Vini Colle Picchioni – Nuove annate
di Enrico Malgi
I Castelli Romani, collocati sui Colli Albani a pochi chilometri dalla capitale a sud-est, hanno sempre emanato un fascino del tutto particolare e di conseguenza hanno saputo esercitare una grande attrazione turistica e paesaggistica. Tra le attrattive più importanti di questo territorio è da annoverare anche una florida viticoltura, che qui è di casa fin dal tempo dell’antica Roma e che per fortuna è stata perpetuata fino ai giorni nostri attraverso una coltivazione di vitigni, in maggioranza alloctoni.
Un’azienda locale all’avanguardia è quella di Colle Picchioni di Frattocchie di Marino, fondata alla fine degli anni ’60 da Paola Di Mauro ed i cui discendenti hanno continuato a produrre ottime bottiglie di vino senza soluzione di continuità fin dal 1976. Da qualche anno l’azienda è guidata da Valerio Di Mauro, nipote di Paola, insieme con la moglie Laia.
Otto le bottiglie aziendali elaborate (quattro di bianchi, tre di rossi ed una di rosato), di cui in questi giorni ho avuto l’occasione di assaggiare le nuove annate.
Mèva Bianco Lazio Igp 2024. Preponderanza di Malvasia Bianca maturata in acciaio. Gradazione alcolica di undici e mezzo. Prezzo finale di 11,00 euro.
Nel calice sfavilla un brillante e giovane colore giallo paglierino. Dal calibrato bouquet si sprigionano eclettici e pervicaci profumi di pesca bianca, pera spadona, albicocca, mandorla, banana, litchi, lavanda, mughetto, zagara, timo, salvia, muschio e proposizioni speziate. In bocca esordisce un sorso bello fresco ed aromatico, morbido e vellutato, setoso e pulito, cristallino e sinuoso, sapido ed arrotondato, elegante e fruttato. Contatto palatale appassionato, sontuoso, godibile, aggraziato, gentile, languido, delizioso, raffinato, dinamico e molto gradevole. Affondo finale edonistico e leggermente ammandorlato. Da bere giovane su un risotto con gamberi e latticini freschi.
Donna Paola Bianco Lazio Igp 2024. Blend di Malvasia Puntinata e Semillon. Maturazione in acciaio. Gradazione alcolica di dodici e mezzo. Prezzo finale di 13,50 euro. Vino dedicato alla fondatrice.
Alla vista si appalesa un fulgido colore giallo paglierino riflesso di lampi verdolini. Dotazione aromatica ricca di una serie di ottime fragranze, che rimembrano in successione la clementina, l’albicocca, la mela fuji, la pera kaiser l’uva spina, la papaya, il kiwi, l’ananas, il mango, la magnolia, la mimosa, gradevoli sentori di macchia mediterranea e sfiziosità speziate. La ricettiva bocca accoglie un sorso scorrevole, teso, balsamico aromatico, sapido, glicerico, arioso, accattivante, elegante, incisivo, rotondo, affascinante, seducente, essenziale ma non scarnificato e dotato comunque di un corpo affusolato, agile e lineare. Chiusura appagante. Da preferire su un piatto di vermicelli a vongole e cozze al gratin.
Le Vignole Bianco Lazio Igp 2021. Blend di Sauvignon Blanc e Malvasia del Lazio. Macerazione sulle bucce e poi affinamento in barrique di rovere francese di secondo e terzo passaggio per un anno. Tasso alcolico di tredici gradi. Prezzo finale di 18,00 euro.
Nel calice serpeggia un goliardico colore giallo paglierino lucente. Crogiolo di notevole interesse, laddove un naso molto attento e curioso ci si immerge andando alla ricerca di variegati profumi da fiutare. In complesso si evidenziano echi di banana, mango, pompelmo, frutto della passione, albicocca, mela cotogna, melone bianco, ginestra, gelsomino, bosso, finocchietto selvatico, acacia, capperi, zafferano e cadenze idrocarburiche. L’impatto del sorso sulla lingua si rivela tagliente, elegante, morbido, minerale, fruttato, sensuale, setoso, gentile, balsamico e godibile. Non è stato ancora raggiunto lo zenit. Scatto finale epicureo. Da abbinare ad un piatto di cacio e pepe e carne bianca.
Hèkos Chardonnay Lazio Igp 2024. Soltanto Chardonnay maturato in acciaio per sei mesi. Gradazione alcolica di dodici e mezzo. Prezzo finale di 19,50 euro.
