Verticale di Falanghina di Guido Marsella 2015-2007 | Cantinella del Mare di Villammare


Verticale di Falanghina di Guido Marsella alla Cantinella sul Mare

Verticale di Falanghina di Guido Marsella alla Cantinella sul Mare

di Enrico Malgi

“Questa mi sembra la bottiglia migliore”. Il brianzolo-senese, in libera uscita ed emozionato come un ragazzino per la gita scolastica nel Cilento per la prima volta, l’ha proprio azzeccata. E dire che per tutto il tempo ha tenuto a precisare che lui non è un grande esperto di vino, ma intanto il millesimo 2011 della Falanghina Poggi Reali Beneventano Igt di Guido Marsella alla fine è risultato proprio il migliore di tutta la batteria. “Vi voglio proporre una verticale di Falanghina di Marsella invece del solito Fiano per accompagnare il pranzo, d’accordo?”. E come dire di no a Mario Riccardi, patròn, maitre e sommelier del Ristorante La Cantinella sul Mare di Villammare , dinnanzi a simile proposta. Va bene Mario fai tu, ci fidiamo di te.

Incominciano con l’annata 2015 che, seguendo il suo spirito libero e la sua filosofia di vita, Guido fa uscire sul mercato dopo circa due anni dalla vendemmia al solito, così come fa per tutti gli altri vini bianchi. Sapientemente Mario serve il vino non troppo freddo, come da prassi. Colore giallo paglierino. Bouquet profumato di frutta fresca, di fiori di campo e di erbe mediterranee, seguito poi da piacevoli sbuffi sapidi e minerali. Sorso fresco ed accattivante, che mette in rilievo una materia polposa, succosa e setosa. Guizzanti essenze citrine e dinamiche. Slancio gustativo elegante e rinfrescante. Finale morbido ed espansivo.

Annata 2014. Colore già più assestato rispetto al millesimo precedente, che vira verso un giallo paglierino lucente. Al naso si approccia un’esplosione di profumi di frutta rossa e gialla, in modo particolare fragranze di mela annurca e di banana. Note di gelsomino, ginestra, fiori di limone e di eucalipto si contendono poi il primato. Impatto palatale coinvolgente e palpabile, che replica le sensazioni già percepite all’olfatto. Vino nel complesso dinamico, sapido, fresco e morbido, che regala anche una tensione elegante, equilibrata ed appagante. Chiusura abbastanza persistente.

Annata 2011. La migliore di tutta la batteria senz’altro. Scintillante il bel colore giallo carico nel bicchiere. Registro olfattivo dominato da sentori balsamici, mentolati ed agrumati, che si arricchisce poi di pregevoli sussurri floreali, sapidi e minerali. Bocca larga e spaziosa, che accoglie un sorso acido, citrino, secco, tonico e piacevole. Incedere gustativo morbido, elegante, signorile ed aristocratico. Sviluppo palatale ritmato ed arioso che promette ancora lunga serbevolezza.

Annata 2010. Sempre più carico il colore giallo paglierino che si scorge nel bicchiere. Millesimo che conquista per la raffinata aromaticità che si percepisce al naso, in cui convergono segnali odorosi di tuberosa e di ciclamino e per la purezza di frutto, che evidenzia sentori di lime e di albicocca. Verve minerale. Silhouette cristallina. In bocca entra un sorso fresco e polputo, che incanta per il ritmo incalzante ed evoluto. Quadro gustativo incisivo, seducente e fascinoso. Vino propedeutico al suo varietale. Finale pervasivo.

Annata 2009. Giallo paglierino limpido e luminoso. Nettare odoroso di biancospino, di glicine, di tè, di pera, di banana e di erbe di campo. Impronta minerale infiltrante. Sontuoso l’impatto del sorso sulla lingua, permeato da prolungati eccessi tattili. Palato maturo, polposo, granitico e sapido. Lama acida e verticale. Esaltante il fraseggio finale che regala evoluzioni dinamiche, solide e vibranti, per una chiusura persistente e godibile al massimo. A distanza di otto anni non si riscontra nessun cedimento.

