Vini Leone De Castris – Nuove annate


Vini Leone De Castris

Vini Leone De Castris

di Enrico Malgi

La storica azienda salentina Leone De Castris sforna ogni anno numerose bottiglie di vino, sempre contraddistinte da un ottimo livello qualitativo. Come di consueto, anche questa volta sono stato deputato ad assaggiarne sei di nuove annate, cinque di rossi ed una sola di bianco.

Controetichette vini Leone De Castris

Controetichette vini Leone De Castris

Donna Lisa Malvasia Bianca Salento Igt 2020. Malvasia bianca in purezza. Maturazione per il 70% in acciaio ed il restante 30%in barriques per sei mesi. Affinamento in vetro per altri sei mesi. Gradazione alcolica di tredici e mezzo. Prezzo finale di 20,00 euro.

Donna Lisa Malvasia bianca Salento Igt 2022 Leone De Castris

Donna Lisa Malvasia bianca Salento Igt 2022 Leone De Castris

 

Nel calice sfavilla un bel colore giallo carico. Il naso si tuffa subito senza paracadute nel crogiolo, dal quale emergono in primis ricche sensazioni fruttate di nocciola, mandorla, clementina, pesca bianca, pera coscia, albicocca, papaya, banana, litchi e frutto della passione, seguite da profumi floreali di lavanda, zagara e glicine, da costumanze di macchia mediterranea e da umori di spezie orientali. In ultimo ecco poi evidenziarsi essenze burrose e parzialmente e piacevolmente fumé. Attacco in bocca bello fresco ed aromatico, sinuoso e sapido, vivace e morbido, elegante e vellutato. Contatto tattile cristallino, pulito, intrigante, sontuoso, raffinato ed aggraziato. Finale estremamente godibile e leggermente ammandorlato. Da deliziarsi su un bel risotto al radicchio e carne bianca.

Il Lemos Susumaniello Salento Igt 2022. Soltanto Susumaniello vendemmiato a fine settembre. Maturazione per due mesi in acciaio e poi affinamento in boccia per ulteriori due mesi. Gradazione alcolica di tredici e mezzo. Prezzo finale di 12,50 euro.

Il Lemos Susumaniello Salento Igt 2022 Leone De Castris

Il Lemos Susumaniello Salento Igt 2022 Leone De Castris

Ecco qui un vino, tratto da un vitigno autoctono salentino raro e minimale, che a me piace molto per molteplici motivi.

Il cromatismo che traspare nel bicchiere è bello carico e splendente di un rosso fuoco, perché il vino possiede un’elevata concentrazione di antociani. Bouquet densamente profumato di prorompenti aromi fruttati della pianta e del sottobosco, a cui si agganciano poi evolutive effusioni floreali di rosso vestite. Cadenze vegetali di erbe aromatiche ed espansioni speziate vanno poi a completare l’ampio quadro olfattivo. Approccio palatale avvolgente, secco, morbido, confortante, seducente, strutturato, tagliente, sapido, ecumenico, arrotondato, pervasivo ed ottimamente strutturato. Trama tannica fine e ben calibrata. Buona la serbevolezza. Scatto finale persistente e gioioso. Perfetto su un piatto di pasta e ceci e baccalà in umido.

Villa Santera Primitivo Salento Igt 2022. Primitivo al 100% vendemmiato ad inizio di settembre. Maturazione per due mesi in acciaio ed altrettanto in bottiglia. Tasso alcolico di quindici gradi. Prezzo finale di 12,50 euro.

alla vista si appalesa un interessante e fulgido colore rosso rubino riflesso di lampi purpurei. Il profilo aromatico mette subito in evidenza significativi profumi fruttati di ciliegia ferrovia, prugna, fragoline di bosco e mirtilli, agganciati poi da voluttuose nuances floreali e vegetali ed a minimali sentori speziati. Sulla lingua impatta un sorso gradevolmente attraente, accondiscendente, morbido, teso, sapido, goliardico, ottimamente modulato, elegante e rotondeggiante. Trama tannica aristocratica e ben rifinita.   Allure in perfetta souplesse. Buona la serbevolezza. Chiusura certamente godibile. Da preferire su una zuppa di legumi e capocollo di Martina Franca.

Villa Santera Primitivo di Manduria Doc 2022. Solo Primitivo, le cui uve sono state raccolte ad inizio di settembre. Affinamento per tre mesi. Tenore alcolico di quindici gradi. Prezzo finale di 14,70 euro.

Calice tinto da un solare colore rosso rubino giovane e scintillante. Dal sensitivo, invitante ed ampio bouquet si espandono voluttuosi, generosi e variegati aromi di marasca, susina nera, fragoline di bosco, ribes, mirtilli, more, fichi, mandorle, uva passa, funghi, fiori rossi, erbe officinali, cannella e liquirizia.  In bocca penetra un sorso ben calibrato, infiltrante, voluminoso, complesso, strutturato e materico. Tannini belli morbidi ed affusolati come da copione. Ottima la spalla acida, che alimenta un’ottima freschezza per tutto il cavo orale. Gusto tonico, seducente, glicerico, sfaccettato, equilibrato, elegante e dinamico. Affondo finale su note lunghe, persistenti e godibili. Da provare su un piatto di pasta al sugo e caprini non molto stagionati.

Elo Veni Negroamaro Salento Igt 2022. Negroamaro in purezza vendemmiato a fine settembre. Affinamento per due mesi in acciaio e poi elevazione in vetro per altri due mesi. Alcolicità di quattordici gradi. Prezzo finale di 11,90 euro.

