Vinitaly 2025: numeri da record, la Cucina Stellata di Bottura ed i vini di Cracco
di Stefano Incerti
La 57ª edizione di Vinitaly, svoltasi a Verona dal 6 al 9 aprile 2025, ha confermato il suo ruolo di protagonista nel panorama enologico internazionale. Con oltre 97.000 visitatori, di cui più di 32.000 buyer provenienti da 130 nazioni, la manifestazione ha registrato numeri da capogiro.
Un Viaggio nell’Italia del Vino
I 18 padiglioni della fiera hanno ospitato più di 4.000 espositori, offrendo un’ampia panoramica delle eccellenze vinicole italiane e internazionali. Tra le novità, il debutto di “Vinitaly Tourism”, un progetto dedicato all’enoturismo che ha coinvolto tour operator da Stati Uniti, Spagna e Germania con lo scopo di promuovere il già crescente turismo enogastronomico. Si è parlato di enoturismo, di sostenibilità ed anche di vini NoLo, ovvero dealcolati o con un basso contenuto di alcol. Se ancora non esiste un disciplinare che li regoli, a nostro avviso non tarderà molto. Produttori del calibro di Antinori e Cotarella ci stanno già lavorando.
Massimo Bottura: L’Emilia-Romagna in Tavola
Il padiglione dell’Emilia-Romagna ha brillato grazie alla presenza dello chef Massimo Bottura, che ha celebrato i 30 anni dell’Osteria Francescana con il ristorante temporaneo “…al Massimo”. Il menù, proposto a 80 euro, ha incluso piatti iconici come il tortellino del Tortellante e la Cacio e Pere, accompagnati da vini selezionati in collaborazione con l’Enoteca Regionale Emilia Romagna. Il successo dell’iniziativa è stato tale che Bottura sta considerando di trasformarla in un format permanente.
Tra i vini in abbinamento, proposti da “…al Massimo”, presenti anche due vini dell’azienda agricola dello chef Carlo Cracco e di Rosa Fanti. La Ciola che prende il nome dalla collina principale della tenuta, è un bianco blend di quattro-cinque vitigni autoctoni locali e Colle Giove, un Sangiovese classico di Romagna. Sulla filosofia vinicola dell’azienda agricola, che nasce a coronamento e completamento di un’altissima esperienza nella ristorazione, chef Cracco è molto chiaro: “Non dobbiamo fare il vino migliore del mondo, ma dobbiamo fare un vino che sia espressione autentica di un territorio”.
Massimo Bottura è stato insignito del premio “Ristorazione d’eccellenza” per il suo contributo innovativo e sociale alla gastronomia mondiale. Durante l’evento, ha dichiarato: “Un bicchiere di Amarone è il mio vino del cuore”.
I 5 Migliori Assaggi di Vinitaly 2025
- Amarone della Valpolicella Riserva 2017 – Allegrini: Un rosso intenso e strutturato, con note di ciliegia sotto spirito e spezie.
- Barolo Cannubi 2020 – Marchesi di Barolo: Elegante e complesso, con sentori di rosa, liquirizia e tannini vellutati.
- Verdicchio dei Castelli di Jesi Classico Superiore 2023 – Umani Ronchi: Fresco e minerale, con profumi di agrumi e fiori bianchi.
- Etna Bianco Superiore 2022 – Benanti: Sapido e aromatico, con note di pesca bianca e mandorla.
- Franciacorta Satèn Millesimato 2019 – Ca’ del Bosco: Cremoso e raffinato, con bollicine sottili e profumi di pasticceria.
I Numeri di Vinitaly 2025
La manifestazione ha chiuso con 97.000 presenze complessive e con un’incidenza degli operatori esteri che sale al 33% del totale: oltre 32.000 da oltre 130 nazioni, con un incremento in assoluto del 7% rispetto all’edizione precedente. In particolare, aumentano i buyer dai primi tre mercati target per il vino italiano: Stati Uniti (+5%), Germania (+5%) e Regno Unito, che compie un balzo in avanti del 30%, mentre si registra una flessione dalla Cina (-20%).
In Europa, riscontri molto positivi anche da Francia (+30%) Belgio (+20%) e Olanda (+20%). Bene anche Svizzera (+10%) e Giappone (+10%). Stabili gli arrivi da Canada e Brasile. Un risultato che acquista ancora più valore in un contesto reso complesso dall’inasprimento dei dazi dagli USA e dalle tensioni geopolitiche.
Per quanto riguarda Vinitaly and the City, il fuori-salone dedicato ai wine lover centro storico di Verona, sono stati superati i 50.000 tagliandi-degustazione venduti, la stessa cifra del 2024, ma con una giornata di evento in meno
Vinitaly, i numeri del vino italiano
Il fatturato del settore vino in Italia vale ben 14,5 miliardi, che raddoppiano con l’indotto e un impatto diretto e indiretto di 45,2 miliardi di euro pari all’1,1% sul Pil e una bilancia commerciale con l’estero di 7,5 miliardi. Senza contare l’export, che ha superato – nel 2024 – il traguardo degli 8 miliardi di euro di fatturato. Un nuovo record, favorito anche dalla corsa alle scorte negli Stati Uniti. Tra le novità, fanno sapere ancora da Verona Fiere, anche l’enoturismo, con il debutto del numero zero di Vinitaly Tourism, con 63 cantine italiane e tour operator nazionali ed esteri da Usa, Spagna e Germania.
Con una media di 6 visitatori al giorno per espositore(in base ai numeri che ha dato lei)sinceramente non mi sembra un gran successo anche se la maggioranza erano buyers come tra l’altro alla carlona avevo calcolato nei due giorni che ci sono stato.PS Rimango della mia idea:fermo restando che queste fiere hanno dato tanto al mondo del vino è non solo il futuro è il B2B l’unica strada che permette di utilizzare al meglio tempo e risorse.FRANCESCO