Riflessi di Sole 2005 Vittoria doc


la cantina Avide dall'alto, meta da non perdere per chi va nel Ragusano

AVIDE
uva: insolia
Fascia di prezzo: da 5 a 10 euro
Fermentazione e maturazione: legno

L’Insolia o Inzolia è tra i più antichi vitigni della Sicilia, la vite è vigorosa, resistente allo stress idrico, l’acino è abbastanza grande, giallo dorato, e nelle zone più esposte al sole di Sicilia diventa ambrato.

La buccia è compatta, ricca di pruina che protegge l’uva dall’eccessivo caldo e dalla disidratazione, conservando la polpa fresca e croccante. Quest’uva si esprime al meglio in climi caldi e ventilati, tende ad ossidarsi e, vinificata in purezza, offre vini di buona struttura e di lungo invecchiamento.

Ora, è noto che in Italia, specie al Sud, non è né facile, né tantomeno diffuso produrre vini bianchi da invecchiamento, ossia concepiti tali sin dalla vigna. Riflessi di Sole, è il vino – progetto di Avide, cantina storica che trova le radici in un passato di mezzadria, contornato da timbri e sigilli notarili, circa 150 anni fa. La cantina nasce, poco fuori Comiso (RG), con l’avvocato Giuseppe Demostene e suo figlio, il notaio Giovanni, con la collaborazione del genero Giuseppe Calcaterra e successivamente del nipote Marco, oggi agronomo e, di fatto, titolare dell’azienda, insieme allo stesso notaio. I 70 ettari di vigneto ricadono nel cuore della D.O.C.G. Cerasuolo di Vittoria, istituita nel 2005 e che ha esteso la Doc anche all’Inzolia. I filari a spalliera – cordone speronato sono a circa 200 Mt. sul livello del mare, esposti a sud – sud ovest, su terreni franco argillosi e ricchi di scheletro. Questo vino non si produce tutti gli anni, ad esempio l’annata 2006 è saltata, alla fine dell’anno troveremo in commercio la 2007.  Si vendemmia nella seconda metà di agosto, con le uve non completamente mature per preservare l’acidità necessaria alla lavorazione in legno e all’elevazione nel tempo. Al momento dell’invaiatura si pratica il diradamento dei grappoli. La vinificazione è in bianco con pressatura soffice, tutto il resto, fermentazione e affinamento avvengono in legno, piccole botti nuove, poi destinate ai vini rossi. Il vino, dopo la fermentazione sosta in legno per successivi sei mesi, durante i quali si effettua il batonnage (affinamento sulle fecce fini o sur lies). La permanenza in bottiglia è doverosamente prolungata, spesso fino a 12 mesi.

Etichetta di Riflessi di Sole dal progetto vino e arte. Opera di Santo Piazzese, biologo e scrittore palermitano

Veniamo al bicchiere: ho degustato Riflessi di Sole a due temperature diverse, quella consigliata dal produttore ( 12 – 14° adatta ai rosati ed ai bianchi da invecchiamento) e quella classica da vino bianco fermo ( tra gli 8 e i 12° a seconda delle tipologie). A temperatura più alta il colore mi si presenta giallo paglierino carico, con riflessi dorati, abbastanza vivaci preannunciando una buona acidità. Abbassando la temperatura il colore diventa cristallino e l’acidità percepita naturalmente è più alta.  In roteazione, il vino si muove lentamente con archetti regolari, idem a temperatura più bassa. Il primo naso ( a 12 . 14°) mi offre un ingresso abbastanza intenso e complesso, fiori gialli (ginestra) e frutta bianca e gialla matura ma non marmellatosa. Si susseguono chiare note erbacee di fieno fresco, e sul fondo leggere note minerali e iodate con un accenno quasi impercettibile di idrocarburi. Ovviamente la temperatura più bassa mi regala sensazioni completamente diverse, il vino appare chiuso, semplice, non certamente un cru. Ecco l’importanza della temperatura di servizio:). Le percezioni gustative corrispondono perfettamente al naso, il vino entra in bocca con un’ondata di freschezza e sapidità discretamente bilanciate dalla morbidezza e struttura conferita dal legno e dalla buona carica polifenolica dell’insolia. Si percepisce molto bene il frutto, fresco e croccante. Il legno, che spesso mi lascia sospettosa, non è molto invasivo, specie a temperatura più bassa. La nota dolce e vanigliata è quasi assente al naso e discretamente percettibile in retro palato, segno di un sapiente utilizzo e dosaggio delle piccole botti di media tostatura, il mio gusto chiederebbe magari una sosta meno lunga, ma de gustibus… La persistenza è decisamente lunga, ritornano tutte le sensazioni retro nasali e gustative. E’ un vino elegante e abbastanza equilibrato. Ed eccoci al gioco degli abbinamenti, si gioco, il vino decisamente si accompagna al cibo, tuttavia, comincio ad essere un po’ stanca del “dovere” di abbinamento…beh, proviamo: non dimenticando la sua natura minerale, pur attutita dalla lavorazione in legno, è un bianco da aperitivi importanti con i “famosi finger food” magari di crudo di pesce dai toni forti, oppure con i piatti di mare, crostacei, spaghetti con i ricci, pasta con le sarde, tonno appena scottato con erbe aromatiche. Pensando al territorio del ragusano: pomodori secchi e ragusano dop semi – stagionato, “‘u pani cunzatu” tipico di tutta l’isola, magari condito con l’olio extravergine da tonda iblea prodotto da Avide. E se volessimo andare nel gourmet? No doubt: la cucina di Ciccio Sultano nella splendida Ragusa Ibla, altra meta da non perdere.

Scheda di Giulia Cannada Bartoli

Sede a Ragusa Corso Italia, 131. Uffici e cantina: S.p.7 km 0,00 -Comiso (RG) CONTRADA MASTRELLA 346SP 7 KM 0 Tel. 0932 967456 – Fax 0932 731754 [email protected] Enologo Giovanni Rizzo; Agronomo Marco Calcaterra. Ettari di proprietà 100, di cui vitati 70. Bottiglie prodotte: 250.000 Vitigni: Insolia, frappato, nero d’Avola, per il 95% sup. vitata e 5% syrah e cabernet sauvignon.

Un commento

  1. Brava Giulia, hai messo benissimo in evidenza un elemento molto spesso trascurato : la temperatura di servizio di un vino. Una temperatura, piuttosto che un’altra possono dare degli effetti diametralmente opposti, e spesso è divertente “giocarci” per ottenere abbinamenti diversi con lo stesso vino. “E sta bene a Giulia!!! “

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