Colore rosso rubino screziato di giovani riflessi violacei. Spettro aromatico riccamente dotato di varietali e sospirose fragranze fruttate di amarena, fico salentino e drupe del sottobosco e poi sostenuto anche da cadenze floreali di violetta e da calibrati sentori di erbe prettamente mediterranee. Approccio palatale massimamente fresco e morbido, gentile e suadente, armonico e sapido, elegante e fascinoso, intrigante e garbato. In appresso si delineano percezioni tattili vivaci, stuzzicanti, rotonde e polpose, che fanno da prodromo ad una chiusura dinamica, aristocratica e goduriosa. Longevità tutta da scoprire. Da abbinare a carne rossa e bianca ed anche ad una bella zuppa di pesce alla gallipolina.

Donna Lisa Salice Salentino Negroamaro Riserva Doc 2019. Negroamaro in purezza vendemmiato a fine settembre. Maturazione per un anno e mezzo in barriques e poi affinamento in boccia per sei mesi. Gradazione alcolica di quattordici e mezzo. Prezzo finale di 33,00 euro.

Livrea colorata da uno splendente colore rosso rubino vivo. Piglio aromatico intensamente affastellato da complessi e molteplici profumi, che come incipit evocano goduriose folate di tanta buona frutta fresca: visciola, prugna, mandorla, carruba, mirtilli, ribes e more. In appresso il naso riesce ad aspirare gioiosi afflati di violetta, garofano, ciclamino, timo, menta, tè verde, noce moscata, chiodi di garofano, pepe rosa, zenzero e vezzi terziari di ottima caratura. Bocca ricettiva e pregnante di straordinaria purezza, che accoglie un sorso caldo, avvolgente, arioso, opulento, maestoso, strutturato, balsamico, tonico, solido, sontuoso, tagliente, irradiante e vibrante di energia. Trama tannica dolcemente remissiva. Tensione gustativa plastica, aristocratica, vellutata, rotonda, equilibrata, sapida e dinamica. Frutto croccante. Longevità a lunga scadenza. Da preferire sulla tipica cucina terragna pugliese.

Una batteria di vini sempre piacevole da assaggiare e che non delude mai le aspettative, a conferma che il marchio di Leone De Castris è sinonimo di piena affidabilità e di ottima garanzia. Senza dimenticare poi che in generale i prezzi finali risultano sempre molto convenienti.

 

Sede a Salice Salentino (Le) – Via Senatore De Castris, 26
Tel. 0882 731112 – Fax 0882 731114

[email protected] – www.leonedecastris.com

Enologo: Matteo Esposito – Consulente esterno Riccardo Cotarella
Ettari vitati di proprietà: 300 – Bottiglie prodotte: 2.500.000
Vitigni: Negroamaro, Primitivo, Malvasia nera e bianca, Susumaniello, Fiano, Verdeca, Chardonnay e Sauvignon blanc. 

 

Scheda del 14 marzo 2023

Vini Leone De Castris

Vini Leone De Castris

di Enrico Malgi

In Puglia insistono grandi aziende vitivinicole che esprimono una visione perfettamente territoriale attraverso la produzione di vini di assoluta eccellenza, frutto per lo più di vitigni autoctoni e connotati da prezzi davvero convenienti.

Tra queste spicca quella di Leone De Castris di Salice Salentino, che occupa sicuramente una prestigiosa posizione di primo piano in ambito regionale ma anche nazionale, perché fa parte della storia pugliese e salentina fin dal 1665, produce un’alta quantità di ottime bottiglie ed è proprietaria di 300 ettari vitati. E poi, come vedremo dopo, è considerata la prima azienda che ha prodotto il vino rosato in Italia.

Ecco qui otto etichette di nuove annate appena messe in commercio che ho degustato. Si tratta di due vini bianchi, quattro rosati, uno spumante rosato ed un rosso.

Controetichette vini Leone De Castris

Controetichette vini Leone De Castris

Messapia Verdeca Salento Igt 2022. Verdeca in purezza vendemmiata a fine agosto. Maturazione in acciaio per tre mesi e poi affinamento in vetro per un mese. Tasso alcolico di dodici gradi. Prezzo finale di 10,90 euro.

Allo stato l’effetto cromatico si presenta con un trasparente colore giallo paglierino attraversato da giovani lampi verde clorofilla come da copione. Interessante e promiscuo il bouquet, dal quale si sprigionano tout court piacevoli connotazioni fruttate di clementina, pera, nespola, pesca bianca, melone bianco, bergamotto ed ananas. Intrecci olfattivi di biancospino, giglio, sambuco, mirto, timo e menta, insieme a rarefazioni speziate che contribuiscono ad alimentare considerevolmente tutto lo spettro aromatico. Un sorso fresco, sapido, gentile, affabulatore, soave, cristallino, leggiadro, morbido, elegante, aggraziato e seducente stuzzica tutto il palato. Scatto finale giocoso. Da provare su piatti di mare senza pomodoro e carne bianca.

Angiò Fiano Salento Igt 2022. Soltanto Fiano, le cui uve sono state raccolte tra la fine di agosto e l’inizio di settembre. Sei i mesi di affinamento tra acciaio e boccia. Gradazione alcolica di tredici e mezzo. Prezzo finale di 11,90.

