Striscia ha stravinto. Ferran Adrià annuncia: chiudo El Bulli


Ferran Adrià

Vittoria epocale di Striscia la Notizia sull’onda della sollevazione dei sanfedisti armati di pane e pancetta rancida fatta in casa e crostate di Nonna Papera capaci di spaccare un pavimento quando cadono a terra. Ferran Adrià, demolito dalle critiche scientifiche di Non è mai troppo tardi, annuncia la chiusura del suo locale trestellato: d’ora in avanti solo frittate di cipolle. Era dai tempi di Socrate e Barabba che il popolo colto e raffinato non portava a casa un simile risultato.

No. Nun è ‘o vero…
Cioé, messa così significa prendere seriamente Berlusconi quando dice che Obama ha ascoltato i suoi consigli economici:-)))))

Ma però El Bulli chiude eccome. Lo ha annunciato lo stesso Adrià in conferenza stampa a Madrid: troppo lavoro, non c’è tempo per creare grandi piatti, si chiude nel 2011 e si riapre nel 2014 con creazioni, promette, che resteranno nella storia.

«I fornelli rimarranno accesi» perchè Adrià intende sperimentare nuovi piatti, o meglio nuove soluzioni da proporre ai gastronomi di tutto il pianeta che quotidianamente affollano il suo locale dove un pasto costa in media 200 euro.
«Non saranno due anni sabbatici. Ho bisogno di tempo per riorganizzare il menù per il 2014 – ha spiegato Ferran – Quando tornerò non sarà più come prima».
Lo chef molecolare si è lamentato del troppo lavoro – 15 ore al giorno- che non gli consente di creare come vorrebbe: «Nel formato attuale di El Bulli è impossibile continuare a creare». Nei due anni dedicati al riposo e alla ricerca di nuove ispirazioni, lavorerà perchè la cucina spagnola continui a progredire ed a produrre creatività.
Due anni fa una violenta polemica lo aveva opposto ad un altro trestelle spagnolo, il basco Santi Santamaria, che lo aveva accusato di essere «uno stregone interessato solo ai soldi» e di «riempire i piatti di gelificanti e di additivi di laboratorio» che sono «un problema per la salute». Fra i colleghi Adrià non ha solo invidiosi, ma anche grandi estimatori, come l’altro chef trestellato basco Juan Mari Arzak, convinto che dopo la pausa di riflessione Adrià «continuerà a pensare e a creare» e farà cose che nessun altro può ancora immaginare».

Beh. Dunque Striscia non c’entra nulla. A loro dedichiamo una riflessione molecolare partenopea

3 Commenti

  1. Francamente non credo che abbia chiuso per Striscia ma perchè,come ha detto,vuole cercare nuove ispirazioni.Dare tanta importanza a striscia mi sembra eccessivo,El Bulli ha clienti da tutto il mondo,Striscia si vede solo in Italia.Sbaglio?

  2. Era ora!!
    Auguriamoci che la pausa con la dovuta riflessione duri molto a lungo!Al fine di evitare ,al ritorno,un doveroso p……”di testa e di petto”.

  3. Mi sembra una bella dedica a striscia!!!!!!!
    Come si dice a Napoli: Quanno ce vo’ ce vo’……..

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