Occhi attenti scrutano nel calice un solare, intenso ed appariscente colore giallo paglierino. Sontuoso ed affabulatore il bouquet, dal quale si sprigionano in primis elegiaci profumi fruttati di agrumi, mela verde, cantalupo, nocciola, mandorla tostata, mango e banana. Subito dopo si fa largo un pot pourri di aromi che riguardano la ginestra, l’acacia, la camomilla, la menta e minuzie speziate. Approccio palatale succoso, fresco, minerale, morbido, elegante, raffinato, fine, balsamico, sapido, soave e gioioso, Sorso irresistibile, ben ritmato, infiltrante, reattivo e fascinoso. Ne avrà ancora per alcuni anni. Finale estremamente intrigante. Da consumare su un risotto ai frutti di mare e baccalà mantecato.
Hèkos Franc Rosato Lazio Igp 2024. Cabernet Franc in purezza affinato in acciaio. Tenore alcolico di dodici gradi. Prezzo finale di 22,00 euro.
Alla vista si materializza un brillante e sontuoso colore rosato cerasuolo. Al naso salgono copiosi, stuzzicanti e complessi effluvi, il cui l’incipit è portatore di capillari credenziali fruttate di amarena, melagrana, chinotto, pompelmo rosa, fragola, mirtilli e ribes. Di concerto emergono poi godibili costumanze di violetta, iris, peonia, genziana, erbe aromatiche e pertinenze speziate. Attacco in bocca decisamente fresco, morbido, sapido, aggraziato, vellutato, fine, raffinato e sicuramente armonico nel suo perfetto equilibrio gustativo. Sorso arrotondato, suadente e stimolante. Silhouette snella, agile, elegante, intrigante, ariosa e ben calibrata. Allungo finale palpitante. L’ho provato su fette di carne di maiale con insalata mista, rotoli di melanzane imbottite e pizzette ed è stato perfetto.
Mèva Merlot Lazio Igp 2024. Merlot al 100% maturato in acciaio. Alcolicità di tredici gradi. Prezzo finale di 12,00 euro.
Pregevole il limpido e smagliante colore rosso rubino attraversato da giovani riflessi violacei. Lo spettro aromatico si accosta al naso con nonchalance, rilasciando subito un’esplosione di compiacenti essenze fruttate di marasca, susina nera, lamponi, fragoline di bosco, cassis, mora e mirtilli, intersecate intimamente poi ad umori floreali di viola, rosa e peonia ed a sentori di timo, radici, terra umida, funghi, cannella e zenzero. In bocca fa il suo ingresso un sorso avvolgente, fresco, morbido, secco, elegante, schietto, incisivo, accondiscendente, plastico, aristocratico, elegante e bene articolato. Trama tannica affusolata. Buona la potenzialità di serbevolezza. Retroaroma molto gradevole. Da provare su una frittata di pasta e tagliere di salumi.
Perlaia Rosso Lazio Igp 2024. Blend di Merlot, Cabernet Sauvignon e Sangiovese. Maturazione in acciaio e poi passaggio in barriques per due mesi. Tasso alcolico di tredici gradi. Prezzo finale di 14,00 euro.
Nel calice si intravede uno scintillante colore rubino, sfaccettato di schizzi violacei. Bouquet ben calibrato, da cui si espandono voluttuosi aromi di tanta buona roba. In prima istanza il registro fruttato pretende a giusta ragione la primogenitura e così un naso ben consapevole non si oppone affatto. Ed ecco allora emergere subito caratteristici profumi di amarena, carruba, scorza d’arancia, fragola, lamponi ed echi di piccole drupe del sottobosco. In prosieguo risaltano sbuffi di viola mammola, menta piperita, eucalipto, peperone verde, foglia di pomodoro e proposizioni speziate e terziarie. In bocca entra un sorso sempre ben fruttato, balsamico, setoso, sapido, teso, pulito, prezioso, elegante, bello morbido e ben ricamato. Tannini ottimamente bilanciati. Coté intrigante e fine. Allure aristocratica. Longevità a lungo raggio. Finisce su note prevalentemente edonistiche. Da abbinare ad un piatto di pasta al ragù e tagliata di carne arrosto.
Il Vassallo Rosso Lazio Igp 2021. Classico taglio bordolese di Merlot, Cabernet Sauvignon e Cabernet Franc. Maturazione in acciaio e poi passaggio in barriques per un anno. Affinamento in boccia per due anni. Tenore alcolico di quattordici gradi. Prezzo finale di 27,00 euro.