Nel bicchiere risalta uno splendente colore giallo paglierino appena venato da riflessi verdognoli. Piglio olfattivo costellato di pregevoli umori fruttati, floreali e vegetali di ottima caratura. In evidenza si riscontrano nuances di mela, pesca gialla, albicocca, susina, nocciola, mandorla, papaya, ginestra, zagara ed erbe aromatiche. Reminiscenze speziate. In bocca perviene un sorso tagliente, glicerico, sapido, sinuoso, vivace, succoso, carezzevole. delizioso e sospiroso. Coté scattante, reattivo, fascinoso, seducente, intrigante e ben ritmato. Movenze dinamiche. Buona la serbevolezza. Fraseggio finale appagante ed edonistico. Perfetto su un risotto ai frutti di mare e latticini.

E adesso veniamo alle quattro bottiglie di rosato che Leone De Castris produce ogni anno, affermando così due capitoli fondamentali: la primogenitura di questa tipologia da parte dell’azienda salentina, perché l’iconico rosato Five Roses è stato imbottigliato ufficialmente in Italia presso Leone De Castris per la prima volta nel 1943 e poi la spiccata vocazione del Salento e della Puglia intera, che può vantare molteplici vitigni autoctoni atti alla bisogna.

Five Roses Rosato Salento Igt 2022. Quasi tutto Negroamaro e briciole di Malvasia nera. Vendemmia ad inizio di settembre. Macerazione pellicolare per poche ore. Maturazione due mesi in acciaio e due mesi in vetro. Gradazione alcolica di dodici e mezzo. Prezzo finale di 10,40 euro.

Caratteristico il solare colore ramato che occhieggia nel bicchiere. Spettro aromatico depositario di un costumato caleidoscopio di profumi che inebriano le narici. In primis risaltano coriandoli fruttati di visciola, fragola, chinotto e drupe del sottobosco, seguiti subito dopo da gioviali fragranze di rosa, bacche mediterranee e scorza candita. In bocca penetra un sorso scorrevole, fresco, succoso, suadente, arrotondato, morbido, armonico, agrumato e sapido. Souplesse sensuale, fine, voluttuosa, slanciata, elegante, garbata, vellutata e rifinita poi da una composita e naturale espressione gustativa. Chiusura epicurea. Perfetto l’abbinamento con la pizza margherita e con un risotto al radicchio rosso di Treviso.

Villa Santera Rosato Primitivo Igt 2022. Primitivo in purezza. Raccolta delle uve a metà agosto. Quattro mesi di affinamento tra acciaio e boccia. Gradazione alcolica di dodici e mezzo. Prezzo finale di 12,50 euro.

Rosato da Primitivo delineato da una veste cromatica più tenue rispetto al Five Roses. Fascinoso ed imperturbabile il pot pourri che si accosta al naso, che svela così le sue multiformi e magnifiche essenze di amarena, melagrana, arancia sanguinello, geranio, rabarbaro e zenzero. Impatto del sorso sulla lingua teso, avviluppante, palpitante, raffinato, plastico, goloso, glicerico, equilibrato, fruttato ed ottimamente ricamato. Allure attraente, voluttuosa, impertinente, leggiadra e sospirosa. Affondo finale piacevole e soddisfacente. Da provare su un risotto alle fragole e coniglio all’ischitana.

Surò Susumaniello Salento Igt 2022. Susumaniello vendemmiato ad inizio di settembre. Anche qui due mesi di maturazione in acciaio ed altrettanto di elevazione in bottiglia. Tasso alcolico di dodici gradi. Prezzo finale di 12,50 euro.

Il Negroamaro, il Primitivo ed adesso il Susumaniello. In terra salentina non mancano di certo le varietà locali che danno rosati di ottima qualità, senza dimenticare poi che all’appello mancano ancora la Malvasia nera, l’Aleatico e pure l’Ottavianello, che si prestano bene alla bisogna. Mentre più a nord del “tacco” allignano anche il Nero di Troia ed il Bombino nero, che rendono così la Puglia la più affermata e consolidata regione a vocazione rosé.

Qui la tonalità di rosato che traspare nel bicchiere è più carica, tipo corallo torrese. Piglio olfattivo costellato in primis da giocose suadenze di tanta buona frutta fresca della pianta e del sottobosco, a cui si accodano rimembranze di petali di rosa, mirto, timo e salvia, insieme con creptii speziati. Bocca di straordinaria purezza gustativa, che riesce a mantenere intatta la possibilità di sperimentare le espansive cognizioni tattili attraverso un sorso elegiaco, fresco, accattivante, sublime, prezioso, prelibato, delicato ed ottimamente calibrato. Sviluppo palatale affascinante, accomodante, malandrino e sontuoso. Retroaroma impagabile. Lo vedo bene in abbinamento con pesce in guazzetto e burrata andriese.

Five Roses 79° Anniversario Rosato Salento Igt 2022. Ritorna il Negroamaro vendemmiato ad inizio di settembre. Affinamento in acciaio per due mesi e poi elevazione in vetro per un mese. Gradazione alcolica di dodici e mezzo. Prezzo finale di 14,00 euro.

Five Roses Rosato Salento Igt 2022 Leone De Castris

Five Roses Rosato Salento Igt 2022 Leone De Castris

Nel 2022 sono trascorsi 79 anni dal primo rosato Five Roses come ricorda l’etichetta di questa bottiglia. Un rosato che è nato nel 1993 per festeggiare il 50° compleanno.

