
Ristorante Qafiz di Nino Rossi. Uno dei profeti della Nuova Cucina Calabrese apre finalmente il suo spazio, lo fa nel cuore dell’Aspromonte a circa un’ora di auto da Reggio Calabria. Un progetto atteso e annunciato, adesso alla prova dei fatti.

Nino Rossi ha 35 anni ma ha già una vita alle spalle. Imprenditore agricolo che produce olio e arance, ha trasformato seguendo le orme del padre la villa di famiglia acquistata nel 1920 che aveva anche un vecchio frantoio trasformandola in un luogo per banchetti molto raffinato. La trasformazione è iniziata nel 1978 ad opera del padre, appassionato collezionista di vini, tanto da lasciare una vera e propria caverna di Ali Babà in annate di tutti i grandi classici italiani e qualche francese come solo Alia può avere in Calabria. Dopo essere vissuto a Roma dove ha compiuto gli studi, Nino si è avvicinato alla cucina prima andando a scuola, poi perfezionandosi con stage periodici da Norbert Niederkofler e da Perbellini.

Lo spazio aperto da qualche settimana è bianco, sul muro d’ingresso campeggia un’opera di un amico artista, l’hotellerie è essenziale.

La cucina di Nino Rossi esprime evidentemente padronanza tecnica di ottimo livello e spunti interessanti che partono dalla materia prima del territrio, che viene presentato in modo alleggerito e con ironia. Siamo in Aspromonte, ma non mancano riferimenti marini perchè il Tirreno è a venti minuti d’auto. Ed è un pescare generoso e abbondante.



Si parte dunque con una buona e leggera batteria di amouse bouche prima di affrontare le proposte.

Gli antipasti sono ben impostati, stuzzicano e fanno anche salivare, ruotano bene attorno ai sapori della materia prima e sono divertenti percorrendo in lungo e in largo prodotti montani e marini con contaminazioni carne-pesce ben assestate .



Decisamente ottima la mano sui primi, a cominciare dalla struncatura, un piatto che ci parla di recupero di avanzi, o al risotto molto ben eseguito sino ai rigatoni ripieni di agnello che sono golosi e ricchi.



Le carni e i dolci confermano la mano decisa sulla tecnica e una impostazione che tende a non strafare, a centrare sempre i sapori principali senza confondere le idee.







CONCLUSIONI
La cucina di Nino Rossi a Qafiz (a proposito, è una unità di misura libica) tende all’essenziale ma non lo è fino in fondo. Si concentra sulla materia principale del piatto ma non disdegna accostamenti e suggestioni. Una cucina che non è tanto preoccupata di stupire o di esibire tecnica quanto quella di confortare il palato dopo avere meravigliato con la presentazione. Alla fine, insomma, i sapori sono riconoscibili e l’obiettivo è il consenso.
Sicuramente siamo all’inizio di una bella esperienza, molto solida sul piano gastronomico, bisogna vedere in che direzione Nino Rossi vorrà spingere la sua cucina, se percorrere la strada che porta all’essenzialità assoluta o se invece manterrà una linea di ricerca del consenso sempre e comunque. Un difetto comunque lo ritroviamo non tanto nell’assenza della materia vegetale quanto nel suo non essere protagonista come dovrebbe e potrebbe in questa terra benedetta da Dio. In una parola, se c’è una marcia in più che i giovani qui possono utilizzare è proprio la ricchezza della terra e della sua diversità. E questo tema diventerà sempre più importante nel corso degli anni.
Il nostro consiglio, quando viaggiate sulla Salerno Reggio è quello di uscire a Gioia Tauro e deviare per una ventina di minuti verso l’interno. Troverete un mondo che vi aspetta, la magia di un viaggio che inizia e finisce nell’Aspromonte.

Qafiz di Nino Rossi
Santa Cristina d’Aspromonte
località Calabretto
Tel. 0966 878800
www.qafiz.it
chiuso lunedì e martedì, aperto a pranzo e cena
Ferie due settimane a settembre
Un commento
luca
(12 maggio 2016 - 13:31)Semplicemente favoloso….. Un’esperienza unica….
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