Con la gazzosa Cucinotta poi….
L’antipasto sarebbe già un pasto, (10-12 portate), lo salto, concedendomi un assaggio di ricotta fritta e salsiccia con le uova che sono la scusa per terminare la mia birra, sbocconcellando un buon pane di casa.
Il primo piatto va provato, anche se era un sugo poco tirato per i miei gusti, ma racchiude la tradizione di questo territorio: maccheroni di casa con sugo di porco.
Il secondo è monumentale.
Il miglior agnello della vostra vita.
Le migliori patate della vostra vita.
Roba che….Blumenthal scansate!!!
Dimenticate quelle bestie insapori venute da chissà dove. Questo parla il verbo di questa terra, cresciuto tra boschi e prati senza fine. Carni sode e saporite, cotte magistralmente, come le patate, croccanti fuori e suadenti dentro.
Il vino, invece, è così così, rasenta la sufficienza con la gazzosa, ma sempre meglio questa birra, anche perchè ordinandola dai uno schiaffo a chi, multinazionale di sta minchia, non ha creduto nel territorio, cercando di cancellare con un click uomini e storia locale.
Due biscotti con le nocciole e un nocillo che sa di banana e non mi chiedete il perché. Le vie degli infusi sono infinite…
Conto 30-35 euro, un po’ come capita, mai visto un menù e manco l’ho chiesto.
Ma quanto vale quell’agnello??? Vale il viaggio, la spesa e l’impresa.
Quanto vale vivere nel 2025, una tavola verace, come quelle che in ogni regione hanno fatto grande la cucina italiana e di cui oggi, anche giornalisti e blogger sono troppo spesso dimentichi?
In estate mi dicono si affolli la sera, per i tanti emigranti che ritornano alla terra natia per le ferie e per turisti in cerca di ristoro dalla calura estiva. Io ho preferito viverla fuori dal caos, con un Amico e la sua Bella, sempre grato a chi, il caro Nino, me la fece scoprire.
Mi raccomando, sono posti in cui entrare in punta dei piedi, lasciando fuori spocchia e salsamenterie varie.
In alternativa, potete sempre farvi una pizza….
Tanto quell’agnello, me lo finisco io…
Osteria il Tabacchino
SS116 contrada Limari Sinagra (Me)
tel 339 192 4587
Prenotare sempre
Ma le sigarette le vendono ancora?Mi spiego.Nei miei ricordi d’infanzia c’è un tabacchino che era anche emporio(la pasta si comprava sfusa)per cui sarei curioso di sapere se ne è rimasta qualche traccia.FRANCESCO
Oggi solo osteria, un tempo trovavi quello che dici tu e che sopravvive ancora in qualche piccolo paese.