Alla vista si presenta un coreografico colore rosato ramato brillante simile a quello di suo fratello. Al naso salgono impettiti profumi di marasca, melagrana, mela cotogna, pompelmo rosa, fragoline di bosco, rosa canina, acacia, erbe aromatiche e scintille speziate. Approccio palatale bello fresco e morbido, arrotondato e compiacente, suggestivo e soave, elegante e fine, placido e sospiroso. Sorso che si rivela comunque bene strutturato e complesso. Aplomb ricco di personalità, di alta classe e gioiosamente sensuale. Papille gustative impregnate di un godimento puro, frutto di sensazioni voluttuose e dinamiche. Allungo finale persistente e leggermente amarognolo. Una bella parmigiana di melanzane e tagliere di salumi salentini in associazione.

Five Roses Brut Rosè Metodo Classico Salice Salentino Doc Negroamaro 2020. Solo Negroamaro vendemmiato a metà agosto. Rifermentazione in bottiglia per due mesi e poi affinamento sui lieviti per più di due anni. Gradazione alcolica di dodici e mezzo. Prezzo finale di 19,90 euro.

L’aspetto visivo si rivela di grande fascino coreografico, laddove un brillante colore rosa pallido, tipo fiori di pesco, si confonde con una coltre di spuma bianca così spessa, vaporosa e delicata, la quale sormonta poi un solido strato di numerose bollicine fini e persistenti. Esemplare il ricco bouquet, che si apre al naso come ventaglio per trasmettere tutte le sue infinite e deliziose fragranze, a cominciare da sussurri fruttati di clementina, mela golden, pera williams, ribes, mirtilli, lampone, papaya, avocado e frutto della passione. Godibili i sentori floreali e vegetali di glicine, lavanda, salvia, aneto e timo. Genuini poi gli echi di piccola pasticceria e di pane fresco appena sfornato, che insieme a coriandoli speziati vanno a completare l’ottimo quadro aromatico. La bocca rimane subito incantata da un sorso così rinfrescante e scoppiettante, che sfocia in una tensione palatale secca, morbida, cremosa, suadente, agrumata, elegante e raffinata. Finale decisamente epicureo. Da abbinare ad un risotto ai frutti di mare e pesce in guazzetto.

Colpo di Zappa Primitivo Gioia del Colle Doc 2019. Primitivo in purezza. Raccolta delle uve a fine settembre. Macerazione sulle bucce per sedici giorni. Affinamento per otto mesi in botti di rovere. Elevazione in vetro per tre mesi. Tenore alcolico di quattordici gradi. Prezzo finale di 28,00 euro.

Colpo di Zappa Gioia del Colle Primitivo Doc 2019 Leone De Castris

Colpo di Zappa Gioia del Colle Primitivo Doc 2019 Leone De Castris

Nel bicchiere traspare una tonalità di rosso rubino scintillante. Fierezza aromatica intessuta di molteplici impronte olfattive che ricordano con nonchalance la ciliegia, la prugna, i fichi secchi, il sottobosco, i fiori rossi e la macchia mediterranea, unitamente ad una folta speziatura di noce moscata, chiodi di garofano e pepe nero. In seguito reclamano la loro certificata presenza spunti terziari di liquirizia, tabacco, cioccolato fondente e caffè torrefatto, insieme a rivoli fumé. In bocca penetra un sorso etereo, avvolgente, profondo, tonico ed ottimamente strutturato. La spalla acida alimenta poi un’ottima freschezza per tutto il cavo orale. Il contatto tattile conquista totalmente le papille gustative con la sua avvolgenza, complessità, sapidità, compattezza, rotondità, balsamicità e dinamicità. Allure nobile, fine, elegante ed aristocratica. Portamento austero. Aplomb di grande respiro. Legno ben dosato. Trama tannica ottimamente ordita. Percezioni gustative intense, irradianti, vitali, solide e sontuose, che anticipano un finale maestoso e magnificamente persistente.

Un Primitivo, che fa parte della nuova linea aziendale “Donna Coletta 1886”, di così alto profilo non teme confronti a livello nazionale, perché si tratta davvero di un vino straordinario, tanto è vero che nel suo Dna possiede la capacità di saper trasmettere una forte emozione. Da abbinare ai classici piatti della terragna cucina pugliese e così sarà sicuramente un grande successo.

Negli ultimi anni ho più volte assaggiato le bottiglie di Leone De Castris e ne ho sempre ricavato un’ottima impressione. Ed anche stavolta questa batteria di vini mi ha confermato la bontà della produzione aziendale, suffragata poi anche da un listino prezzi molto favorevole.

 

Sede a Salice Salentino (Le) – Via Senatore De Castris, 26

Tel. 0882 731112 – Fax 0882 731114

[email protected]www.leonedecastris.com

Enologo: Matteo Esposito – Consulente esterno Riccardo Cotarella

Ettari vitati di proprietà: 300 – Bottiglie prodotte: 2.500.000

Vitigni: Negroamaro, Primitivo, Malvasia nera e bianca, Susumaniello, Fiano, Verdeca, Chardonnay e Sauvignon blanc. 

