Un Mosaico per Procida,il vino bianco per la Capitale della Cultura 2022


Prove cuvee

Prove cuvee

di Marco Contursi

Mosaico per Procida, una cuvee per celebrare la capitale della cultura 2022. Nasce dalla collaborazione tra Roberto Cipresso, winemaker di fama internazionale e il sommelier, nonché esperto di food, Gaetano Cataldo, l’idea di realizzare una bottiglia celebrativa della nomina di Procida a capitale della cultura nel prossimo anno.

Gaetano Cataldo

Gaetano Cataldo

La bottiglia si chiamerà “Mosaico per Procida”. Ben 25 cantine, tutte della regione Campania, conferiranno il loro vino, che Roberto Cipresso, trasformerà in una cuvee di circa 6000 bottiglia che verrà assemblata presso le cantine dell’azienda agricola Bellaria di Roccabascerana.

Roberto Cipresso

Roberto Cipresso

Gaetano Cataldo, fondatore nel 2016 dell’associazione Identità Mediterranea, ha da sempre abbinato la sua passione per l’enogastronomia a progetti di divulgazione e valorizzazione della cultura gastronomica italiana, soprattutto campana. Verranno realizzate 6mila bottiglie, tra formati normali e speciale che verranno assegnate in dono ad autorità istituzionali ed esponenti del mondo della cultura e dello spettacolo, che si sono impegnati affinchè la splendida Isola di Procida, fosse la capitale della cultura per tutto il 2022. Soddisfatto Gaetano Cataldo, che dichiara:”Siamo riusciti a dimostrare che la Campania del vino sa essere coesa dinanzi ad un evento straordinario come questa nomina di Procida. Roberto Cipresso farà sicuramente un vino che si farà ricordare per profumi e sapori. Un vino all’altezza di una nomina cosi prestigiosa”.

Anche la Fondazione Francesco Terrone di Ripacandida e Ginestra, e l’associazione Città del Vino hanno condiviso le finalità di questo importante progetto, concedendo il patrocinio gratuito. Non resta che aspettare e sperare di essere uno dei 6mila fortunati a cui verrà donata questa bottiglia, testimone di un progetto che vede cultura, promozione territoriale e patrimonio enogastronomico, andare a braccetto, per celebrare una isola campana, resa immortale dal libro di Elsa Morante.