Taurasi, le dieci etichette appena in commercio da non perdere nel 2017


Antoine Gaita

Antoine Gaita

Una grande denominazione di un vino praticamente immortale: a meno che non ci sia un errore tecnico è praticamente impossibile trovarne uno ossidato per quanto tempo abbia vissuto in bottiglia. Noterete dalle diverse annate l’anarchia tipica irpina che se da un lato ci consente di beccare delle chicche dall’altro rende davvero difficile fare sistema. Come regole, dovremmo avere la 2014 di annata e la 2013 e riserva. Molti però preferiscono allungare i tempi, soprattutto della riserva perché in realtà il Taurasi va bevuto non prima dei dieci anni. Mastroberardino conferma la sua supremazia assoluta in questa denominazione con due posizioni sul podio. Poi, a parte la certezza di Caggiano e dei Feudi, le altre aziende si alternano a seconda delle uscite. Una cosa è certa: ogni Taurasi dura quanto la vita di ciascuno di noi!

1- Taurasi Riserva 2012
Mastroberardino
Anno magico per l’azienda di Atripalda che sul Taurasi ha davvero investito sempre tanto riuscendo ad imporre uno stile preciso e inconfondibile, forse l’unica giusta cifra di lettura possibile per questo rosso strutturato così difficile da gestire. Un anno magico perché davvero la 2012 è l’annata perfetta in cui ogni cosa sta al suo posto dentro al bicchiere. Possiamo prevedere almeno mezzo secolo di emozioni.
www.mastroberardino.com

2- Taurasi Libero Pensiero 2008
Villa Diamante
Come tutti gli irpini, anche Antoine Gaita aveva il pallino per il Taurasi. Soprattutto lo vedeva com un blend tra gli areali di Taurasi, Castelfranci-Paternopoli e Montemarano. Secondo il piccolo viticoltore era necessario individuare il giusto mix a seconda dell’annata. Le lodi post mortem servono a poco, anche se noi non le abbiamo risparmiate in vita, ma il 2008 ci ricorda che abbiamo avuto una grave perdita. Non solo umana.

3-Taurasi Naturalis Historia 2012
Mastroberardino
Difficile in verità stabilire quale sia più buono tra i due. Se amate un po’ più il frutto potrebbe essere questo che ricorda per certi versi l’esuberanza della 2007. Ma se il naso è piacione, nel palato tornano i magici tannini e soprattutto la incredibile verve acida di questo vitigno mai domo e sempre ricco, tenace. Un grande Taurasi che mieterà molti allori, ne siamo certi.
www.mastroberadino.com

4-Taurasi Riserva 2007
Perillo
Ecco il nostro piccolo viticultore tartaruga che procede con flemma alle uscite a distanza di circa dieci anni. Arriva il riserva 2007, annata calda ma che, proprio come è avvenuto per la 2003, presenta nella interpretazione di Michele una incredibile e insospettabile freschezza. Un naso pieno di frutta e di note speziate, il palato è pieno, complesso, sicuramente molto ampio. Da conservare per una vita.
www.cantinaperillo.it

5- Taurasi Purosangue 2013
Luigi Tecce
Ecco la nuova etichetta dell’anarchico del vino, il solista di Paternopoli che nel bicchiere riesce a trasferire la sua innata sensibilità per l’uva. Il naso è potente e ricco, come tutti quelli precedenti, alla frutta netta e fresca si aggiungono note speziate e piacevoliterziari come il tabacco. Grande equilibrio al palato tra alcol e tannini, inesauribile la freschezza.

6- Taurasi Macchia dei Goti 2014
Caggiano
I due rossi di Caggiano sono vini del cuore, li seguiamo sin dal mitico 1994 e sono un po’ come quelli di Mastroberardino: riescono a dare una impronta indelebile alla denominazione. Parliamo del Salae Domini come di questo Tarasi, che si presenta in grande spolvero con tutti i fondamentali in ottimo equilibrio. Un rosso che aspira all’eleganza, perfetto, da conservare a lungo.
www.cantinecaggiano.it

7-Taurasi Don Ciriaco 2011
Mier Vini
Giacomo Pastore scout di vigne e di territorio la sa lunga sull’aglianico dalle parti di Taurasi. Ricorda il vino di un tempo e cerca di proporlo con un progetto coerente. Il sorso è ricco di frutta, ampio, lungo, i tannini sono ben presenti ma non polverosi come succede a tanti vini di questa stagione molto calda nella seconda metà. Un vino ricco di verve, freschissimo, da spendere sulla cucina tradizionale.
www.miervini.it

8-Taurasi 2014
Feudi San Gregorio
Dal 2009 i rossi di questa grande aziende, la portaerei della viticultura campana e lucana, hanno progressivamente trovato il giusto equilibrio. Il Taurasi è frutto di una selezione dai migliori vigneti di ciascuna annata e il risultato finale è un sorso affidabile, decisamente elegante, con tannini risolti, sorso sapido e fresco, finale lungo e piacevole. Da bere o anche da conservare. Come preferite.
www.feudi.it

9-Taurasi 2013
Fiorentino
Esce fuori il Taurasi di questa nuova azienda di Paternopoli dopo alcune etichette di rosato e di aglianico. La 2013 appare  in ottima forma, al naso il tipico tocco di ciliegia della denominazione corredato da buone e fresche note balsamiche, al palato il sorso è veloce, i tannini sono decisamente risolti bene anche se presenti, il finale è lungo, preciso, pulito, piacevolmente amaro.
www.fiorentinovini.it

10-Taurasi 2011
Tenuta del Meriggio
Ci piace questa uscita di una annata sicuramente non facile per l’impostazione di tipo tradizionale in cui frutta e legno appaiono decisamente ben integrati. Naso di frutta rossa ben matura e macchia mediterranea, sorso gestito da una verve decisamente fresca e piacevole, finale lungo e pulito. Un vino che ha iniziato adesso il suo cammini, da bere subito oppure da conservare, come vi piace.
www.tenjutadel meriggio.it