Le docg irpine nella Grande Distribuzione: la scelta di Cantine Di Marzo con linee dedicate


di Enrico Malgi

Le Cantine Di Marzo 1647 possono vantare alle spalle una lunga storia di successo iniziata proprio nell’anno 1647 per merito del capostipite Scipione Di Marzo che da San Paolo di Belsito, nel Nolano, si trasferì a Tufo in Irpinia, recando con sé barbatelle di un antico vitigno diffuso in alcuni territori della Campania e chiamato “Greco del Vesuvio”, che di lì a poco avrebbe piantato nel nuovo comprensorio di appartenenza. E da qual momento inizia il fortunato percorso di una varietà autoctona che col passare del tempo ha ricevuto molti consensi sia in Italia e sia all’estero e che poi è diventata famosa con l’appellativo di “Greco di Tufo”.

Una Cantina tra le più antiche della Campania e dell’Italia questa, che nel 2009 è passata sotto il controllo della famiglia Di Somma con Ferrante e Maria Giovanna, diretti discendenti dei Di Marzo.

Qui si continua a produrre un’ampia gamma di eccellenti etichette territoriali, sotto la consulenza enologica di Vincenzo Mercurio, che può disporre di ottimi vini locali, con in testa naturalmente il famoso Greco.

Tre linee diversificano e caratterizzano la produzione per la Gdo: Premium, Stemma e Palazzo. In un recente passato mi sono interessato esclusivamente del primo segmento, dedicato all’alta ristorazione e ad enoteche di prestigio, mentre adesso vi voglio parlare del secondo e terzo profilo, che si indirizzano prevalentemente verso la gdo, sempre mantenendo però una costante qualità produttiva. Tre più tre le bottiglie prodotte: Greco di Tufo, Fiano di Avellino ed Irpinia Aglianico, che si differenziano per l’ottimo rapporto qualità-prezzo. La serie Stemma, a parte gli scaffali della grande distribuzione, sta avendo un grosso successo negli Usa, mentre la linea Palazzo è venduta di più sul mercato italiano e distribuita con successo soprattutto in Lombardia, Piemonte e Toscana.

Controetichette vini Cantina Di Marzo 1647

Controetichette vini Cantina Di Marzo 1647

LINEA STEMMA:

Fiano di Avellino Docg 2018. Fiano coltivato nei comuni di Lapio e Montefalcione. Fermentazione alcolica e malolattica in vasche di acciaio a temperatura controllata. Decantazione a freddo e leggera filtrazione. Tasso alcolico di tredici gradi. Prezzo di uscita dalla Cantina 4,60 euro più iva. Se ne producono mediamente 15,000 bottiglie l’anno.

Alla vista si presenta un bel colore giallo paglierino lucente di gioventù. Bouquet molto intenso e complesso, che svela al naso i suoi ottimi profumi varietali, in cui prevalgono godibili respiri di pera, mela, nocciola, frutto della passione, mandarino, muschio, tiglio, gelsomino, acacia e fiori prataioli. In bocca arriva un sorso genuino, rinfrescante, sapido e deliziosamente delicato. Tattilità gioiosa, ariosa, polposa, elegante e perfino raffinata. Allungo finale fruttato e ben calibrato. Su piatti a base di pesce, carni bianche e formaggi freschi.

Greco di Tufo Docg 2019.  Greco in purezza. Fermentazione alcolica e malolattica in vasche di acciaio a temperatura controllata. Tenore alcolico di tredici gradi. Prezzo dalla Cantina di 4,60 euro più euro. Annualmente si producono 80.000 bottiglie.

Colore giallo paglierino carico e dorato. Al naso il vino è connotato da sentori fruttati di pesca gialla, nespola, pompelmo ed albicocca, intrecciati poi a suadenze di fiori d’arancio e macchia mediterranea. Impressioni olfattive minerali e sulfuree. Credenziali di spezie in sottofondo. Sorso intenso, fresco, vivace, gioviale, pulito e sapido. Grip scattante e dinamico. Ampiezza gustativa dotata di ottimo slancio. La chiusura è piacevolmente agrumata e pervasiva. In abbinamento a salmone, frutti di mare e verdure scottate.

