Serre Rosso 2009 Salento igpt, profumo di Susumaniello | Voto 85/100


Cantine Due Palme

CANTINE DUE PALME

Uva: susumaniello
Fascia di prezzo: da 10 a 15 euro
Fermentazione e maturazione: acciaio e legno

VISTA 5/5 – NASO 24/30 – VISTA 25/30 – NON OMOLOGAZIONE 31/35

Facciamo la conta dei vitigni autoctoni a bacca rossa pugliesi: Negroamaro, Primitivo, Malvasia Nera, Aleatico, Nero di Troia e… Susumaniello. E che cos’è il Susumaniello? Da buon napoletano conosco il tipico dolce natalizio fatto con farina, miele, zucchero, mandorle e canditi chiamato “susamiello” nella sua particolare forma ad “esse”, ma certamente non ha niente a che fare col vitigno pugliese, anche se lo ricorda nell’etimologia.

E allora parliamo proprio di questo vitigno così poco conosciuto, anche entro i confini regionali, e che fino a pochi anni fa era fortemente indiziato di definitiva estinzione. E l’occasione ce la fornisce l’azienda vitivinicola salentina Due Palme, attiva dal 1989 e presieduta dal vulcanico, poliedrico, plurimpegnato e pluridecorato patròn Angelo Maci. Quest’azienda, che territorialmente abbraccia le due province salentine di Lecce e Brindisi e quella di Taranto, è una grande corazzata che può contare sull’apporto di 1.000 soci conferitori, 2.200 ettari vitati, 7 milioni di bottiglie prodotte e oltre 17 milioni di euro di fatturato l’anno. Grandi numeri per una grande impresa, quindi. Oltretutto, è stato proprio Angelo Maci che nel 2000 ha individuato circa 50 piante di Susumaniello e con la collaborazione dei vivaisti friulani di Rauscedo ha potuto ricavare le prime 1.200 barbatelle, evitando così l’oblìo a questo storico e vecchio vitigno locale.

Angelo Maci (perito agrario, nonché presidente, enologo e deus ex machina di quest’azienda) ha creato uno staff tecnico competente e propositivo, di cui fanno parte integrante la figlia Melissa, direttore generale dell’azienda, l’altra figlia Antonella, che si occupa del rapporto con i soci ed il figlio Gilberto, che segue la catena d’imbottigliamento. La sua filosofia aziendale viene ottimamente sintetizzata in questo modo: “Unire per crescere. Accorparsi per rafforzare la presenza sul territorio, stimolare dal basso una condivisione produttiva centrata sulla qualità delle uve. Organizzarsi per generare una forte propensione sui mercati internazionali. Questi sono i capisaldi di Cantine Due Palme che hanno consentito e consentono a tanti piccoli produttori di esprimere al meglio le loro potenzialità”. Ed i fatti stanno lì a testimoniare la validità di queste affermazioni. Basti pensare, infatti, che circa il 90% di questa enorme produzione vinicola trova sbocco sui mercati stranieri. Ovviamente, qui si può disporre di un’avanzata e moderna tecnologia, che interessa tutto il ciclo produttivo dalla vigna alla cantina: la coltivazione dell’uva e la sua vendemmia e poi la vinificazione, l’elevazione, la conservazione e lo stoccaggio del vino. Copiosi sono stati fino adesso i riconoscimenti ricevuti dall’azienda stessa e, soprattutto, da Angelo Maci, per le sue molteplici e consolidate attività. Un’azienda, quindi, che fa onore all’intera Puglia, divenendo una sorta di testimonial nel mondo vitivinicolo da prendere ad esempio per gli altri territori (Cilento se ci sei batti un colpo…!).

E veniamo alla degustazione di questo vino, il cui vitigno ha probabili origini dalmate e che deve il suo nome alla sua caratteristica di essere particolarmente produttivo in età giovanile, tanto da “caricarsi come un asino” e da qui l’appellativo di “Susumaniello”. Il colore che s’intravede nel bicchiere è dipinto di un rubino scuro, profondo, quasi impenetrabile. Al naso salgono profumi intensi di frutti di bosco, prugna e confetture di more. In bocca è morbido e vellutato, ma contemporaneamente corposo e ben strutturato. Nel retrogusto ritornano le percezioni fruttate che appagano totalmente la beva. La gradazione alcolica tocca i 13,5 C. Servire ad una temperatura intorno ai 18° C, con abbinamento di piatti a base di carni rosse, selvaggina e formaggi stagionati. E allora prosit!

Questa scheda è di Enrico Malgi

Sede a Cellino San Marco (BR) – Via San Marco, 130 – Tel. e Fax: 0831/617909 – [email protected]www.cantineduepalme.it – Enologo: Angelo Maci – Ettari vitati: 2.200 – Bottiglie prodotte: 7.000.000 – Vitigni: Negroamaro, Primitivo, Susumaniello, Aleatico, Malvasia Nera, Sangiovese, Montepulciano, Cabernet Sauvignon, Merlot, Syrah, Pinot nero, Fiano, Moscato, Pinot bianco, Chardonnay e Sauvignon blanc.

2 Commenti

  1. leggo di un signore del sud che, contrariamente al fare e pensare tipicamente individualista dei meridionali, pensa ad unire per rafforzarsi, per progredire, per materializzare la qualità intrinseca che è del sud, un bel bravo al sig. Maci e alla sua azienda.

  2. Giulia, se non ricordo male, più che il Susumaniello (che si può chiamare anche Somarello), forse ti riferisci al Sommarello (ecco il perché dell’equivoco), che è un clone del Nero di Troia e che nel Forrtore viene coltivato da alcune aziende come Castelmagno (mi pare che qui sia lo stesso Angelo Pizzi l’enologo) e Masseria Parisi.
    D’altra parte, come tu sai, il Beneventano continua ad essere, oltre che il territorio vitivinicolo campano più produttivo, anche un variegato laboratorio sempre più disponibile ad allevare varietà ampelografiche le più eterogenee possibili. Tra cui spiccano anche quelle propriamente autoctone come Agostinella, Passolara, Barbera del Sannio, Grieco, Cerreto, Uva Longa, Coda di Pecora, Moscato di Baselice, Palombina, ecc.
    Abbracci.

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