
Ecco amici, questo spaghettone di Francesco Sposito mi ha fatto sognare, sbavare, godere, sbrodolare.
Il mio pensiero va ai milioni di spaghetti all’anguilla o al capitone preparati nel secolo scorso alla Vigilia: grevi, spinosi, grassi, monocordi.
Di come tecnica e genio possano migliorare la tradizione e farci parlare un linguaggio comprensibile oltre la punta del nostro naso a tutti.
Qui la pasta viene cotta in acqua vegetale di pomodoro, ne assorbe essenza e acidità, poi condita con anguilla laccata alla fragola, che regala altra acidità, e semi di lino.
Il risultato è sconvolgente: intenso, non basta un secchio di Greco di Tufo per farlo andare via. Il palato continua a salivare.
Con un po’ di fantasia si potrebbe dire gli spaghetti tornano in Oriente. La prima botta è un riconoscibilissimo spaghetto al pomodoro, più acidità che dolcezze, poi arrivano i sapori di oriente perfettamente dosati.
Il più buono spaghetto di sempre, perfetta fusion tra Napoli e l’oriente e la dimostrazione, l’ennesima, che la pasta è cibo di altissima cucina.
Il segnale di quanto sia in forma Francesco Sposito in questi mesi e di come sia comodo andarci: sta a dieci minuti dall’aeroporto, a quindici dalla stazione di Napoli.
Ma che cazzo state aspettando ad andare in questo Paradiso Gastronomico dove spenderete meno di fetecchiosi luoghi di cui non sapete nulla sulla origine delle materie, annoiati dalla noia noiosa di chi fa da mangiare senza gioia, senza cultura?
4 commenti
Marcello
28 Giugno 2015 - 22:15penso che di sconvolgente sia stato piu’ il secchio di Greco di Tufo che i 20gr. di spaghetti -:)))
Matteo schiavone
28 Giugno 2015 - 22:29I fratelli sposito sono una certezza …. X tutti gli amici Gourmet …è una tappa obbligatoria !!!!!!!!!
Giancarlo
29 Giugno 2015 - 00:2015gr di spaghetti!!!
Marcello
29 Giugno 2015 - 09:40se fai parte degli amici Gourmet dell’esclusivo “Club degli Anoressici” concordo in pieno :-))))!!!
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