 

22 maggio 2022

Vini Leone De Castris

Vini Leone De Castris

di Enrico Malgi

Leone De Castris Viticoltori di Salice Salentino detiene molteplici record, di cui due sono storicamente inoppugnabili: la data di nascita del 1665 non fa altro che confermare il diritto all’iscrizione tra le aziende vitivinicole più antiche d’Italia e poi è anche quella che ha sperimentato il primo vino rosato nazionale nel 1943, a parte il Chiaretto di Moniga ideato dal senatore Pompeo Gherardo Molmenti nel 1896. Con una produzione media di oltre 2.500.000 di bottiglie prodotte ogni anno si inserisce anche tra le imprese più prolifiche. Come capita puntualmente ogni anno, appena vengono imbottigliati i vini dei nuovi millesimi l’azienda salentina mi offre la possibilità di assaggiarli in anteprima. Quest’anno sono ben nove le etichette che ho potuto degustare: due bianchi, cinque rosati (tanto per affermare l’innata vocazione aziendale per questa tipologia) di cui uno nuovo, uno spumante Metodo Classico ed un rosso inedito.

Controetichette vini Leone De Castris

Controetichette vini Leone De Castris

Messapia Verdeca Salento Igt 2021. Soltanto Verdeca maturata per tre mesi in acciaio e poi affinata in vetro per un mese prima della commercializzazione. Tasso alcolico di dodici gradi. Prezzo finale di 10,90 euro.

Nel bicchiere risalta un lucente colore giallo paglierino attraversato da lampi verdolini. Bouquet generoso nel proporre variegate elargizioni olfattive: clementina, pera, nespola, albicocca, ananas, pompelmo, papaia, gelsomino, biancospino, rosmarino e salvia. In bocca fa il suo ingresso un sorso bello fresco e sapido, morbido ed elegante, soave e piacevole, succoso e seducente. Percezione tattile cristallina, gentile e suadente. Allungo finale godurioso ed aggraziato. Da preferire su un piatto di vermicelli ai ricci di mare e latticini pugliesi.

Angiò Fiano Salento Igt 2021. Fiano in purezza. Affinamento per tre mesi in acciaio e poi elevazione in boccia per due mesi. Gradazione alcolica di dodici e mezzo. Prezzo finale di 11,90 euro.

Veste cromatica segnata da un colore giallo paglierino sfaccettato. Spettro aromatico particolarmente dovizioso di effusioni fruttate, floreali e vegetali di buona costumanza, come la pesca, la mela, il cantalupo, la mandorla, la susina gialla, il mandarino, il sambuco, il tiglio, la ginestra, la menta e la felce. Impatto del sorso sulla lingua fresco, delicato, glicerico, vellutato, sapido, agile, carezzevole e felpato. Silhouette elegante, cadenzata e fruttata. Chiusura gradevolmente appagante. Da spendere su un piatto di linguine ai frutti di mare e grigliata di pesce.

Five Roses Salento Igt 2021. Negroamaro al 90% e saldo di Malvasia Nera di Lecce. Macerazione pellicolare per alcune ore e poi successiva estrazione del mosto fiore. Maturazione in acciaio per due mesi e poi elevazione in bottiglia per un mese. Tenore alcolico di dodici gradi. Prezzo finale di 9,90 euro, un vero regalo.

Ecco qui l’iconica e mitica etichetta del Five Roses, un rosato che ha tracciato una nuova via per poi affermarsi a livello nazionale come vino alternativo al rosso ed al bianco, in un periodo in cui non esisteva una facoltà di scelta diversa.

Limpido e sospiroso il colore rosato melogranato che traspare nel bicchiere. Ventaglio olfattivo depositario di un orgoglioso pot pourri di fragola, marasca, chinotto, mela cotogna, geranio ed erbe aromatiche di grande rilevanza. Creptii speziati in sottofondo allietano le narici. In bocca penetra un sorso costumato, accomodante, arrotondato, malandrino, compiacente, ruffiano, intrigante, morbido, armonico, sapido, elegante e sensuale. Godibile la verve così fresca e permissiva. Polpa setosa. Aplomb sicuro, leggiadro, integerrimo e voluttuoso. Retroaroma edonistico. Perfetto l’abbinamento con una zuppa di pesce gallipolina e pizza margherita.

Five Roses 78° Anniversario Rosato Salento Igt 2021. Ovviamente l’anniversario parte dalla data del 1943. Il primo è stato il 50° del 1993.

Qui il blend è leggermente diverso: 80% di Negroamaro e saldo di Malvasia Nera di Lecce, per il resto è tutto uguale al Five Roses normale, a parte il prezzo che sale a 13,50 euro.

Elegiaco il colore rosato salmonato languido e lucente. Al naso salgono in primis goliardici profumi di drupe sia della pianta e sia del sottobosco: ciliegia, prugna, arancia sanguinello, fragoline, mirtilli e ribes, intrecciati a deliziosi afflati di rosa canina, mirto, timo, menta e sospiri speziati. Approccio palatale vellutato, suggestivo, affusolato, soave, suadente, fruttato e glicerico. Allure classicheggiante, impertinente, elegante, aggraziata e giocosa. Carica di acidità evoluta, che così dona un’infinita freschezza. Fraseggio finale imperioso ed epicureo. Da provare su una parmigiana di melanzane e tagliere di salumi.

Villa Santera Rosato Primitivo Salento Igt 2021.  Primitivo al 100%. Vendemmia a metà agosto. Maturazione in acciaio per due mesi ed altrettanto di elevazione in boccia. Gradazione alcolica di dodici e mezzo. Prezzo finale di 11,90 euro.

