Renzi al Vinitaly con Farinetti, Gaja e Tosi


Farinetti, Tosi, Renzi e Gaja a Vinitaly

Colpo di scena al Vinitaly, con l’arrivo del sindaco di Firenze Renzi accolto dal suo collega Tosi di Verona e due grandi maghi dell’innovazione e della promozione: Oscar Farinetti e  Angelo Gaja.

Il convegno ha un titolo generico, territori e saperi. Il succo politico è che sembra davvero che il tempo abbia rimesso le lancette indietro, addirittura prima dell’attacco alle Torri Gemelle, quando D’Alema si venne a fare il suo giretto accolto da Vissani.

La sensazione che regala questa foto non è però propagandistica e pubblicitaria. Girando tra i padiglioni di tutte le regioni, ho sentito ovunque ottimismo, voglia di investire, bilanci messi a posto dall’export.

Certo, i fantastici anni ’90 non torneranno più, erano anni in cui una bottiglia per essere venduta dove costare molto, essere uno status symbol. Dopo la crisi, la correzione, per usare un termine borsistico, i listini hanno ripreso a salire posizionandosi ai livelli del 2008, cioè pre crisi.

Una strada percorsa dal vino italiano che guida l’export e soprattutto esce dalla crisi investendo e non mandando la gente a casa, anzi, assorbendo domanda di lavoro tra i giovani.

Piaccia o non piaccia, mai scelta di partecipare fu più centrata, davvero l’immagine di un politico che si pone in rottura non può che esprimere i bisogni di un mondo che vuole crescere e lo fa nonostante le difficoltà e l’oppressione burocratica.

Una nota di ottimismo nella quale il Sud o almeno una parte, è protagonista: il padiglione Campania è stato letteralmente preso d’assalto, i contatti d’affari sono stati numerosi, c’è curiosità per i grandi vini regionali considerati una nicchia importante.

Una soddisfazione: ricordo il primo Vinitaly a cui partecipai, la Campania era in 1500 metri quadri, quasi tutto limoncello. In meno di vent’anni si è capovolta la realtà grazie a decine e decine di aziende che hanno investito su se stesse e la loro storia.

Insomma, nel dramma italiano, c’è un settore che cammina a testa alta e molto bene. Questa la sintesi di questi giorni di Verona.
Ecco perché questa foto è la perfetta.

 

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