Livrea cromatica ottimamente sfaccettata da uno sfavillante colore rosso rubino carico tendente al granato. Il crogiolo diventa geloso custode di un accumulo di accattivanti profumi, che subito vanno lancia in resta all’attacco di in naso particolarmente disponibile alla bisogna. Copiose e multiformi le percezioni olfattive, che in prima istanza identificano pregevoli afflati di tanta buona frutta rossa: ciliegia, prugna, fragola, lamponi, uva, bacche di goji, cassis, more e mirtilli. In appresso spiccano giocosità di fiori rossi, sentori di macchia mediterranea, svolazzi speziati e credenziali terziarie. Attacco in bocca polposo, profondo, intenso, voluminoso, strutturato, complesso, comunicativo, fresco, morbido, sapido, espressivo e raffinato. Tannini ammansiti. Legno ben dosato. Longevità tutta da scoprire. Retroaroma paradisiaco. Un grande vino davvero, che sfoggia personalità, potenza, estrazione ed un’ottima progressione gustativa. Da abbinare ad un piatto di gnocchi alla romana, abbacchio e pecorino.
In definitiva si tratta di un’ottima batteria di vini, prodotti soprattutto con vitigni di origine francese e venduti a prezzi molto contenuti. Valerio Di Mauro è un giovane appassionato e molto capace e che, sulla scorta della sua esperienza professionale, ha saputo imprimere un’impronta aziendale molto valida.
Colle Picchioni
Via Collepicchione, 46 – Frattocchie di Marino (RM)
Cell. 333 1963261 – [email protected] – www.collepicchioni.it
Enologo: Valerio Di Mauro
Ettari vitati: 4 di proprietà e 10 in affitto
Bottiglie prodotte: dalle 70.000 alle 100.000 l’anno
Vitigni: Cesanese, Sangiovese, Cabernet Sauvignon e Franc, Merlot, Semillon, Sauvignon Blanc e Malvasia del Lazio
Scheda del 16 novembre 2020

Vini Colle Picchioni
di Enrico Malgi
Oggi facciamo tappa nel Lazio, la cui produzione vitivinicola è stata spesso oggetto di un’errata discriminazione per quanto riguarda la qualità dei vini. Armando e Valerio Di Mauro sono i titolari dell’azienda Colle Picchioni di Marino e rispettivamente figlio e nipote di quella Paola Di Mauro che negli anni ’70 divenne famosa negli USA come la Big Mama del vino italiano e tra le prime ad aderire all’Associazione Nazionale Donne del Vino. All’azienda collabora anche la moglie di Valerio, la signora Laia Storbeck di origini catalane-teutoniche. Ottima la produzione, di cui ho assaggiato sei etichette connotate da prezzi davvero convenienti.
Mèva Lazio Bianco Igp 2019. Prevalenza di Malvasia del Lazio, lavorata soltanto in acciaio e vetro. Tasso alcolico di dodici gradi. Prezzo finale intorno ai 7,00 euro.
Colore giallo paglierino splendente e rimandi verdolini. Bouquet di frutta fresca: albicocca, pesca, mela, pera, litchi, maracujà, ananas e papaya. Ancora lavanda, glicine, zagara e muschio. Calibrati i sospiri speziati. In bocca sorso fresco e penetrante, morbido, elegante e vivace, cristallino. Ancora frutta al palato con finale setoso e seducente. Su un piatto di linguine ai ricci di mare e carne bianca.
Donna Paola Bianco del Lazio Igp 2019. Blend di Malvasia Puntinata e Semillon. Maturazione in acciaio. Tenore alcolico di dodici gradi. Prezzo finale di 11,00 euro. Vino ovviamente dedicato a nonna Paola.
La Malvasia Puntinata o del Lazio, diversa da quella di Candia che pure si usa sul territorio, è la stessa cosa ed è coltivata soprattutto nella zona di Marino.
Giallo paglierino lucente, mentre la fragranza olfattiva è intensamente supportata da profumi di agrumi, pesca bianca, albicocca, papaya, kiwi, ananas, mango, zagara e macchia mediterranea. Suadenze floreali. In bocca sorso fresco, balsamico aromatico e goduriosamente fruttato. Beva bella scorrevole, sapida, avvolgente e dinamica, per un gusto seducente, ammaliante e ficcante. Chiusura rinfrescante ed accattivante. Da preferire su un risotto ai frutti di mare e cozze al gratin.
Le Vignole Lazio Bianco Igp 2016. Blend di Sauvignon Blanc e Malvasia del Lazio. Macerazione sulle bucce e poi affinamento in barrique di rovere francese di secondo e terzo passaggio per un anno. Gradazione alcolica di dodici e mezzo. Prezzo finale di 13,00 euro.
Alla vista si presenta un colore giallo dorato brillante. Pompelmo, frutto della passione, mango, banana, mela cotogna e bucce di limone sono i principali e caratteristici precursori . In appresso profumi di ginestra, bosso, fiori di acacia, capperi, timo, zafferano e vaniglia. Note idrocarburiche. Sorso sensitivo, morbido, minerale, sapido, fruttato, fresco e giocoso. Progressione palatale sensuale, setosa e profonda. Lo zenit è ancora lontano. Retroaroma aggraziato e persistente. Da provare su un’orata al forno e/o su un tagliere di formaggi non troppo stagionati.
