Pinot Nero a Napoli, giro del mondo in 18 bottiglie tra sette enologi e due sommelier


Foto ricordo del gruppo du degustatori riuniti alla cantina degli Astroni

di Gerardo Vernazzaro*

Era tempo che desideravo una degustazione, o meglio una ” bevuta didattica” con il Pinot Nero, un vino che amo e mi affascina. Finalmente dal  ritorno dal London Wine Fair da dove  ho portato alcune bottiglie  provenienti dalla Nuova Zelanda, Australia, California, Oregon, alcune altre già erano conservate da tempo per questo,  ci siamo organizzati tra alcuni amici e colleghi: “giro del pinot nero intorno al mondo”.

Bottiglie di Pinot Nero coperte

Il giorno dopo Cantine Aperte, lunedi’ 31 maggio ci siamo riuniti nella nostra sala degustazione con Antonio Pesce, Massimo Di Renzo,Francesco Martusciello jr, Fortunato Sebastiano, Gennaro Reale, Ivan Pavia, Vincenzo Varchetta, Tommaso Lungo e Franco de Luca: in pratica 7 enologi e 2 sommelier.
Questi i 18 pinot neri  in degustazione: Lindemans Bin 99  2008 (Australia), Osawa Hawke’s bay 2009 (New Zeland), Huia 2008 (New Zeland) Kings ridge 2008 (Oregon) , Alchemist 2008 (Oregon), Sokol Blosser 2007 (Oregon),  Castle Rock 2008 (California) , Tolosa 2007 (California) , Domaine Guy et Fils 2005  (Borgogna), Vosne-Romanè 2001 (Borgogna), Hoffstatter Riserva Mazon 2006 (Trentino), Valle di Cembra 2007 (Trentino) ,Ludwig Elena Walch 2008 (Alto Adige) , Blauburgunder Mazzon 2007  Gottardi , Castello della Sala 2000, Terre Magre 2008 (Friuli), Casanova (Friuli), Poggio della Buttinera 2007 (Oltrepo’ Pavese)

Bottiglie di Pinot Nero scoperte

I vini sono stati degustati  alla cieca , noi partecipanti  sapevamo solo che i vini che andavamo a degustare erano pinot nero di diverse zone, abbiamo iniziato a bere e giocare , ognuno di noi dava un punteggio in centesimi e provava ad indovinare la provenienza del Pinot, o meglio se era del nuovo mondo o vecchio mondo.
Un’ sperienza veramente interessante, un modo per stare insieme, divertirsi  confrontarsi ed imparare, perché ormai siamo sempre tutti più convinti che solo dal confronto ci sia possibilità di crescita .
Personalmente ritengo che questo approccio sia molto formativo, perchè  innanzitutto c’è un confronto diretto tra tecnici, sia ha la possibilità di esplorare a fondo una singola tipologia di vitigno-vino e capire le impostazioni dei diversi paesi produttori, un esperienza importante sia per gli enologi sia per i sommelier , ma infine la cosa piu’ importante è il piacere di stare insieme, perchè come ricordavo ai colleghi ultimamente ci prendiamo tutti troppo sul serio, polemiche,conflitti derivanti dal vino, ma il vino deve “unire e non dividere” ” aggregare e non disgregare”  e la sua funzione di ” collante sociale” non deve essere mai dimenticata.

Il gruppo in degustazione

In merito alla degustazione tutti unanimamente abbiamo preferito 2 italiani (Gottardi ed Elena Walch) mentre la sorpresa è stata ALCHEMIST pinot nero dall’ Oregon, in molti abbiamo detto vecchio mondo proprio perchè’ era fine,  elegante, buon equilibrio tra frutto e legno, quindi in assoluto tra i produttori del nuovo mondo è uscito vincitore. Purtroppo la Francia è stata penalizzata in quanto i campioni erano pochi ed inoltre  una bottiglia aveva problemi di tappo,  per questo motivo abbiamo deciso di ripetere a breve la degustazione con 5 pinot neri francesi “premiers cru” e 5 italiani di livello tra cui i due apprezzati in questa bevuta, eventualmente per i francesi chiederemo la consulenza del GDF!
Comunque a prescindere da tutto, dalle annate differenti, dalle fascie a di prezzo diverse, abbiamo ritenuto unanimamente che l’ esperienza sia stata veramente valida e da ripetere anche con altre varieta’ internazionali ed autoctone. Comunque uno degli aspetti più importati di questa bevuta didattica e’ che si sia stati insieme per il piacere di stare insieme, senza interessi, senza alcuna bandiera, parrocchia, associazione, gruppi e consorzi, che spesso e per lungo tempo ci hanno diviso anziché unire.

*Enologo

10 Commenti

  1. Ottimo, ma non vorrei che i due neozelandesi fossero stati penalizzati per i venti sudafricani che spirano in questo momento!!!
    Mi dispiace per la Francia, ma se vi serve un aiuto in futuro tenetemi pure presente, sono disponibile a fare il “sacrificio” !!!

  2. Un grande pomeriggio di approfondimento su una delle migliori e più difficili varietà del mondo…che ci ha fatto pensare ai nostri “piccoli” vitigni!
    Grazie della compagnia e della schiettezza a tutti, il confronto è alla base di ogni miglioramento.
    Alla prossima, all’appuntamento con quel bianco così controverso…. :)

  3. Bellissima esperienza formativa e bellissime ore trascorse insieme a colleghi schietti ed umili! Penso che queste esperienze di confronto siano alla base della crescita professionale di ognuno di noi! Grazie a tutti ma soprattutto a Gerardo per l’entusiasmante ospitalità………..alla prossima “bevuta didattica”!!!!!

  4. L’incontro fortemente voluto dal padrone di casa (un amico che ho conosciuto da poco tempo ma che sto recuperando alla grande), mi fa capire che il dialogo, il confronto, i pareri, lo stare insieme sono sinonimo d’intelligenza e di crescita sia professionale che culturale. Il dialogo tra tecnici e degustatori c’è sempre stato, il nostro confronto invece ha aperto porte che sino a qualche tempo fa non esistevano nemmeno, i pareri qualche volta discordanti sono giunti ad una sola opinione finale, lo stare insieme è la conclusione che la prima pietra è stata messa, cerchiamo di costruire qualcosa di grande e di solido.

    1. E’ stata un’esperienza interessante,finalmente due categorie che si interfacciano ,comunicano con un solo linguaggio, il bicchiere !!!
      Un grazie a Gerardo che ha ospitato tale degustazione ed un grazie a tutti i colleghi presenti e sempre pronti con umiltà al confronto ed al dialogo… insieme si cresce !!! W la Campania !!!

      1. tra gli enologi ho dimenticato di citare il collega ed amico Michele d Argenio !!!!!!
        scusa michele , spero mi perdonerai per il lapsus!!!!!
        ciao a presto
        saluti a tutti voi da NY

        1. l’esperienza è stata importante di dialogo e confronto.
          il pinot lo considero un vitigno importante, molto elegante fine ma per me non da forte invecchiamento.
          il percorso intrapreso è solo all’inizio ma ci permetterà di essere aperti al dialogo e al confronto………….cosa che si dovrebbe fare a tutti i livelli (ringrazio l’organizzatore …segretario assoenologi campania)

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