Perché McDonald’s odia Slow Food e la pizza napoletana?


Slow Food a Expo

Slow Food a Expo

“Ci domandiamo perché chi proclama l’importanza della biodiversità non accetti poi l’idea della diversità dell’offerta e soprattutto non dimostri rispetto per la libertà e la capacità di scelta delle persone. Migliaia di persone ci scelgono liberamente, magari dopo essere passate a visitare l’immenso, triste e poco frequentato padiglione di Slow Food. E siamo orgogliosi che per il nostro progetto Fattore Futuro, che ha ottenuto il patrocinio del Ministero dell’Agricoltura, si siano candidati oltre cento giovani agricoltori da tutta Italia. Forse perché offriamo una reale opportunità di lavoro e non della filosofia approssimativa condita di retorica terzomondista”.

Così il responsabile di McDonald’s alla critiche di Petrini sulla presenza della multinazionale del colesterolo all’Expo.

Ricordiamo che è la stessa multinazionale che ha attaccato la pizza napoletana con uno spot proponendo Happy Meal.

Forse sulla “libertà di scelta” pesa l’imperativo della Regione Lombardia che ha “invitato” i professori a far mangiare panini McDonald’s?

Immaginiamo l’Italia senza Slow Food e la pizza napoletana (e le trattorie): saremmo ridotti come i Paesi del Terzo mondo dove ci sono solo catene alimentari americane le food quotidiano.

La protesta dei lavoratori McDonald's contro lo sfruttamento e per i diritti sindacali non riconosciuti in Usa

La protesta dei lavoratori McDonald’s contro lo sfruttamento e per i diritti sindacali non riconosciuti in Usa

Quanto alla retorica terzomondista: come definire la protesta di 5000 dipendenti davanti alla sede americana della McDonald’s che chiedono almeno 15 dollari l’ora?
E come definire l’abboffata di grassi animali propinata a intere generazioni?

C’è chi fa retorica terzomondista e chi fa i miliardi con pratiche da Terzo Mondo.

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