Totila Puglia Igt Rosso 2006 | Voto 87/100


su Totila Puglia Igt 2006 Cefalicchio

Azienda Agricola Biodinamica Cefalicchio
Uve: nero di Troia e cabernet sauvignon
Fascia di prezzo: 14,00 euro in enoteca
Fermentazione e maturazione: acciaio e legno
Vista 5/5 – Naso 27/30 – Palato 27/30 – Non omologazione 28/35

L’Azienda Cefalicchio di Canosa di Puglia rappresenta uno storico marchio commerciale ampiamente famoso e collaudato nel panorama della viticoltura pugliese. La proprietà appartiene alla famiglia Rossi, che poco tempo fa ha siglato un importante accordo di partnership con l’azienda irpina Feudi di San Gregorio. Fin dal 1992 si è convertita all’agricoltura biodinamica, con l’obiettivo primario di realizzare una struttura produttiva armonicamente inserita nell’ambiente murgiano. Da molto tempo, poi, nei suoi 105 ettari Cefalicchio è dedita alla valorizzazione dei vitigni autoctoni, in particolare il nero di Troia, il bombino bianco ed il moscato, ma certamente non disdegna l’impiego di altre specie varietali pugliesi e/o internazionali.

Tra le molteplici proposte presentate, ho scelto per la mia degustazione l’etichetta Totila Puglia Igt Rosso 2006, dedicata all’omonimo re ostrogoto vissuto nel VI secolo d.C., che nelle sue scorribande meridionali si fermò anche a Canosa, dove si narra che fu invitato a pranzo dal Vescovo Sabino. E’ un blend fitfy-fifty di nero di Troia e cabernet sauvignon, vitigni allevati sulle colline murgesi a circa 300 metri di altezza su un terreno calcareo, argilloso e ciottoloso. Il vino è transitato per due anni in contenitori di acciaio, ha sostato per altri due anni in tonneaux di rovere ed infine è stato affinato in vetro per altri mesi. La gradazione alcolica è di 13°C.

Cromatismo di una rilucente veste rubineggiante, con schizzi purpurei ai lati. L’esame olfattivo ostenta subito un bouquet complesso ed affascinante che sprigiona sentori fruttati di prugna matura, more, fichi e succo di amarena; parvenze di cassis, di nocciola e di liquirizia; odorosi profumi di macchia mediterranea, di humus, di rabarbaro, di eucalipto e di bacche selvatiche; un timbro speziato di pepe nero, vaniglia e chiodi di garofano; fragranze floreali; e/o un pervasivo tocco minerale e balsamico. L’impatto in bocca è segnato da un agile sviluppo elegante, etereo, fine, secco, corposo, equilibrato e fresco e con un legno sapientemente dosato. Il tannino è profondo ma già quasi del tutto levigato. Ritornano poi a manifestarsi rimembranze fruttate, floreali e speziate già percepite al naso, insieme con una tessitura masticabile e lievemente amarognola. Il disegno gustativo stimola sublimi percezioni tattili ed è poi permeato da un frutto maturo, morbido e persistente e con l’alcol tenuto sotto stretto controllo. Finale godibilmente lungo. Predisposizione ad un lungo invecchiamento. Prezzo intrigante. Abbinamento ideale sui piatti della tipica cucina di terra pugliese. Prosit!

Questa scheda è di Enrico Malgi

Sede a Canosa di Puglia (Bt) – Contrada Cefalicchio SP 143. Km 3
Tel. 0883 617601 – Fax 0883 666238
[email protected] – www.cefalicchio.com
Enologo: Pasquale Pastore
Ettari complessivi: 105
Bottiglie prodotte: 150.000
Vitigni: nero di Troia, montepulciano, cabernet sauvignon, bombino bianco, moscato, chardonnay.

2 Commenti

  1. Dopo una brevissima parentesi in casa propia ecco che il nostro ritorna repentinamente come inviato speciale in Apulia con un vino ,a mio parere, niente male.PS.Battute a parte,sono personalmente incuriosito da questa sinergia con Feudi ed in particolare l’apporto della supervisione Simonit.FM.

  2. Come vedi, caro Francesco, sono ligio al mio compito specifico! Che ci vuoi fare, in Puglia ormai sono di casa, anzi ti dirò che i pugliesi mi hanno proprio adottato… Ovviamente non disdegnerò prossimamente di catapultarmi su vicende più vicine a casa mia. E’ d’uopo!

I commenti sono chiusi.