Storie di pizzaioli | Vincenzo Iannucci, dalla Sanità a brand ambassador.


Vincenzo Iannucci

Vincenzo Iannucci

Non è sbagliato sostenere che oggi il mondo della pizza è uno dei rari ascensori sociali disponibili a Napoli e in Campania. La storia di Vincenzo Iannucci è una vera e propria metafora: nasce alla Sanità, il padre faceva il vigilantes. Oggi è l’uomo immagine di Nuvola, l’ultimo prodotto del Mulino Caputo che ha scelto questo pizzaiolo di 28 anni per parlare alle nuove generazioni.
La famiglia di Vincenzo doveva guardare al risparmio e per lui niente paghetta settimanale. Per procurarsi soldi decide di andare a lavorare e il destino lo porta nella storica pizzeria Di Matteo ai Tribunali, là dove Clinton si era fermato nel 1994 a mangiare la pizza a portafoglio, lui era nato da appena tre anni, dove per circa cinque anni lava piatti e pulisce il pavimento.
Non siamo ancora negli anni del boom, ma ai Tribunali si respira aria nuova, a Vincenzo piace questo mondo di farina, acqua, pomodoro e olio e decide di lasciare gli studi (tanto andavo male a scuola)e di avviarsi con determinazione a questa carriera. Prima una esperienza da Lombardi a Santa Chiara, poi di nuovo ai Tribunali da Antonio & Gigi Sorbillo, e infine al Centro Direzionale. Qui fa gavetta da fornaio e da ragazzo di bottega, preparando le basi e cuocendo le pizze.
Segue una piccola parentesi a Pompei, città dove si sposa e, proprio con la moglie, decide di portare avanti la pizzeria di famiglia assumendo la responsabilità della pala dall’inizio alla fine. Ma il ragazzo della Sanità non resiste a lungo in provincia, e quando arriva la seconda chiamata da Antono & Gigi Sorbillo è pronto per fare il salto: lascia l’attività a Pompei e insieme alla moglie torna a Napoli dove si può dedicare agli impasti, i primi contatti con la stampa, la ricerca di uno stile personale in una strada dove la tradizione impera sovrana.
Passano altri cinque anni, poi il nuovo salto nel vuoto, l’incontro con Gino Sorbillo, l’inserimento nel progetto a Lievito Madre sul lungomare di Napoli e ancora, l’impegno in prima persona per lanciare Nuvola, l’ultimo prodotto in tema di farine del Mulino Caputo. Una vita nuova, con continui viaggi in Italia e all’estero per fare formazione, un impegno a 360 gradi. A 28 anni, sposato, due figli, Vincenzo Iannucci sembra già aver vissuto tutto. “Alla Sanità siamo tutti molto veloci”, dice scherzando di se stesso.
Un po’ di invidia nei suoi confronti monta sui social ma lui, da vero numero uno, non risponde mai alle provocazioni, è consapevole di essere uomo immagine di un’azienda centenaria e non si lascia andare: sempre e solo post positivi e di lavoro, per i colleghi tanti complimenti e cuoricini. Anche da questo, dal comportamento sui social, si vede la differenza tra chi sarà un numero uno e chi invece resta una sfigato senza possibilità di redenzione.

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