Vini Foradori, le nuove annate


Vini Foradori

Vini Foradori

di Enrico Malgi

Quando si parla di Foradori ci si riferisce ad un’azienda vinicola storica che fin dal 1939, anno di acquisizione da parte di Vittorio Foradori dell’azienda agricola locale fondata nel 1901, si identifica con la regione del Trentino di cui è senza alcun dubbio portabandiera. Come pure si può definire vessillifera del Teroldego della Piana Rotaliana, visto che questo vitigno rappresenta l’80% dell’intera produzione aziendale.

Dopo la scomparsa di Rainer Zierock avvenuta nel 2009 l’azienda è gestita dai tre figli Emilio, Myrtha e Theo, che operano come quarta generazione sotto l’occhio vigile di mamma Elisabetta Foradori. Viticoltura certificata Demeter dal 2009 e biodinamica dal 2002.

Tre ottimi rossi sono stati oggetto della mia recente degustazione.

Controetichette vini Foradori

Controetichette vini Foradori

Lezèr Rosso Vigneti delle Dolomiti Igt 2021. Blend di Teroldego al 68% e restante 32% di altre varietà a bacca rossa. Affinamento per quattro mesi in vasche di cemento, botti di legno ed anfore di terracotta. Gradazione alcolica di dodici e mezzo. Prezzo finale di 14,00 euro. Bottiglie prodotte numero 50.000.

Si tratta certamente di un vino molto singolare, a cominciare dal colore, oltre che dal metodo di vinificazione, che è segnato da un cromatismo rosso-rosato, simile ad un clairet girondino. Bouquet esemplare per una sua perfetta composizione aulica, che esprime in primis valori fruttati di drupe rosse della pianta e del sottobosco in egual misura. Anche sospiri floreali e vegetali reclamano poi la loro parte. In bocca il sorso è portatore di un ottimo appeal e di un gusto semplice, ma niente affatto banale ed è poi dissetante, succoso, beverino, fresco, fragrante, goloso, speziato ed elegante. Silhouette snella, divertente, giovane ed affascinante. Da bere giovane. Il finale è giustamente appagante. Con che lo abbiniamo? Direi con un bel tagliere di salumi del Trentino, come la carne salada, la luganega e la mortandela affumicata.

Azienda Foradori Vino Lezer

Azienda Foradori Vino Lezer

Morei Teroldego Vigneti delle Dolomiti Igt 2020. Soltanto Teroldego fermentato ed affinato in anfore per otto mesi. Gradazione alcolica di tredici gradi. Prezzo finale di 28,00 euro. Bottiglie prodotte numero 10.000.

Morei in dialetto trentino vuol dire “moro” ed il colore che risalta nel bicchiere è proprio così: scuro, denso e lampeggiante di porpora ai margini. Dall’ampio crogiolo si espandono voluttuosi e variegati profumi di ciliegia, prugna, mandorla, sottobosco, erbe aromatiche, fiori rossi, spezie dolci, rabarbaro, balsamo, liquirizia, tartufo nero, cuoio e china per la gioia di un naso molto soddisfatto. Impatto del sorso sulla lingua avvolgente, decisamente intenso, profondo, ottimamente strutturato, secco, tagliente e glicerico. Tannini affusolati e compositi. Percezione tattile rotonda, sapida, equilibrata, affascinante, sontuosa e dinamica. Resisterà al tempo che passa ancora per molti anni. Chiusura persistente ed edonistica. Da spendere su un piatto di pasta al ragù, tagliata di carne arrosto e formaggi stagionati trentini.

Granato Teroldego Vigneti delle Dolomiti Igt 2019. Teroldego in purezza fermentato in grandi tini aperti e poi maturato per quindici mesi in botte. Tenore alcolico di tredici gradi. Prezzo finale intorno ai 50,00 euro. Bottiglie prodotte numero 20.000.

Bicchiere tinto da un colore rosso rubino fittamente concentrato ed appena scalfito da ordinate striature purpuree. Spettro aromatico depositario di innumerevoli ed irradianti nuances, con in prima fila una pletorica scorta fruttata di amarena, cassis, mirtilli, lamponi, fragole, mela e nocciola. Raffinati gli input floreali e vegetali di iris, sambuco, violetta, salvia, menta, aneto e timo, abbracciati a sentori speziati e terziari di noce moscata, chiodi di garofano, pepe nero, tabacco, cioccolato fondente, mandorla tostata, grafite e catrame. Bocca sensitiva, concreta, coerente, misurata, succosa, fresca, pepata e fruttata. Trama tannica imperiale. Granitica la sensazione palatale così personalizzata, carnosa, vitale, polposa, golosa, arrotondata, armonica e mineralizzata. Longevità a lunga durata. Fraseggio finale imperioso. Grande vino davvero da abbinare agli strutturati piatti della terragna cucina trentina.

Vini straordinariamente eccellenti, che possiedono il pregio di stupire sempre e che fanno risaltare il vocato e privilegiato territorio rotaliano, una vera chicca incastonata nel vasto panorama vitivinicolo italiano.

 

Azienda Agricola Foradori

Via Damiano Chiesa, 1 Mezzolombardo (Tn)

Tel. 0461 601046

[email protected]www.agricolaforadori.com

Enologo: Emilio Zierock (figlio di Elisabetta Foradori)

Bottiglie prodotte: 160.000

Vitigni: Teroldego, Nosiola, Pinot Grigio e Manzoni Bianco.

2 Commenti

  1. Assaggiati lunedì scorso ad una delle manifestazioni più interessanti che si tengono a Roma intorno ai vini naturali nonchè triple A(Agricoltori Artigiani Artisti)grazie a Terra Viva distributore tra i più illuminati di queste tipologie.Foradori giustamente vuol dire Teroldego della piana Rotaliana vitigno rilanciato propio da loro . PS Elisabetta la ricorderò sempre con un fascio di salici legato alla cintola nell’atto di legare le viti(soppiantati oggi da legacci meccanizzati ma biodegradabili) in Senza Trucco film cult su quattro grandissime donne del buon vino ottenuto senza interventi invasivi sia in agricoltura che in vinificazione.Ad maiora da FM

  2. Sempre pronto ed erudito il caro Francesco. Si è vero il binomio Teroldego-Elisabetta Foradori è imprescindibile. A qualcuno può piacere ad altri no, però resta sempre ferma questa verità incontrovertibile. D’altra parte il Trentino rispetto all’Alto Adige non possiede grandi vitigni a bacca bianca, a parte la Nosiola che è più incline all’appassimento (vedi il Vino Santo) e sul versante rossista si difende con l’unico vitigno autoctono a bacca rossa e poco più.

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