Alla vista si presenta un trasparente colore rosato corallino. Dal sensitivo crogiolo si sprigionano tout court esemplari essenze di tanta buona frutta fresca, insieme ad indomite gentilizie floreali e vegetali di ottima presa olfattiva. Attacco in bocca avvolgente, fascinoso, raffinato, goloso, rotondo, fresco e morbido per la gioia delle papille gustative. Sorso succoso, stuzzicante, equilibrato ed espressivo. Beva reattiva e dinamica. Souplesse riccamente ricamata. Scatto finale avviluppante ed avvincente. Perfetto su pesce in guazzetto e coniglio all’ischitana.

Surò Susumaniello Rosato Salento Igt 2021. Susumaniello in purezza maturato in acciaio per due mesi ed altrettanto in bottiglia. Gradazione alcolica di dodici e mezzo. Prezzo finale di 11,90 euro.

Non c’è che dire, per Leone De Castris tutti i vitigni a bacca rossa del Salento vanno bene per produrre ottimi rosati, come questo Surò da uve Susumaniello.

Nel bicchiere traspare un invitante colore rosato cerasuolo. Impatto aromatico densamente affastellato da sospirosi afflati di visciola e dall’immancabile fragola e poi ancora suadenze di pompelmo rosa, bacche del sottobosco, fiori rossi e vegetali freschi. Bocca disponibile ad accogliere un sorso prelibato, accattivante, fresco, glicerico, vellutato, sapido e delicato. Tattilità sublimata da una goduriosa percezione di ottimo equilibrio gustativo e da calibrate sensazioni rotonde e polpose. Retroaroma gradevolissimo. Perfetto l’accompagnamento su minestra di legumi e latticini pugliesi.

Marisa Primitivo Rosato Puglia Igt 2021. Primitivo al 100% allevato in collina. Maturazione in acciaio per quattro mesi sulle fecce fini e poi elevazione in vetro per un mese. Alcolicità di dodici gradi. Prezzo finale di 28,00 euro.

Uno splendente colore ramato rapisce la vista. Spettro aromatico intensamente profumato di fragoline di bosco, ribes, mirtilli, melagrana, chinotto, marasca, geranio e petali di rosa. Espansive le ricamate suggestioni di timo, di salvia e di spezie. Bocca di straordinaria purezza, in cui esordisce un sorso elegiaco, avviluppante, palpitante, plastico, soave, sensuale, vellutato, suadente e connotato poi da una morbida e voluttuosa allure. Ottima l’acidità che sprigiona freschezza per tutto il cavo orale. Appeal bene articolato. Tattilità armonica, sapida, aggraziata, leggiadra e reiteratamente fruttata. Finale impertinente, piacevole e completo. Su un tagliere di affettati pugliesi, pesce in guazzetto e carne bianca.

Spumante Salice Salentino Five Roses Brut Rosè. Soltanto Negroamaro vendemmiato a metà agosto del 2019 e sboccatura avvenuta nel 2022. Rifermentazione in bottiglia per due mesi e poi affinamento sui lieviti per trenta mesi. Gradazione alcolica di dodici e mezzo. Prezzo finale di 22,90 euro.

Non penso di esagerare se affermo che questo spumante rosè sia uno dei migliori di tutto il Meridione.

Sintomatico già il colore, così attraente per il suo brillante cromatismo rosato buccia di cipolla. Il perlage mette in evidenza un invidiabile e coreografico disegno fatto di minuscole, fini e persistenti bollicine, libere finalmente di ascendere fino all’orlo della flute dopo tanti mesi di compressione in bottiglia. In tal modo la mousse se ne avvantaggia esibendo un’ottima “ténue” ed un perfetto “cordon” come dicono i francesi. Intanto deliziosi sospiri di frutta fresca della pianta e del sottobosco anticipano tutto il ventaglio aromatico, che può fare affidamento anche su promiscui profumi di petali di rosa, glicline, lillà, macchia mediterranea, biscotti casalinghi e parvenze fumé. In bocca entra un sorso secco, petillant, elegante, raffinato, morbido, succoso e sapido. Estremamente gioioso ed appagante l’ottimo finale. Sicuramente uno spumante molto versatile nell’abbinamento. A voi la scelta.

Saliscendi Primitivo Gioia del Colle Riserva Doc 2019. Primitivo al 100% allevato a 500 metri di altezza. Bottiglia che fa parte della nuova linea Donna Coletta 1886 nella storica proprietà aziendale di Noci (Ba). Affinamento per un anno in barriques ed elevazione in boccia per tre mesi. Tasso alcolico di quattordici gradi. Prezzo finale di 48,00 euro.

Bicchiere tinto da un bel colore rosso rubino sfavillante. Al naso si avvicendano molteplici fragranze, che esprimono innanzi tutto un sensitivo corredo fruttato di ciliegia ferrovia, prugna, ribes, mirtilli, fragole, more ed uva passa. Golose poi le percezioni olfattive di fiori rossi e di erbe aromatiche, insieme a suadenze speziate e terziarie di ottimo livello. Venature empireumatiche. Papille subito allertate per accogliere un sorso etereo, avvolgente, profondo, corposo, strutturato, tonico, affilato, sapido e dinamico. Tannini setosi e bene allineati. Tensione gustativa austera, rigorosa, maestosa, compatta, rotonda, irradiante, balsamica ed affascinante. Vibrante il fervore gustativo. Longevità a lunga scadenza. Finale persistente ed edonistico. Da preferire su carne arrosto e formaggi stagionati.

In conclusione anche stavolta i pregevoli vini di Leone De Castris mi hanno letteralmente affascinato, perché sono vini territoriali di grande classe e di ottimo affidamento.

