Retrospettiva Taurasi 2002. Gli appunti


Taurasi Vendemmia 2008

di Monica Piscitelli

Son partita con un certa curiosità, venerdì, per Montemiletto pensando alla retrospettiva del Taurasi che quest’anno contemplava il 2002, millesimo che ha messo in crisi molto i viticoltori determinandoli, in molti casi, a non uscire affatto con le proprie etichette di punta.
Contavo su qualche inaspettata sorpresa, tra i 2002.
Ricordavo poi anche molto bene che la retrospettiva 2001, attesa con gran favore, lo scorso anno, aveva messo il luce su una dozzina, quattro campioni, a mio giudizio (Molettieri e Perillo Radici Riserva di Mastroberardino che giganteggiava ) ma il resto, con gran delusione collettiva, non era all’altezza delle aspettative. Nel vino capita questo ed altro.
Memore della sorpresa di allora, mi aspettavo quella contraria con la 2002. Sarebbe stato divertente.
Alla prova del bicchiere, invece, i 2002 non hanno problemi di sorta: ci sono meno ombre che nella complessiva prestazione della 2001, ma anche meno luci. Sono vini che sgusciano via dalle mani, che non si afferrano mai veramente.
Nessuna speciale sorpresa, dunque. L’annata, tra le meno produttive del decennio, è stata funestata dalle pesanti piogge estive che hanno assediato le vigne specie nel pomeriggio. Molti i problemi nel raggiungimento della matura zuccherina e fenolica; e nella difesa della sanità delle uve. E’ bene registrare che, a macchia di leopardo, alcune zone hanno avuto una incidenza della pioggia inferiore del 50%.


1 – Santa Vara La Molara
Voto: 83
Granato e di buona luminosità. Ha un attacco olfattivo non molto piacevole, fungino e sgranato. Dopo alcuni minuti si apre a delle note di tostatura, di posa di caffè e bergamotto. Ma resta sullo sfondo il sentore iniziale. In bocca è decisamente meglio. Il vino è succoso, vivo, con una acidità pronunciata alla quale non fa però da contrappunto la polpa. Scarsa la pienezza di bocca. Chiusura leggermente amara, in linea con il sentore verde percepito al naso. E’ abbastanza lungo ed ha un tannino vellutato.

2) Tenuta Ponte
Voto: 86
Granato e luminoso. Più fitto il colore in questo campione rispetto al precedente. Il centro è impenetrabile alla vista. L’unghia vira verso l’aranciato. Un vino espressivo al naso ma anche di buona eleganza. Si propone con profumi di frutta matura in confettura, rossa, e, di sfondo, un lieve sentore verde che ricorda vagamente la foglia di fico. In bocca è anche meglio: polposo, pieno e godibile. Particolarmente rigenerante l’uscita fresca. Buona la dinamica. Il più godibile della batteria.

3) Di Prisco
Vista: 81
Il colore è fitto, con una lieve sfumatura sull’unghia. Naso non molto piacevole sulle prime. Si ripulisce dopo qualche minuto mettendo in evidenza una nota iodata che lo rende più intrigante. Nel complesso è stanco, con un sentore di frutta cotta di fondo. A dispetto del naso non molto vivace,l’’ingresso è spiazzante: piacevolmente fresco. Il vino guadagna il centro bocca ma poi fa un’uscita rapida lasciando un retrogusto un po’ amaro. Il tannino allappa sul finale.

4) Pietracupa
Voto: 86
Grande trasparenza, appena granato. Invitante. Al naso è fine e gentile, con in evidenza delle belle note fiorite. Poi svela delle nitide di stecche di cannella. Al gusto è pieno e saporito di piccoli frutti rossi maturi e foglie secche. Si beve con gran piacere, mostrando agilità e gradevolezza. Il più completo della batteria.

5) Alta Valle – Colli di Castelfranci
Voto: 82
Piuttosto fitta la trama del colore. Naso di grande intensità, di grafite e china. Al di sotto si percepisce un frutto sotto spirito a bacca scura e poi dell’incenso. Dà l’idea di un “vinone”. Mostra fino alla fine una bella coerenza. In bocca ha qualche bizza giovanile, soprattutto per il tannino ancora indomato. Fa un ingresso fresco, ma poi non si distende in bocca. Offre degli spunti di genuino carattere ma è contradditorio. Alla fine delude.

6 ) Villa Raiano
Voto: 85
Un colore solo appena granato sull’unghia. Campione di buona trasparenza con un centro appena più concentrato. Al naso è profondo e intrigante, con una bella nota minerale, nera, in evidenza. Dopo alcuni minuti, propone, ben ammagliate alle precedenti, delle note gentili di fiori e corbezzolo, oltre un lieve sentore di cipria. La bocca è succosa e sufficientemente piena., con qualche ricordo di fiori secchi. L’uscita è piuttosto rapida e sul finale sventaglia un tannino tenace. Non male: nel complesso, rimanendo più interessante al naso che in bocca, ha discreto carattere.

7) Urciuolo
Voto: 74
Il colore è decisamente granato con alcuni riflessi aranciati. Piacevole la trasparenza alla vista, con il solo fondo a proporsi più fitto. Il naso ha un attacco non gradevole, fungino che copre la frutta. Non svanisce, anzi il sentore si fa invadente. La sapidità, in primo piano, in bocca, diventa quasi di dado . Il finale è amaro e astringente. Buona l’acidità ma manca di tutto.
8) Perillo
Voto: 84
Granato, denso e discretamente luminoso. Lieve sfumatura nell’unghia. Naso fondamentalmente minerale, con alcuni sentori di sottobosco e frutta cotta . Naso di non eccezionale vivacità. Al contrario in bocca è polposo,con alcuni spunti di “sorbe” (nespole amare) e arancia rossa e qualche svolazzo di cenere. Un vino “strano” ma non senza personalità, che ad ogni sorsata è diverso. Tannino ancora piuttosto presente.

9) Feudi di San Gregorio
Voto: 78
Colore decisamente rubino senza cedimenti al granato. Impenetrabile alla vista. Il più giovane al naso, con della frutta molto polposa in evidenza. Si palesa subito una nota di vaniglia e di caffè. Alcune note verdi. Sembra un vino che ha 4 – 5 anni meno. In bocca è pesantemente segnato dal legno.

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