Scheria, l’arma segreta di Nausica


31 marzo 2001

Se Nausicaa avesse potuto bere il vino delle cantine Pietratorcia avrebbe posseduto Ulisse per tutta la vita. Quale motivo migliore per restare tra i Feaci invece di affrontare imprese faticose e prive di senso come quella di tornare dalla noiosa Penelope? C’è chi, come lo studioso francese Philippe Champault sostiene che Scheria, l’isola della Feaci sia proprio ad Ischia, dove nel 700 avanti Cristo arrivarono gli Eubei seguendo Dionisio. E si chiama appunto Scheria il nuovo progetto lanciato dalle famiglie Iacono, Regine e Verde alle loro bottiglie, presentato ieri da Don Alfonso a Sant’Agata sui due Golfi a colpi di orecchiette dei pastai gragnanesi con cavolfiori, cozze e colatura di Cetara, gnocchetti di patate con scamorza affumicata, basilico e pomodorini, una faraona di campo in rete con pistacchi, frittelle di patate e cipolle novelle, tanto per citare qualche abbinamento proposto in sala. Ovviamente lo Scheria rosso 1998 si è accompagnato con una selezione di formaggi e non poteva essere altrimenti: i gentili e morbidi vitigni Guarnaccia e Per ‘e Palummo sono stati rafforzati dalla potenza dell’Aglianico e dello Syrah, il vitigno che ha fatto conoscere il vino agli australiani e su cui si sta lavorando molto bene nel Lazio. Lo Scheria bianco 1988 è una rivisitazione della tradizione ischitana, quando la tenera Biancolella veniva invecchiata in botti di rovere. Stavolta però viene abbinata con il Fiano le cui possibilità di durata sono ancora tutte da esplorare. Questo vino dell’isola Verde è una piccola rivoluzione perché inverte una tendenza consolidata da decenni secondo cui il bianco, in genere vinificato in acciaio, deve essere consumato al più presto. Per fortuna il numero dei produttori campani capaci di pensare su tempi più lunghi è in aumento e finalmente si riesce a produrre bottiglie capaci di andare incontro al gusto internazionale. Entrambi potranno essere bevuti ad ottobre. Da Don Alfonso l’appuntamento pre-Vinitaly è stata l’occasione per fare i primi assaggi di una vendemmia molto difficile, quella dello scorso anno, appena imbottigliata dai ragazzi di Pietratorcia (via provinciale Panza, 267, tel. 081 908206). Il successo è assicurato. A proposito, chissà Nausicaa con chi se la sta spassando dopo aver bevuto lo Scheria.