Irpinia Aglianico Doc 2018. Aglianico al 100% coltivato a Tufo. Fermentazione alcolica e malolattica in vasche di acciaio a temperatura controllata. Sei mesi di sosta sulle fecce fini e poi imbottigliamento. Gradazione alcolica di tredici e mezzo. Prezzo dalla Cantina di 4,00 euro più iva. Bottiglie prodotte ogni anno 10.000

Cromatismo segnato da un colore rosso rubino brillante. Al naso salgono pregevoli profumi, che di prima istanza denotano fragranze di frutti di bosco e di spezie dolci. Successivamente si manifestano corroboranti intrecci floreali e balsamici. Palato disponibile ad accogliere un sorso caldo, morbido e dotato di compiacente freschezza e sapidità. Tannini in pensione anticipata. Gusto ben delineato e gradevole. Finale equilibrato e di buona persistenza. Su piatti di carne, formaggi semistagionati e salumi locali come la soppressata ed il capocollo.

 

LINEA PALAZZO:

Fiano di Avellino Docg 2018. Allevamento a Lapio e Montefalcione. Fermentazione alcolica e malolattica in vasche di acciaio. Tenore alcolico di tredici gradi. Prezzo di uscita dalla Cantina di 4,60 euro più iva. Bottiglie prodotte annualmente 15.000.

Nel bicchiere scruto un colore giallo paglierino cristallino e con riflessi verdolini. Naso allertato da profumi fruttati e floreali di buona sostanza. Sbuffi minerali. Speziatura leggibile. Sulla lingua plana un sorso gentile, affusolato, sensuale, soave, scorrevole, languido e pregevole, Gusto fresco, sapido, seducente, fruttato e succoso. Sensazioni palatali piacevoli, accattivanti e sensitive. Retroaroma agrumato e ammandorlato. Da spendere su un risotto allo zafferano e frittura di pesce di paranza.

Greco di Tufo Docg 2019. Soltanto Greco allevato nel comune di Tufo. Fermentazione alcolica e malolattica in vasche di acciaio. Alcolicità di tredici gradi. Prezzo di uscita dalla Cantina della bottiglia di 4,60 euro più iva. Se ne producono 80.000 pezzi l’anno.

Colore giallo paglierino con riflessi dorati. Al naso il vino si presenta complesso e bene impostato. Composite elargizioni fruttate di pesca gialla, mela cotogna e albicocca. Sentori di zagara e di macchia mediterranea. Sospiri minerali e di pietra focaia. Sorso sulfureo, fresco, sapido, sontuoso, aggraziato, ammaliante e carezzevole. Palato morbido, rotondo e stimolante, Finale contrassegnato da una vena agrumata. Da provare su piatti di mare, risotto alla pescatora e carni bianche.

Irpinia Aglianico Doc 2018. Aglianico al 100% coltivato a Tufo. Acciaio e vetro per la maturazione del vino, che poi riposa sulle fecce fini per sei mesi. Gradazione alcolica di tredici e mezzo. Prezzo di uscita dalla Cantina di 4,00 euro più iva. Diecimila le bottiglie prodotte ogni anno.

Colore rosso lampeggiante più purpureo che rubino. Ampio il crogiolo olfattivo, in cui il naso si tuffa per aspirare intensi e complessi profumi di ciliegia, prugna, ribes, mirtilli, viola e vegetali freschi. Refoli speziati. Sorso caldo, morbido e dotato di buona freschezza e sapidità. Anche qui i tannini risultano essere remissivi e vellutati. Pregnanza gustativa bene armonizzata in un contesto papillare estremamente godibile. Chiusura equilibrata e persistente. Da abbinare a carne rossa, formaggi semistagionati e tagliere di salumi locali, ma senza disprezzare una bella zuppa di pesce.

In conclusione si tratta senz’altro di buoni vini, anche senza raggiungere il plafond che caratterizza quelli della linea Premium. Ma teniamo presente che il prezzo è davvero conveniente al massimo in rapporto all’intrinseca qualità. I bianchi sono meno strutturati rispetto alla tipologia, ma certamente più pronti e beverini e comunque mantengono inalterata la loro apprezzabile caratteristica territoriale. I rossi di Aglianico, invece, si fanno preferire per la moderata alcolicità e, soprattutto, per la trama tannica morbida e gentile. Questo significa che chi è abituato a beve un bicchiere a pranzo e a cena, se non di più, se lo può tranquillamente permettere.

Sede a Tufo (Av) – Via Gaetano Di Marzo, 2
Tel. 0825 998022 – Fax 0825 998383
[email protected]www.cantinedimarzo.it
Enologo: Vincenzo Mercurio
Ettari vitati di proprietà: 20 – Bottiglie prodotte: 180.000
Vitigni: Aglianico, Greco e Fiano.