 

Sede a Salice Salentino (Le) – Via Senatore De Castris, 26

Tel. 0882 731112 – Fax 0882 731114

[email protected]www.leonedecastris.com

Enologo interno: Matteo Esposito – Consulente esterno: Riccardo Cotarella

Ettari vitati di proprietà: 300 – Bottiglie prodotte: 2.500.000

Vitigni: Negroamaro, Primitivo, Malvasia Nera e Bianca, Susumaniello, Fiano, Verdeca, Chardonnay e Sauvignon Blanc.

 

Settembre 2020

Vini Leone De Castris

Vini Leone De Castris

di Enrico Malgi

I numeri parlano chiaro e non mentiscono mai. L’azienda pugliese Leone De Castris Viticoltori dal 1665 è sicuramente tra le più antiche e storiche d’Italia. E poi, a parte il precedente esperimento del senatore Pompeo Gherardo Molmenti sul lago di Garda, è quella che ha inventato per prima il rosato in Italia nel 1943 in piena occupazione americana durante l’ultima guerra. Inoltre Leone De Castris produce una vasta gamma di vini importanti e superpremiati da tutte le guide specializzate in Italia ed all’estero.

E, quindi, è con grande gioia che ho potuto assaggiare anche quest’anno sette etichette aziendali di nuove annate.

Controetichette vini Leone De Castris

Controetichette vini Leone De Castris

Donna Lisa Malvasia Bianca Salento Igt 2017. Soltanto Malvasia. Affinamento al 70% in acciaio ed il restante 30% in barriques per complessivi dodici mesi. Elevazione in vetro per altri sei mesi. Gradazione alcolica di tredici e mezzo. Prezzo finale di 15,50 euro.

Giallo dorato. Bouquet connotato subito da intensi profumi di frutta fresca: mela, pera, pesca, papaya, banana e litchi. Rimandi floreali di zagara, glicine e lavanda. Sottofondo speziato e note  di miele e di vaniglia. Sorso ampio, aromatico e coinvolgente. Percezioni palatali sapide. disegno finale appagante. Da consumare su un risotto ai frutti di mare.

Messapia Verdeca Salento Igt 2019. Verdeca in purezza lavorata per tre mesi in acciaio e per un mese in bottiglia. Tasso alcolico di dodici gradi. Prezzo finale di 9,00 euro.

Colore giallo paglierino con riflessi verdolini. Quello che colpisce il naso è il  bergamotto, seguito poi da nespola, pera, ananas, fiori bianchi, rosmarino e salvia. Sorso delicato, sottile, gentile, affusolato, agrumato, fresco e morbido. Sviluppo palatale fruttato, sapido e sospiroso. Allungo finale garbato, piacevole e gaudente. Da abbinare a carne bianca e latticini.

Five Roses Rosato 76° Anniversario Salento Igt 2019. Blend di Negroamaro all’80% e saldo di Malvasia di Lecce. Macerazione pellicolare per poche ore, tanto quanto basta per estrarre un colore non troppo carico. Affinamento per due mesi in acciaio ed un mese in vetro. Tenore alcolico di dodici gradi. Prezzo finale di 13,00 euro.

Che cosa possiamo aggiungere ancora parlando di questo rosato, emblema italiano, diventato ormai un must inconfondibile? Intanto diciamo che il titolo di 76° Anniversario vuole ricordare gli anni trascorsi dal 1943 al 2019.

Colore rosato limpido e languido. Profilo aromatico ben delineato su essenze di ciliegia, fragoline di bosco, ribes, mirtilli, melagrana, chinotto, geranio e rosa. In bocca bene strutturato, teso, sensuale e vellutato. Profondità gustativa godibile, morbida, armonica, dinamica ed elegante.  Insomma un rosato che ti piglia e ti affascina col suo inconfondibile aplomb. Retroaroma arioso e persistente. Da consumare su una  zuppa di pesce alla gallipolina e tagliere di salumi.

Five Roses Brut Rosè Negroamaro Metodo Classico Salice Salentino Doc 2020. Negroamaro al 100%. Vendemmia del 2017. Affinamento in bottiglia dopo la sboccatura per trenta mesi sui lieviti. Gradazione alcolica di dodici e mezzo. Prezzo finale di 18,00 euro.

Molto attraente il brillante colore rosa tenue. Spuma alta e compatta. Perlage affastellato da grana fine e persistente e segnato da bollicine piccole ed intriganti che volteggiano libere nel bicchiere. Intensi, gradevoli, deliziosi e delicati i profumi di petali di rosa, frutta del sottobosco, agrumi, frutta esotica, glicine, lillà e violetta. Sentori di macchia mediterranea. Suadenze di pasticceria e di crosta di pane fresco. Parvenza fumé. Sorso secco, brioso, massimamente fresco, elegante, raffinato e succoso. Cotè morbido, cremoso, sapido e fine. Prezioso e persistente l’ottimo finale, che regala momenti di pura goduria. Su molluschi, crostacei e mozzarella.

Il Lemos Susumaniello Salento Igt 2018. Susumaniello al 100% lavorato per due mesi in acciaio e poi affinato in boccia per altri due mesi. Gradazione alcolica di tredici e mezzo. Prezzo finale di 10,00 euro.

Il Susumaniello è un vino in costante e continua ascesa e questa etichetta ne rappresenta il paradigma.

