Taurasi Docg 2013 Fiorentino | Vino vincitore a Radici del Sud 2017


Taurasi Docg 2013 Fiorentino

Taurasi Docg 2013 Fiorentino

di Enrico Malgi
Aglianico e Taurasi un binomio inscindibile e sempre vincente, tanto da indirizzare spesso una precisa scelta aziendale, come quella fatta consapevolmente dall’Azienda Agricola Fiorentino di Paternopoli. Il titolare Giovanni Fiorentino, proprietario insieme con i fratelli che comunque si interessano di altro, ad una testuale domanda risponde così: “Noi coltiviamo solo uva aglianico nei nostri vigneti, perché la nostra è una scelta di rispetto della vocazione del territorio e della tradizione familiare, che dai nonni è passata ai nostri genitori ed è stata poi trasmessa alle nuove generazioni. L’aglianico esprime il suo vero carattere proprio qui dove nasce il Taurasi più autentico, rispettando sempre l’ambiente, la natura e tenendo presente il costante obiettivo della massima qualità”. Dagli inizi degli anni ’90 nuova linfa e nuovi progetti, con la costruzione di una moderna, tecnologica ed innovativa cantina, con l’idea di produrre vini di eccellenza. E, stando ai risultati riscontrati, sembra che l’intento sia stato rispettato.

Sei ettari e mezzo vitati di aglianico, con cui si confezionano tre etichette: un Taurasi, un Aglianico ed un Rosato. A breve ci sarà la possibilità di produrre eccezionalmente qualche boccia di Coda di Volpe. Diecimila le bottiglie sfornate annualmente con la collaborazione dell’enologo toscano Lorenzo Landi, proclamato enologo dell’anno dalla Guida Essenziale ai Vini d’Italia 2017. dell’anno.

Controetichetta Taurasi Docg 2013 Fiorentino

Controetichetta Taurasi Docg 2013 Fiorentino

Nel corso dell’ultima edizione di Radici del Sud il Taurasi Docg 2012 è stato proclamato vincitore assoluto dalla giuria dei Wine Writers. E, sempre per ribadire la qualità di questo vino, il millesimo 2012 è andato a ruba e pertanto per la mia degustazione ho dovuto assaggiare l’annata 2013.

Acciaio, legno grande e vetro per la completa maturazione del vino. Gradazione alcolica di tredici e mezzo. Prezzo finale della bottiglia in enoteca di circa 35,00 euro.

Rubineggiante e luminoso il bel colore nel bicchiere. Spettro aromatico che esprime compiutamente un bouquet variegato ed intenso. Preziosi i conclamati sussurri di ciliegia, di prugna, di mora, di ribes, di mirtilli, di violetta e di petali di rosa. Confortanti e rassicuranti i dolci profumi speziati di pepe nero, di chiodi di garofano e di noce moscata. Affascinanti gli sbuffi balsamici, mentolati, goudroneschi, minerali, terrosi e tabaccosi. Ed ancora ambiziosi sentori di liquirizia, di resina, di zolfo e di caffè torrefatto. Bocca ampia ed accogliente per un gradito sorso, che si dimostra subito ricettivo ed accomodante, più elegante che potente. Intanto, come succede sempre quando si assaggia un vino sottoposto a fermentazione malolattica in cui l’astringente acido malico viene convertito nel più morbido acido lattico, il vino risulta essere poco allappante, più armonico ed equilibrato, con cesellati tannini perfettamente fusi. Tensione palatale corposa, strutturata, profonda e godereccia. Lunga scia sapida. Retroaroma lungo, modulato, irradiante e sensuale. Potenzialità di serbevolezza illimitata. Da spendere su spiedini di maiale e formaggi a pasta dura.

Sede a Paternopoli (Av) – Contrada Barbassano
Tel. 0827 71463 – Cell. 347 4869310
 [email protected] e www.fiorentinovini.it
Enologo: Lorenzo Landi
Ettari vitati: 6,5 – Bottiglie prodotte: 10.000 – Vitigno: aglianico