Ritratti / Dragomir Georgev, il bulgaro salernitano
di Francesco Costantino
Arrivò in Italia nel 2004, a 16 anni, dopo 58 ore di pullman da solo.
Solo, stanco, e con una valigia di speranze più grande della sua età.
La meta era Paestum, la destinazione: la madre. Il lavoro? Cameriere in un hotel, imparando sul campo che la ristorazione non perdona nessuno.
A Salerno approdò in un bar della movida, e poco dopo al Line, la passeggiata bene della città, dove iniziò a scolpire la sua carriera: corsi da barman, corsi da sommelier (i tre livelli * e migliore corsista) degustatore di formaggi. Qui imparò a maneggiare bottiglie serie. Lo chiamavano il sommelier senza cavatappi, perché concentrava il lavoro sulle bollicine, ma su cose che farebbero tremare le mani ai più: da Dom Pérignon P2 a Bollinger RD, da Sassicaia a Selosse. Portava a tavola prodotti che pochi avevano visto: acciughe del Cantabrico, percebes, plancton, Beluga, le migliori ostriche, Jamón Ibérico, con cortador spagnoli che tagliavano davanti ai clienti come fossero opere d’arte.
Nel 2019 aprì il Mood Steakhouse & Garden Bar, portando con sé collaboratori fidati e ampliando il team. La cantina è diventata rapidamente una delle più complete e profonde in circolazione. Ma Georgiev non è un uomo da routine: apre al calice bottiglie importanti, champagne, grandi rossi, perché vuole che chiunque possa assaggiarle.
Apparentemente un paradosso: un pubblico altissimo, esigente, con grandi disponibilità economiche, ma lui rimane democratico, condividendo la sua conoscenza senza compromessi.
Chi lo incontrava superficialmente lo chiamava il “bulgaro burbero”.
Chi lo conosce davvero, sa che dietro quel muso c’è un uomo disponibile, simpatico, capace di raccontare vino, cucina e ristorazione come pochi. Ogni pausa, ogni giorno libero, Georgiev lo sfrutta per visitare cantine e grandi ristoranti in Italia e Francia, da Champagne alla Borgogna, dalla Loira a Bordeaux, assorbendo tutto quello che può, riportandolo al Mood, ai suoi clienti, alla sua squadra.
Oggi è considerato un enciclopedia vivente della ristorazione e della sommellerie. Il Mood Steakhouse & Garden Bar non è solo un ristorante: è il risultato di mani sporche, di coraggio, di esperienza vissuta e di una passione che non smette mai di crescere. E, con appena 38 anni, Dragomir Georgiev ha ancora un futuro tutto da scrivere, pronto a sorprendere chiunque ami il vino, la cucina e la buona tavola.

Ho la fortuna di conoscerlo personalmente .
Il commento nell’articolo fotografa in pieno Dragomir per noi Drago
È davvero una bella persona e un professionista eccellente.
Con affetto
Nicola
Piccolo grande popolo ma purtroppo anch’essi,in ritardo sul resto d’Europa,stanno subendo gli attacchi della globalizzazione come dimostra anno dopo anno la loro produzione cinematografica che propio a iniziare da stasera e fino a domenica viene presentata in parte al festival del cinema Bulgaro che si tiene annualmente presso la casa del cinema a Roma. FRANCESCO