Mèva Lazio Rosso Igp 2019. Soltanto Cesanese. Maturazione in acciaio e vetro. Gradazione alcolica di tredici e mezzo. Prezzo finale di 7,00 euro.
Colore rosso rubino limpido, con giovani riflessi violacei. Lo spettro aromatico esibisce in primis sentori di frutta fresca a bacca rossa come la ciliegia, la prugna e la mora, intersecati intimamente a richiami floreali di viola, rosa e peonia. Frammenti speziati. Pregevoli le credenziali di radici, terra umida e funghi. In bocca entra un sorso fresco, morbido, elegante, molto piacevole ed accondiscendente. Trama tannica sostenuta, ma bene integrata. Beva immediata e godibile. Buona la struttura e la corposità. Retroaroma gradevole. Da provare su carni rosse e bianche e salumi.

Controetichette vini Colle Piccchioni
Perlaia Lazio Rosso Igp 2018. Blend di Merlot, Cabernet Sauvignon e Sangiovese. Lavorazione in acciaio e poi leggero passaggio in barriques. Gradazione alcolica di dodici e mezzo. Prezzo finale di 11,00 euro.
Rosso rubino scintillante, con lieve apparenze violacee. All’olfatto si presenta per la rivista un vino di ottima caratura, che rilascia subito eterei profumi fruttati di amarena e di sottobosco. Calibrati gli sbuffi di viola mammola e di carruba. Echi vegetali. Sottofondo speziato. Sorso balsamico puramente fruttato, setoso, sapido e teso. Gusto pulito, prezioso, elegante e bello morbido. Tannini evoluti e ben bilanciati. Silhouette intrigante e fine. Allure aristocratica. Buona capacità di invecchiamento. Finisce su note prevalentemente edonistiche. Da associare sia a piatti di terra e sia a quelli di mare con pomodoro.
Il Vassallo Lazio Rosso Igp 2016. Blend di Merlot, Cabernet Sauvignon e Franc. Classico taglio bordolese che abbraccia sia il Médoc girondino (i due Cabernet) che il Libournais sulla destra della Dordogna (il Merlot). Affinamento in barriques di rovere francese di media tostatura e di secondo passaggio per un anno. Tasso alcolico di tredici gradi. Prezzo finale di 22,00 euro.
Colore rosso rubino intenso e sfavillante. Approccio aromatico di grande impatto olfattivo e che sfoggia variegati profumi: visciola, prugna, mirtilli, more, ribes e lamponi. Sospiri floreali. Modulazioni speziate di noce moscata, chiodi di garofano, cardamomo, zenzero e pepe nero. Note terziarie di liquirizia, caffè, cioccolato fondente, tabacco, china, eucalipto e goudron. In bocca esordisce un sorso potente, sapido, strutturato e morbido. Spalla acida. Tannini ben risolti. Timbro gustativo intenso, espressivo, profondo, dinamico e raffinato. Serbevolezza a lunga scadenza. Chiusura persistente e bene impostata. Su carni rosse e formaggi stagionati.
Gran bella batteria di vini davvero.
Sede a Marino (Rm) – Via Collepicchione, 46
Cell. 333 1963261 – [email protected] – www.collepicchioni.it
Enologi: Armando e Valerio Di Mauro
Ettari vitati: 4 di proprietà e 10 in affitto.
Bottiglie prodotte: dalla 70.000 alle 100.000 all’anno
Vitigni: Cesanese, Sangiovese, Cabernet Sauvignon e Franc, Merlot, Malvasia del Lazio, Semillon e Sauvignon Blanc.





Fa piacere che ogni tanto sconfina anche nel Lazio doctor Malgi !Territorio molto vocato ma troppo spesso un po’ bistrattato.Non è certo il caso di questa cantina ormai storica che ha avuto il merito di aver introdotto per primi vitigni internazionali che come ha potuto constatare danno ottimi risultati.Ad maiora e a presto da FRANCESCO
Ciao Francesco, sono d’accordo con te e l’ho pure ribadito nel mio precedente servizio che la viticoltura laziale è spesso sottovalutata, pur possedendo ottime potenzialità di crescita. L’unico problema è rappresentato da una marcata carenza di vitigni autoctoni, ma questo viene compensato da specie varietali di origine francese che qui si sono perfettamente acclimatate, diventando di fatto stanziali. L’esempio di Colle Picchioni è emblematico a questo riguardo.