Si apre alla grande la kermesse bianca di Paestum , quest’anno voluto fortemente dalle Strade della Mozzarella con il forte impegno di Barbara Guerra e Albert Sapere. Vizzari esordisce con qualche considerazione sulla crescita esponenziale della giovane generazione di cuochi campani tra i 25 e i 40 anni, età in cui, se lo chef vale, si puoò considerare realmente maturo. L’esempio di questo tipo di chef arriva da Ischia, il bistellato e giovane chef Nino Di Costanzo, isolano in purezza. Nino ha fatto un percorso all’indietro verso i ricordi d’infanzia e l’alimentazione dei ragazzi campani e napoletani in particolare: “Mozzarella, pomodoro e fresella” e “Mozzarella in carrozza con alici e pomodori in versione dolce”. La presentazione della antica fresella è elegante, allegra e al gusto sfacciatamente identica a quella delle nostre nonne.
I sapori ci sono tutti, marcatamente distinti e fusi in un equilibrio di acidità, sapidità dell’acciuga e dolcezza della mozzarella. Il dibattito con Vizzari , Di Costanzo e il pubblico è stato estremamente franco e schietto, toccando tutti gli aspetti dai sapori, le intrepretazioni e i costi dell’alta ristorazione.

Arriva la mozzarella in carrozza, montata con pane all’olio, finto pomodoro, e lisca di alici, realizzata con la collaborazione dello Chef Patissier Antonino Maresca. Vizzari trova il piatto sfizioso e spiritoso, effettivamente la presentazione è accattivante e molto divertente. Di Costanzo ha saputo dimostrare che al di là dei personalismi che lui non ama affatto, bisogna esser capaci di spaziare con la mente, tanto duro lavoro, assaggio continuo dei piatti, umiltà e voglia di crescere. Discreto direbbe il Patròn Vizzari :)
7 commenti
Lello Tornatore
27 maggio 2011 - 17:33Giuliè, arrivooooooooooooooooooo…
fabrizio scarpato
27 maggio 2011 - 17:48Devo fare ammenda, avuta la controprova: le pietanze di Di Costanzo hanno bisogno, necessitano dei fantasmagorici piatti, intesi come supporto vitreoporcellanato, del Mosaico. Questi del Nettuno, pur eleganti, non sono i suoi, non si addicono, non incidono. Insomma quei vetri ondulati digradanti verso il ceruleo danno più spazio, allargano l’orizzonte. In ogni caso il piatto tondo bianco con bordo scuro va bene in barca, ma per il resto rimpicciolisce. Colpa della poca luce o delle lenti della fotocamera? Ai fanatici l’ardua sentenza.
claudio nannini
27 maggio 2011 - 18:44semplicemente questo:Giulia non ama il Flash.
fabrizio scarpato
27 maggio 2011 - 19:21Giusto. Mai il flash. Se ci fosse poca luce le foto credo tenderebbero al giallo. Insomma sembra mancare contrasto, più che altro. Basterebbe un ritocco al photoshop. Ma vuoi mettere il bello della diretta…
giulia
27 maggio 2011 - 18:59c’è luce a neon in cucina!!!!!
luciano pignataro
27 maggio 2011 - 19:13:-)
Giancarlo Maffi
28 maggio 2011 - 09:24No. Ha ragione Fabrizio che si ricrede. Mercoledi’ sera al Mosaico l’ennesima dimostrazione che Le pietanze di NIno si sposano perfettamente con i piatti di Nino. Due facce della stessa medaglia, di platino:-)
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