Vissani al Mattino: Masterchef? Diseducativo, in Rai non farebbero sputare nel piatto. E’ show non cucina


Gianfranco Vissani

Sul Mattino abbiamo fatto una pagina sul fenomeno cucina intv. Ho sentito Vissani, ecco il suo ragionamento.

Vissani non ci sta. Rifiuta l’etichetta di apripista a Masterchef: «Guardi che io in televisione ho sempre fatto solo le ricette, ho solo cucinato. Qui stiamo parlando di uno show».

Dunque la gastronomia non c’entra nulla?

«Lei ha mai visto un piatto costruito in tutte le sue fasi durante una puntata di Masterchef?»

No
«Ecco, e allora di che parliamo. Si tratta di un programma costruito su un format importato nel quale vincono solo gli autori. Sono loro che decidono quando un concorrente deve piangere e quando deve ridere, va preso così come si prendono tanti altri programmi di intrattenimento. Mi ricorda il Grande Fratello».

In questo caso però più che di reality si tratta di talent show…
«Talent? Ma quale talento, per diventare cuochi non basta certo aver frequentato un programma del genere, bisogna trascorrere tanti anni nelle brigate di cucina, apprendere i segreti e i trucchi del mestiere. Io dopo 40 anni continuo ad imparare. Come si può dire che chi vince in un programma del genere è cuoco? E’ assurdo. Buttiamo a mare i nostri istituti alberghieri e ci mettiamo a fare questi spettacolini in ogni provincia per selezionare i cuochi del futuro?».

Barbieri, Cracco e Bastianich non sono certo gli ultimi arrivati.
«Barbieri e Cracco li conosco. Si tratta di due ottimi professionisti che ho visto crescere. L’altro non lo conosco, cosa fa. Certo che alla Rai…».

Cosa c’entra la Rai?
«Guardi, alla Rai un giudice che sputa in un piatto di un concorrente non l’avrebbero mai fatto passare. E’ diseducativo».

Eppure i fan di questo tipo di programma sostengono invece che la vita reale è proprio questa.
«Ma non scherziamo. Vorrei vedere quale insegnante sputerebbe nel piatto fatto da un suo studente. Finirebbe sui giornali. Un conto è l’osservazione tecnica di Barbieri che definisce ”mappazza” il risultato di un concorrente, altro è comportarsi in questo modo. La cucina è formazione, trasmissione del sapere, attenzione alla personalità dei ragazzi».

Il modello è Gordon Ramsey
«Ah quello. Il giudizio non è nella cattiveria e la cattiveria non c’entra con un giudizio. Esiste la valutazione professionale. Anche questa cosa di creare competizione tra i concorrenti a chi fa il capetto, tutto sacco degli autori, bravissimi, che fanno divertire la gente».

Eppure i numeri sembrano dare ragione a questa formula
«Mi fa piacere per i colleghi. Ma è una moda come un’altra. Tipo il Grande Fratello o l’Isola dei Famosi. Va presa così».

Dunque non aiuta la cucina italiana?
«Non è che non aiuta,non c’entra nulla».

Ma la tv porta un po’ di soldi ai ristoranti o no?
«La faccio da 25 anni, sono conosciuto ovunque. ma secondo lei quanti spettatori sanno che ho un ristorante a Baschi? Anche qui, credo che i piani siano diversi. Un ristorante non nasce dalla notorietà, ma dalla professione. Perché sa una cosa?».

Cosa?
«Alla fine conta se hai mangiato bene. Solo quello».

14 Commenti

  1. Luciano intervista con un piglio molto moderno, diretto, che a me piace molto. Come molto mi piace la cucina di Vissani e perfino il suo modo di essere personaggio. Ma qui finiscono i complimenti. A Vissani piacciono solo le sue, di trasmissioni. A quella sulla 7 gira con Michela Mentana ( quasi ex- sul web girano goduriosi fanculaggi cinguettati in occasione dell’ultimo dell’anno, in cui il Mitraglia viene mandato pesantemente affanculo dalla nobile signore insieme agli amici fra cui pare D.D.V.), algida quanto lui cafoneggiante alquanto. Costretto da evidenti motivi di sponsor a fare un piatto da Crippa, appena tristellato, finge quasi di non conoscerlo chiedendogli il nome del ristorante, con lo stesso tono spocchioso con il quale Fede storpiava i cognomi degli antipatici a B. Una pena, trasudante invidia. Nella scena esterna di Masterchef girata a Milano con due squadre a cucinare per 100 vigili, col cavolo che non cucinavano. Lato risotti risultati pessimi, e’ vero, ma cucinati si. Non e’ vero che Vissani continui a imparare dopo quarant’anni: il suo italiano, per esempio, e’ancora a livello elementare.