Il colore è caratterizzato da un rosso rubino luminoso. Naso corroborato da deliziosi profumi di drupe rosse piccole e medie, intrecciati a frammenti odorosi di reminiscenze floreali e vegetali. Briciole speziate in sottofondo. Bocca seducente che accoglie un sorso ampio, morbido, secco, equilibrato e tagliente. Tannini caratteristici ma non invadenti. Frutto croccante e saporito. Palato morbido, aggraziato e sostanzioso. La chiusura è perfettamente in linea. Su carni bianche e rosse e formaggi semistagionati.

Elo Veni Negroamaro Salento Igt 2019. Soltanto Negroamaro, maturato per due mesi in acciaio e poi elevato in boccia per lo stesso periodo. Tenore alcolico si tredici gradi. Prezzo finale di 10,00 euro.

Giovane ma interessante il cromatismo rosso rubino-purpureo che si esalta nel bicchiere. Giocosità olfattiva fatta oggetto di percezioni fruttate di ciliegia ferrovia, prugna, mirtilli, ribes e mora. Svolazzi di fiori rossi. Cadenze di erbe officinali. Sulla lingua plana un sorso bello fresco e polposo, solido e terroso, profondo e godibile. Tannini morbidi e sinceri. Tattilità sapida, elegante, tonica, rotonda e dinamica, che sfocia poi in un finale calibrato, ben modulato e persistente. Da provare su un piatto di vermicelli al pomodoro e tagliere di formaggi non troppo stagionati.

Donna Lisa Salice Salentino Riserva Doc 2016. Blend di Negroamaro al 90% e saldo di Malvasia Nera di Lecce. Il vino ha sostato per un anno e mezzo in barriques di rovere francese e poi è stato affinato in vetro per sei mesi. Gradazione alcolica di quattordici e mezzo. Prezzo finale di circa 30,00 euro. Millesimo vincitore di Tre Bicchieri del Gambero Rosso 2020.

Alla vista si presenta un bel colore rosso rubino scintillate, che vira verso il granato. Al naso si sprigionano eterei profumi di variegate sostanze, che hanno nella frutta fresca e polposa il loro caposaldo. Ecco allora squilli odorosi di amarena, prugna e di tutto il sottobosco. Deliziose e fitte le folate speziate di noce moscata, chiodi di garofano e pepe nero. Percezioni terziarie di ginepro, carruba, grafite, china, balsamo, caffè torrefatto e goudron. L’impatto del sorso sulla lingua è caldo, affilato, sapido, pieno, vellutato, avvolgente, complesso, strutturato e bello tonico. Tannini imperiali. Tensione gustativa austera, irradiante, affascinante e vibrante. Il finale soddisfa al massimo la trachea. Un grande vino davvero, degno rappresentante della viticoltura pugliese. Ha ancora un grande futuro davanti a sé. Da abbinare ai sostanziosi piatti della tipica cucina terragna locale.

In definitiva anche stavolta ho degustato una batteria di ottimi vini, venduti poi ad un prezzo davvero conveniente. L’azienda di Piernicola Leone De Castris non delude mai.

Sede a Salice Salentino (Le) – Via Senatore De Castris, 26
Tel. 0882 731112 – Fax 0882 731114
[email protected]www.leonedecastris.com
Enologo: Matteo Esposito – Consulente esterno: Riccardo Cotarella
Ettari vitati di proprietà: 300 – Bottiglie prodotte: 2.500.000
Vitigni: Negroamaro, Primitivo, Malvasia Nera e Bianca, Susumaniello, Fiano, Verdeca, Chardonnay e Sauvignon Blanc.

6 Commenti

  1. Five Roses rimane nel bene e nel male un riferimento per tutto il Salento:scagli il primo tappo chi non l’ha mai assaggiato! Con Donna Lisa invece entriamo nel mondo delle emozioni non solo perché il Negramaro è per me il vitigno di elezione di questa regione ma per l’indubbia qualità di una bottiglia che una volta stappata solo il vetro rimane a fine serata FM

  2. Hai ragione caro Francesco, De Castris produce davvero vini eccellenti, con alcune chicche strepitose come appunto il Five Roses, lo spumante ed il Donna Lisa Salice Salentino, una delle migliori espressioni di Negroamaro di tutta la Puglia. Intriganti anche gli altri vini assaggiati, con una nota di merito per il Susumaniello che ormai è diventato un vino di elite. E poi, parimenti al negroamaro, si coltiva soltanto nel Salento più nel Brindisino per l’esattezza.

  3. Organizziamo una spedizione pugliese tra vini e bombette…Enrico sarà guida esperta di bontà locali.

  4. Altro che colpo di zappa (sui piedi)!Quella montagnetta di fusilli al ragù domenicale su cui non sarà mancata una bella nevicata di ottimo cacioricotta”ça va sans dire”Cilentano a tanti ,me compreso,il fuoco dell’invidia ha acceso(Shakespeare)con l’ottimo primitivo a far giustamente da pompiere.Ad maiora da FRANCESCO

  5. Caro Francesco certamente sono tutti i vini di Leone De Castris che attirano l’attenzione per la loro bontà, affidabilità e per i prezzi praticati. A parte l’iconico ed affermato Five Roses, sempre in auge, qui c’è tanta ottima materia da prendere in esame che non delude mai le aspettative. In generale è da sottolineare che la Puglia negli ultimi anni è diventata la locomotiva di tutto il Mezzogiorno per la produzione di vini territoriali (soprattutto quelli rossi) di grande spessore qualitativo.

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