Annata 2008. Sempre più carico il colore giallo dorato che scruto nel bicchiere. Percezioni olfattive di primo acchito ricche di sentori fruttati di esoticità. Palesi ed impeccabili i risvolti aromatici, che evidenziano creptii di fiori macerati, di tiglio, di fieno e di miele di acacia. Lieve la nota ossidativa che si percepisce in sottofondo, che però non disturba affatto. Sulla lingua atterra un sorso ancora vivo e vegeto ed anche croccante, essenziale, delizioso e connotato da una bella freschezza di frutto. Sottile la vena minerale che esalta la bevibilità. Retrogusto ancora intatto e soddisfacente.

Annata 2007. Qui purtroppo non ci siamo affatto. Siamo giunti quasi al capolinea. Il vino è palesemente ossidato, quasi maderizzato. Forse anche per colpa del tappo, perché in genere la Falanghina riesce a sopportare anche più di dieci anni sul groppone. Comunque direi che in generale si è trattato di un’ottima verticale, con la sola defaillance dell’ultimo millesimo che può capitare. I vini di Guido Marsella in ogni caso si lasciano sempre preferire per la loro affidabilità.

Alla fine del pranzo e della degustazione ho notato lo stupore negli occhi da bambino del mio ospite, che credo abbia apprezzato molto tutto questo. Sole, mare, cibo, vino, ospitalità, accoglienza, premura, gentilezza ed altro ancora. Ebbene sì: questo è il Cilento! Peccato che debba andare via tra poco. Ciao.

Ristorante La Cantinella sul Mare - Marco Galetti pensieroso perche' deve lasciare il Cilento

Ristorante La Cantinella sul Mare – Marco Galetti pensieroso perche’ deve lasciare il Cilento

Ristorante La Cantinella sul Mare
Villammare di Vibonati (Sa) – Corso Italia, 129
Tel. 0973 365442 – Cell. 328 8266853
[email protected]
Aperto a pranzo e cena                                                                   

Azienda Guido Marsella
Via Marroni, 1 – Summonte (Av)
Tel. 0825 691005 Fax 0825 691942
[email protected]www.guidomarsella.com
Enologo: Guido Marsella – Ettari vitati di proprietà: 25
Bottiglie prodotte: 30.000 – Vitigni: fiano, greco e falanghina

 

3 Commenti

  1. Meno male che ogni tanto qualcuno si ricorda che questo ,almeno nell’intestazione ,rimane ancora un wine blog.Pensate solo per un attimo ad uno sciopero dei viticoltori che per un certo periodo si rifiutassero di mandare i loro vini a pizzaioli ,osti e ristoratori.Hai voglia a cantartela con le acrobazie mediatiche non c’è cibo che tenga senza il “nobile liquido”e qui mi gioco definitivamente la poca stima di cui mai ho goduto parlando esplicitamente dell’eleganza del bere e la prosaicità del “manducare”.Sarò di parte ma se davvero al gusto vogliamo educare dal vino bisogna cominciare e sopratutto non ce lo dobbiamo mai scordare che non è complementare ma secondo il mio modesto parere attore principale.FM.

  2. Lo sguardo stranito è alla ricerca di una posizione orizzontale dopo una verticale a pranzo, mentre il sole di luglio incombe in verticale su zucche milanesi e baffi cilentani, quanto alla Falanghina, anche un fuf orologio, (privo del senso del tatto palatale, che non sa percepire colori e profumi, che fa fatica a capire il senso dei bianchi con anni sulle spalle) un paio di volte al giorno azzecca l’ora eSATTA continuando a sperare che prima o poi arrivi l’ora di Melissa

  3. Ringrazio immensamente il ristorante La Cantinella sul mare e tutti coloro che hanno partecipato a questa degustazione!
    Grazie Mario per questa splendida sorpresa…non immaginavo che stavi riservando oltre al Fiano, anche la Falanghina! Ritengo che le uve del beneventano siano davvero straordinarie….lavorate con rispetto e passione otteniamo un ottimo prodotto!
    Grazie mille per l’articolo , i dettagli e le descrizioni in esso contenute.
    Spero di poter ringraziare tutti voi personalmente!
    A presto
    Guido Marsella

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