  2. Interessante intervista. Come sempre la Televisione rischia di “minimizzare” ed annebbiare le caratteristiche intrinseche dei temi che tratta… la Televisione è spettacolo (uno show come indicato nel titolo), ben altra cosa è la cucina e l’alimentazione. I Talent, i Reality et similia non fanno altro che spettacolarizzare TUTTI gli elementi della vita reale… fanno ascolti, ma appiattiscono la realtà!
    Un saluto :-)

  3. Stai a vedere che adesso ci tocca subire una lezione di bon ton persino da Vissani!

  4. Concordo con Vissani…sarei anche dell’avviso che bisognerebbe spadellare meno in TV e,se proprio necessario, farlo fare da persone competenti come lui. Comunque Masterchef resta solamente uno show e non un corso di cucina e tale deve essere considerato

  5. Spadellare meno in tv per il settore e’ fare come Tafazzi. Se anche portiamo una persona su diecimila a interessarsi costruttivamente al cibo abbiamo gia’ un risultato Io mi sono parzialmente formato, da appassionato e’ chiaro, con il canale Gambero Rosso, ai tempi di Bonilli. Corelli mi insegno’ molto, senza dover andare a Roma. E perfino qualche consiglio di Rugiati mi e’ venuto utile. Masterchef, a parte il lato nazifascismo, fa molti meno danni di Benedetta Parodi, che fa disinformazione culinaria e qualunquismo da cuochetta di serie Z.

    1. Basta che poi, chi va al ristorante dopo lo show, non sputa nel piatto se non gli piace…

      1. Il prossimo passo potrebbe essere fare pipì in sala. In fondo, perché andare nel bagno? E poi sai che audience!

        1. Quindi dalla prossima mistery box uscirà un wc? Quello che non mi è chiaro è se l’intervista sia la stessa pubblicata sul quotidiano o sia stata tagliata per il web, perché sul Vissani della tv si dice poco anche se il materiale non manca…

  6. Non siamo qui per giudicare il modo di esprimersi in italiano perfetto o meno di VISSANI ne tanto meno è stata chiesta una laurea.VISSANI è il CUOCO,siamo in italia e la figura del cuoco è quella che ti da la garanzia del mangiar bene.E’forse l’unico cuoco che difende i prodotti italiani,che usa prodotti italiani e li fa conoscere a tutti noi.Quante persone lo criticano senza aver assaggiato uno dei suoi piatti,per questo motivo le critiche non hanno valore.Grazie VISSANI ,si ancora grazie per presentare le ricette nuove, alternative ma sempre con ingredienti italiani anche se un po’ difficili da realizzare per noi comuni casalinghe ma che ci stimolano a preparare piatti sempre diversi.GRAZIE!!!!!!!!!!

  7. Se Vissani si mette a giudicare i modi( da che pulpito) allora ci possiamo permettere di giudicare il suo spregiudicato uso della lingua italiana. Tra l’altro tutto cio’ si riflette anche nelle ricette eseguite in tv e soprattutto in quelle scritte. Ho rinunciato da anni a replicarle a casa, anche perché dimentica( appositamente?) passaggi tecnici. Se lei, Nilla, e’ in grado di rifarle, altro che casalinga comune. Dovrebbe partecipare al prossimo Masterchef. Vincerebbe a mani basse. Io preferisco andare a Baschi, dove trovero’ probabilmente in carta tanti prodotti italiani, come la sua mitica Poularde de Bresse. Tanti anni fa faceva arrivare anche un certo pane, dalla Francia. Kilometro 1000?

  8. Cosa c’entra lo spregiudicato uso della lingua italiana con l’essere (!) cuoco?
    Si permetterebbe di giudicare uno spregiudicato uso di pentole da parte di Umberto Eco?
    I giudizi di Vissani sul programma televisivo non sono offensivi.

  9. Uno spettacolo desolante e una sconfitta per il genere umano. Non c’è gioia, non c’è condivisione: solo gelo artico. E poco importa che si tratti di seguire un cosiddetto format o che si ossequi l’ammuffito luogo comune secondo il quale la cucina è una caserma e la disciplina deve essere militaresca. La cucina è fuoco, in senso letterale e metaforico. Comunque Barbieri è molto apprezzabile.

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